Gli amori di Anaïs: recensione del film di Charline Bourgeois-Tacquet

Gli amori di Anaïs è un film da vedere, apprezzabile sotto molti punti di vista.

Lo scrittore Albert Camus ebbe a dire che “soltanto la musica è all’altezza del mare”. Nell’ultimo film della regista Charline Bourgeois-Tacquet, intitolato Gli amori di Anaïs (Les amours d’Anaïs) in uscita in Italia ad aprile, troviamo entrambi gli elementi ovvero la musica e il mare. In particolare la musica gioca un ruolo di primo piano nel dipanarsi della storia, tant’è vero che ad occuparsene è stato il premio oscar Nicola Piovani. Nella Sala Cinema Michel Piccoli dell’Accademia di Francia a Roma, presso Villa Medici, gli è stato consegnato il prestigioso premio Foglia d’oro per la migliore colonna sonora. La pellicola di Bourgeois-Tacquet è stata selezionata per la settimana della critica a Cannes e presentata con successo a ottobre in anteprima a Firenze alla 13ma edizione di France Odeon. Dicevamo del mare che è presente in alcune scene chiave di quest’opera che ha un punto di vista profondamente femminile. La protagonista Anaïs, interpretata dall’attrice Anaïs Demoustier, fa il bagno in mare dopo avere appreso che sua madre si è di nuovo ammalata di cancro. Su una spiaggia, incontra la passione più autentica e ardente, incarnata dalla scrittrice Emilie, il personaggio interpretato magistralmente da Valeria Bruni Tedeschi.

Gli amori di Anaïs, ovvero la storia di una donna in fuga da sé stessa

Anaïs Demoustier e Valeria Bruni Tedeschi

Le due protagoniste della storia d’amore raccontata nel film di Charline Bourgeois-Tacquet

È come una scheggia impazzita, la giovane Anaïs. Corre da una parte all’altra di Parigi, la città dove vive e studia, corre su per le scale per la paura di prendere l’ascensore, corre via dal fidanzato Raul per iniziare una relazione clandestina con un uomo molto più grande di nome Daniel, personaggio affidato alla bravura di un attore della Comédie-Française come Denis Podalydès. Per la protagonista, fermarsi implicherebbe non già una sosta ma uno sforzo d’introspezione, una fatica immane per una persona perennemente in fuga da sé stessa. Se è vero che Anaïs ha difficoltà a guardare dentro di sé, lo è altrettanto per gli altri personaggi che affollano la sua vita movimentata, fatta eccezione per la madre e per Emilie, la moglie di Daniel che diventerà la sua amante. La storia del triangolo amoroso rappresenta un aspetto poco originale del film di Charline Bourgeois-Tacquet, anche se va detto che proprio la relazione con Daniel le consente di incontrare il grande amore. Grazie alla maturità di Emilie, che è anche lei molto più grande di età, Anaïs impara ad aspettare e, così facendo, inizia a tollerare la frustrazione per un desiderio non immediatamente appagato. Per Emilie la parola chiave è intensità, un tratto che cerca nella vita e che riversa nel suo lavoro di scrittrice al di fuori dei generi letterari consolidati (scrive romanzi, racconti, saggi, ecc.). Ed è ancora lei che conferisce spessore non solo al personaggio di Anaïs ma a tutto il racconto, soprattutto quando comunica alla giovane che ha intenzione di porre fine alla loro storia d’amore. L’interpretazione di Valeria Bruni Tedeschi è non solo all’altezza delle aspettative ma ha un forte impatto narrativo, poiché il suo personaggio funge da specchio all’inquietudine di Anaïs, ponendovi forse rimedio. In buona sostanza, possiamo dire che Gli amori di Anaïs è un film da vedere, apprezzabile sotto molti profili, come la già menzionata musica, la recitazione di Bruni Tedeschi e Podalydès, la fotografia nitida, le location strepitose.

Gli amori di Anaïs, il film di Charline Bourgeois-Tacquet con Anaïs Demoustier e Valeria Bruni Tedeschi nel cast, è al cinema in Italia dal 28 aprile 2022 con Officine UBU.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 5
Emozione - 2

3.2