Il cacciatore di donne: la storia vera del film con Nicolas Cage

Il cacciatore di donne è tratto da una storia vera: quella del serial killer Robert Hansen che torturò e uccise diverse donne tra il 1971 e il 1983.

Il cacciatore di donne, titolo originale The Frozen Ground, è un film del 2013 diretto da Scott Walker e con protagonisti Nicolas Cage, un sadico John Cusack e l’ex stellina Disney Vanessa Hudgens. Questo thriller a tinte molto forti è ispirato ad una storia vera: Robert Hansen, personaggio interpretato da John Cusack è realmente esistito e ha seminato il terrore tra il 1971 e il 1983 ad Anchorage, in Alaska.

Il cacciatore di donne Cinematographe.it

La storia è quella di Cindy Paulson, interpretata da Vanessa Hudgens, una giovanissima prostituta che riesce a scappare dal suo aguzzino, dopo una serie di interminabili sevizie. La ragazza è la chiave per risolvere una serie di casi di omicidio, in cui le vittime sono giovani donne adescate e poi uccise, dopo aver subito violenza. Inizialmente la ragazza non viene creduta e l’accusa nei confronti Robert Hansen, l’uomo indicato dalla giovane come il suo aguzzino, decade. In seguito al ritrovamento di diversi cadaveri, però, il detective Jack Halcombe (Nicolas Cage) rivaluta le accuse di Cindy, riuscendo a comporre un vero e proprio puzzle del terrore, che porterà alla definitiva risoluzione del caso e alla cattura di Hansen.

Il cacciatore di donne: la storia vera di Robert Hansen

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Robert Hansen è stato uno dei più temuti serial killer statunitensi, responsabile dell’omicidio di almeno 21 donne tra il 1971 e il 1983 in Alaska, ad Anchorage. Vittima di bullismo durante gli anni dell’adolescenza, Robert iniziò ad avere i primi problemi con la giustizia nel 1960, anno in cui si sposa. Il matrimonio finisce nell’arco di poco tempo, mentre Hansen sconta circa 20 mesi di galera per atti di vandalismo. Nel 1977 viene nuovamente arrestato per furto e, contemporaneamente, gli viene diagnosticato un disturbo bipolare della personalità.

Una volta rilasciato, prova ad integrarsi nella società aprendo una panetteria con il risarcimento assicurativo in seguito ad un furto subito nella propria abitazione. Nonostante il tentativo di integrazione, Hansen farà conoscere ben presto la sua vera natura, il cacciatore di donne. Nel 1982 due poliziotti fuori servizio e impegnati in una battuta di caccia, scoprono il cadavere decomposto di una donna: l’autopsia rivelerà che la donna è stata seviziata prima di morire. Il cadavere ritrovato da i due agenti è quello di Sherry Morrow, 24 anni, ballerina di un noto bar di Anchorage, che fu vista viva l’ultima volta mentre si recava all’appuntamento con un uomo che le aveva offerto 300$ per alcune foto. Il corpo era talmente martoriato con segni evidenti di bende intorno agli arti da far pensare che non fosse un caso isolato e, infatti, nel corso dei mesi successivi scomparvero diverse donne e altrettante furono trovate morte.

È rimasto tristemente noto il caso di un corpo trovato nei pressi di Eklutna Road: la vittima non è mai stata identificata ed è per questo che venne chiamata Eklutna Annie. La chiave di volta per risolvere il caso fu proprio la giovane Cindy: grazie alla sua preziosa, quanto tragica testimonianza, gli agenti fecero irruzione presso il domicilio di Hansen dove trovarono oltre a diversi gioielli appartenuti alle vittime anche una mappa, dove erano segnati con delle “X” probabilmente i luoghi in cui l’omicida aveva occultato i cadaveri. Messo alle strette, Hansen confessò e fu condannato a 461 anni di carcere. E’ morto nel 2014 a 75 anni presso l’Alaska Regional Hospital di Anchorage.