Miles Teller e le riflessioni su Fantastic 4 – ‘tornerei per un sequel!’

È difficile da crederci, ma è già passato più di un anno dal reboot di Fantastic 4. Il film, diretto da Josh Trank era stato già preso di mira con critiche negative prima ancora della sua uscita nei cinema.

Miles Teller: “Tornerei in un possibile sequel di Fantastic 4!”

Ovviamente i commenti negativi, sia da parte dei critici che del pubblico, su Fantastic 4, sono aumentati notevolmente in seguito all’uscita nelle sale cinematografiche.

Fantastic 4 – un film particolarmente controverso

La cosa più triste è che la pellicola è composta da un cast talentuoso composto da giovanissimi attori, che si sono contraddistinti per le loro interpretazioni in altri film.

Miles Teller, una delle giovani star maggiormente conosciuto per The Divergent SeriesWhiplash, è stato recentemente intervistato in occasione del tour promozionale del suo nuovo film War Dogs. L’attore, alla domanda se fosse tornato o meno in un possibile sequel di Fantastic 4, ha risposto:

Certamente! Amavo il cast e amavo i personaggi! Si tratta di una dinamica molto interessante. Mi piace il modo in cui necessitano di relazionarsi con gli altri. Sono molto simili agli Avengers, loro hanno creato una sorta di Fantastic 4, legati e affezionati come sono, si possono considerare la prima vera famiglia Marvel.

I loro poteri non possono esistere da soli, hai bisogno di Thor per fare questo, di Hulk per fare quest’altro. Per cui sì ne farei assolutamente un altro“.

Teller ha poi fatto delle riflessioni riguardo al fallimento del progetto, dichiarando da dove, secondo lui, un gran film deve iniziare:

Naturalmente impari di più andando avanti; dal mio punto di vista, sono contento di esser stato capace di lavorare più o meno in qualsiasi genere. In primis penso che le cose più importanti di un buon film siano lo script e il regista. Il regista è l’elemento più importante e potente, per quanto riguarda il tipo prodotto che alla fine si va a presentare al pubblico.

Ma cavolo, Whiplash era il primo lungometraggio di Damian, chi l’avrebbe mai detto? Io ho accettato il progetto per via dello script. Posso dire onestamente che non farei mai qualcosa per soldi! Non sarei a mio agio se non sentissi un’affinità con il personaggio o con lo script”.