Jessica Chastain a Roma FF16: “Credo nell’amore incondizionato, ma non sono un giudice”

Jessica Chastain e Vincent D'Onofrio presentano The eyes of Tammy Faye al Roma FF16. Il film d'apertura della Festa è una retrospettiva sulla televangelista e cantante Tammy Faye, dal  successo alla disfatta mediatica. 

Film d’apertura del Roma FF16, The eyes of Tammy Faye di Michael Showalter racconta le vicissitudini, pubbliche e private, dei coniugi Tammy Faye (Jessica Chastain) e Jim Bakker (Andrew Garfield), dal successo negli anni ’70 al declino, avvenuto verso la fine del decennio successivo. Entrambi studenti del North Central Bible College (Minnesota), Tammy Faye e Jim si sposano dopo solo un anno di conoscenza, e si trasferiscono nel Sud Carolina con il progetto di diventare entrambi predicatori in una propria Chiesa. La notorietà televisiva arriva con il Jimmy and Tammy Show, un programma per bambini trasmesso dalla CBN di Pat Robertson’s, in cui Tammy si serve di originalissimi “muppets” per educare i più piccoli alla cristianità. Il successo giunge però solo nel ’74 con The PTL Club, una trasmissione sfarzosa che, ergendosi a promotrice di valori cristiani e di un Vangelo della prosperità, legittimava e giustificava la prosperità economica dei televangelisti e la sua scintillante ostentazione. Lo scandalo che coinvolse il predicatore Jim Bakker gli costò il crollo dell’impero costruito strenuamente nel corso degli anni, alimentando un processo mediatico dell’opinione pubblica che non mostrò alcuna compassione per Tammy Faye, da sempre devota e fiduciosa nelle intuizioni del marito.

Jessica Chastain parla del film The eyes of Tammy Faye alla Festa del Cinema di Roma

The eyes of Tammy Faye racconta la verità da un’altra prospettiva. Non quella del collasso mediatico di una delle figure televisive più influenti degli anni ’70/’80, ma la profonda resistenza di un’anima fragile quanto determinata e risoluta nel conservare un proprio spazio di indipendenza e libertà di pensiero dall’élite – politica e sociale – che governava le menti dei suoi adepti. Un personaggio eccentrico, a tratti caricaturale, deriso e umiliato, ma difficilmente vinto.
“Li ho scoperti da bambina, sono cresciuta con Tammy Faye e Jim Bakker” dice Jessica Chastain, che nel film interpreta la cantante e predicatrice Tammy Faye. “Alla TV, negli show e sketch, sulle copertine delle riviste, dei Bakker si diceva solo che fosse uno scandalo. Nel 2012 ho scoperto la vera storia, e mi ha entusiasmata la possibilità di condividerla con il pubblico“.

L’attrice, anche produttrice del film, esalta la fede fortissima del personaggio che interpreta: “Tammy credeva in qualcosa di più grande. Chiudendo gli occhi e pregando le voci della sua testa diventavano reali. Non sono un giudice, ma credo fosse sincera. Per lei farsi tramite dell’amore di Dio era quasi un’ossessione“. 

Salvare la giustizia combattendo la disuguaglianza: il progressismo estetico di Tammy Faye

Per un personaggio leggero quanto profondo da replicare, Jessica Chastain ha ricercato la verità dietro i suoi occhi, i non detti nascosti da quella risata molto vicina al pianto: “La sua gestualità mi ha aiutata a capire perché ridesse, la sua solitudine, il suo essere respingente. Interpretare qualcuno senza limiti e confini ti rende così esposta da volerti nascondere. Era molto più ingenua di ciò che avrebbe potuto realmente dire e fare, voleva solo servire Dio al meglio delle sue possibilità“.

Reduce dall’interpretazione di Mira in Scene da un matrimonio, a fianco dell’attore Oscar Isaac nella miniserie televisiva diretta da Hagai Levi, Jessica Chastain racconta il percorso inverso per approcciarsi al personaggio di Tammy Faye. “In Scene da un matrimonio il viaggio era condotto dall’interno all’esterno, dal primo sguardo alla sceneggiatura ho capito di voler comprendere prima la donna e solo conseguentemente il suo mondo esteriore. In The eyes of Tammy Faye invece ho sentito subito la connessione con la protagonista. Credo nell’amore incondizionato quanto lei. Qui sono partita dall’esterno per muovermi poi all’interno di questo personaggio fuori dalle righe.”