Elizabeth: recensione del film di Roger Michell

Elizabeth: a Portrait In Parts racconta i 70 anni di regno di Elisabetta II, offrendo allo spettatore un ritratto intimo e convincente.

La parola “Elisabetta” lascia davvero poco spazio alla fantasia. La prima figura che si pensa associata al questo nome è di sicuro la regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, la novantaseienne Elisabetta II. In occasione del settantesimo anniversario dalla sua incoronazione, Roger Michell omaggia la regina con un documentario volto ad omaggiare la vita, il lascito e la figura di Elisabetta, ormai divenuta un’icona della cultura pop in tutto il mondo. Il regista Roger Michell utilizza foto d’archivio, documenti e filmati inediti per raccontare l’impatto che la sovrana ha avuto in questo secolo e in quello precedente fino a diventare un’icona culturale.

Elisabeth: un documentario intimo e imparziale

La particolarità di questo documentario è l’assenza di ogni voce narrante: il racconto del regno di Elisabetta è organizzato in capitoli precisi che mostrano la regina in buona e cattiva luce, grazie anche alla testimonianza di coloro che hanno avuto modo di conoscerla. Ogni capitolo rappresenta una parte differente della vita di Elisabetta e, quindi, una parte differente della gloriosa e travagliata storia del Regno Unito: la sua incoronazione, le lunghe passeggiate con i Primi Ministri (il primo di tutti Winston Churchill), la seconda guerra mondiale, il dopoguerra, la storia d’amore con il principe Filippo e gli scandali di corte, solo per citare alcuni degli episodi.

Il documentario possiede il pregio di offrire allo spettatore un ritratto imparziale e intimo della regina Elisabetta, rendendo quest’ultima una figura più empatica e vicina di quanto si è abituati a pensarlo. Una scena in particolare, vede la regina scommettere su un cavallo a un ippodromo. La camera è centrata sul suo viso mostrando la sua esaltazione, preoccupazione e gioia all’interno di un quadretto mondano che la ritrae non come una regina con il gravoso fardello della corona e dell’impero sulle spalle ma come una donna qualunque. Nonostante ci sia una grande quantità di materiale mostrato tra archivi fotografici, video e registrazioni, il tutto non appare mai ingombrante. Tutto questo è dovuto anche al magistrale utilizzo del montaggio del regista e la sua capacità di offrire un legame emotivo tra lo spettatore e la Regina. Nulla viene escluso: gli insulti e gli scandali alla Corona sono presenti in egual parte insieme agli elogi.

Elizabeth, il film sulla regina Elisabetta II è un mosaico convincente

La colonna sonora gioca altresì un ruolo molto importante. Si spazia dalla musica classica accompagnata dal montaggio della sfarzosa Buckingham Palace alle strade di Londra rese più colorate e vivide grazie alla discografia dei Beatles. Il documentario Elizabeth si rivela un grandioso omaggio che gioca più sul lato emotivo rispetto a quello logico. Lo spettatore si ritrova invitato in un viaggio nel tempo in cui, grazie alle numerose testimonianze del docu-film, si vede nel ruolo di protagonista di quegli anni. Il documentario fa infatti provare allo spettatore una vasta gamma di emozioni: dalla gioia, alla tristezza senza lasciare indifferenti. Il regista Roger Michell (scomparso nel 2021) firma quindi il suo ultimo documentario, frammentando la storia di Elisabetta II e ricomponendola in un mosaico che tutti possono ammirare: un ritratto intimo e pieno di calore che omaggia non solo la regina Elisabetta ma anche il suo regno che ha avuto modo di crescere e prosperare sotto la sua guida.

Il documentario è in uscita nelle sale italiane dal 16 al 18 maggio 2022 con Lucky Red, in associazione con 3 Marys.

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Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.7