Finale a sorpresa: recensione del film con Penélope Cruz

L'esilarante commedia spagnola con un trio di attori strepitosi: Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez.

La commedia spagnola Finale a sorpresa esce nelle sale italiane il 21 aprile 2022. Il film, diretto da Mariano Cohn e Gastón Duprat (che è anche sceneggiatore), vanta un cast prestigioso con nomi del calibro di Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez.

A dare il via all’azione filmica è un ricco imprenditore ottantenne, Humberto Suarez (interpretato da José Luis Gómez), a capo di una grande azienda farmaceutica che decide di lasciare un segno tangibile di sé ai posteri: un ponte che porti il suo nome, ma soprattutto un capolavoro del cinema di cui essere l’unico finanziatore. Humberto vuole il meglio per realizzare il suo film: il migliore regista di Spagna e i migliori attori su piazza. A capo dell’impresa viene individuata Lola Cueva (Penélope Cruz) che è una regista geniale, i cui film – come ammette lei stessa – nascono da una profonda sofferenza interiore. Come protagonisti, Lola sceglie di dirigere Félix Rivero (Antonio Banderas) e Ivàn Torres (Oscar Martínez), rispettivamente nel ruolo di Manuel e di Pedro, che sono due fratelli rivali in tutto, ancorché accomunati da un solo tragico destino. I due attori non potrebbero essere più diversi: mentre Félix è una star del cinema commerciale in stile Hollywood e dei social network, Ivàn è un vecchio attore di teatro che rifiuta di sottomettere l’arte alla spietata logica del denaro. Si sa che gli opposti si attraggono e in fondo si assomigliano: il bel Félix vorrebbe avere l’autorevolezza di Ivàn, che è segretamente invidioso del suo successo presso il grande pubblico.  

Finale a sorpresa è giocato sul confine tra finzione e realtà

La chiave del film è costituita dall’ambiguo gioco di realtà e di finzione: tutti recitano prima, durante e dopo le prove. Finale a sorpresa è un film che va oltre il tema del doppio – un tema molto praticato anche in letteratura – dal momento che ciascun personaggio recita più di una parte in commedia. Si potrebbe pensare che, per un attore, recitare anche nella vita sia molto frequente. In realtà, i protagonisti fingono perché hanno innanzitutto paura di sé stessi. Invidia, gelosia, competizione sono il campionario di sentimenti che la commedia vividamente porta sul grande schermo.
L’espediente della regia nella regia sostiene quest’operazione narrativa che rende l’universo del singolo una sorta di “multi-verso” per gli spettatori. La fotografia, avvalendosi per contrasto di una tavolozza di colori freddi, contribuisce a mettere in risalto la natura ambivalente non solo dei singoli personaggi, ma anche delle relazioni che instaurano tra di loro. Lola, Félix e Ivàn sono immersi in un calderone di emozioni e di sentimenti contrastanti: si odiano, si amano, si rispettano e si disprezzano e, così facendo, ricordano a noi tutti come l’avvicendarsi di stati d’animo contraddittori rappresenti la regola più che l’eccezione. D’altra parte, mentre in teatro siamo abituati a vedere il meta-teatro, ad assistere alla caduta della cosiddetta quarta parete, una operazione simile al cinema è certamente più insolita, anche se il capolavoro Gli abbracci Spezzati (2009) di Pedro Almodóvar rappresenta una sorta di pregiato apripista.

In Finale a sorpresa assistiamo al continuo capovolgimento sia della realtà che della finzione, il che fa sentire lo spettatore come precipitato in un vortice apparentemente senza via d’uscita. In particolare, Lola utilizza la tensione tra i due attori, mettendo in campo una strategia di lavoro davvero incendiaria, poiché alimenta l’ostilità e la competizione, invece di placare i bollenti spiriti dei due uomini. L’obiettivo è quello di far sì che il risentimento, sperimentato durante le prove, si rifletta nella loro interpretazione, quando si troveranno di fronte alla macchina da presa. I mezzi adottati dalla donna sono davvero esilaranti: per esempio, li costringe a recitare un dialogo avendo posto un masso, sorretto da una gru, che pende minaccioso sulle loro teste. Tuttavia, le stravaganze del suo metodo di lavoro esasperano tutti: il cast, il produttore e perfino lei, poiché neanche l’anticonformista Lola riesce a liberarsi del tutto dal giudizio degli altri: lesbica, pazza, prepotente, sono soltanto alcuni degli aggettivi che utilizza per apostrofare sé stessa, in uno splendido soliloquio, mentre è riversa sul pavimento della sala di lavoro. In sintesi, possiamo dire che Finale a sorpresa è senza dubbio un film da vedere, dal momento che affronta in maniera originale temi di grande profondità, senza rinunciare alla leggerezza propria della commedia.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

3.5