Ian Holm: le 10 migliori interpretazioni dell’attore britannico

Le migliori interpretazioni della bellissima e lunga carriera tra il cinema e il teatro di sir Ian Holm, fine interprete sheakesperiano, straordinario e polivalente come pochi.

Mi dispiace non vedervi di persona, mi mancate tutti e spero che le vostre avventure vi abbiano portato in molti luoghi. Io sono in lockdown nella mia casa da hobbit.” Queste sono state le ultime dichiarazioni rilasciate da sir Ian Holm, scomparso a 88 anni nella sua Londra, la mattina del 18 giugno. Sono state riprese dal Guardian e risalgono ad inizio di questo mese, quando l’attore espresse il rammarico per la sua assenza alla reunion in streaming (una delle varie organizzate in questo periodo da Josh Gad) insieme al resto del cast de Il Signore degli Anelli, il franchise che gli regalò il ruolo che lo rese definitivamente immortale agli occhi del grande pubblico.

Un paradosso se pensate che l’attore inglese era attivo, quando uscì il film di Peter Jackson, da quasi 50 anni, tra cinema e teatro, e poteva già vantare diverse collaborazioni illustri e interpretazioni eccellenti.

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Il suo debutto come attore risale al 1954, in uno spettacolo della Royal Shakespeare Company, compagnia con la quale si legò per diverso tempo e grazie alla quale si aggiudicò addirittura un Tony Award, salvo poi decidere di dedicarsi alla carriera sul grande schermo. Un passaggio delicato che lo allontanò per diversi anni dal suo primo amore, ma durante il quale non rinunciò all’occasione di riprendere parte alle storie che fecero le sue fortune sul palcoscenico. Parliamo delle prove negli adattamenti shakespeariani come Enrico V di Kenneth Branagh e Amleto di Franco Zeffirelli, ma non disdegnò anche rifacimenti cinematografici da altri autori teatrali, come La pazzia di Re Giorgio di Alan Bennett tradotto sullo schermo da Nicholas Hytner.

La svolta della sua carriera nel mondo del cinema risale però al 1979, a dieci anni dal suo debutto, quando prese parte ad Alien di Ridley Scott, alla cui interpretazione fece seguito, due anni dopo, quella in Momenti di gloria, l’unica della sua carriera candidata all’Oscar. Tra gli altri ruoli importanti di Holm sono da segnalare quelli frutto delle collaborazioni con Terry Gilliam (I banditi del tempo e Brazil) e con David Cronenberg (eXistenz e Il pasto nudo), ma anche quelli ne Il quinto elemento di Luc Besson, in In prove apparenti di Sidney Lumet e ne La vera storia di Jack lo Squartatore, fino ad arrivare al personaggio di Bilbo nei due film della trilogia de Il signore degli Anelli e in due di quella de Lo Hobbit. In mezzo c’è da citare un suo lavoro anche in The Aviator di un certo Martin Scorsese.

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Ian Holm fu un interprete straordinario, poliedrico e magnetico. Un gregario fuori dal comune nel mondo del cinema, non solo caratterista, ma un fuoriclasse di quella scomoda posizione che vive sempre nel rischio di essere lasciata sullo sfondo e la cui riuscita alla lunga risulta essere dipendente dagli altri ingredienti della pellicola. Il rischio è quello di limitarsi a rinnovarsi, ma non dura mai tanto. Lui è stato fenomenale per 40 anni durante i quali è stato chiamato ad ogni tipo di prova perché in grado di autovalorizzarsi sempre, in modo da far vivere il suo personaggio a discapito di tutto il resto. Un attore spesso interprete chiave della pellicola e in grado di prendersi la scena a scapito dei suoi dirimpettai, anche più quotati. Meticoloso, fine e ponderato. Indimenticabile in quasi ogni film.

Ripercorriamo insieme la sua carriera citando non solo alcuni dei suoi ruoli più importanti e riusciti sul grande schermo, ma cercando anche di portare una testimonianza della sua grande versatilità.

Chef Skinner in Ratatouille

Chef Skinner cinematographe.it

E cominciamo ricordando un ruolo che svela l’attività da doppiatore di Holm, un lato poco conosciuto della sua carriera, ma che in realtà è durato per 30 anni e lo ha visto prestare la sua voce a film per cinema e per la televisione, a cartoni animati e a videogiochi (dove ha spesso rivestito i panni degli stessi personaggi che interpretò su schermo).

Mitchell Stephens in Il dolce domani

Ian Holm, cinematographe.it

Per uno dei suoi pochi ruoli da protagonista Ian Holm indossa i panni dell’avvocato Mitchell Stephens nella pellicola di Atom Egoyan tratta dall’omonimo romanzo di Russell Banks, vincitrice del Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes del 1997.

Polonio in Amleto

Amleto cinematographe.it

Nella sua seconda partecipazione ad una trasposizione di un’opera shakesperiana, Holm interpreta Polonio nella pellicola di Zeffirelli candidata a due Oscar, arricchendo un cast già pieno di stelle di primo piano come Mel Gibson, Glenn Close ed Helena Bohnam Carter.

Fluellen in Enrico V

Enrico V cinematographe.it

Per la prima partecipazione invece si va al film di Branagh, passato alla storia come una delle migliori trasposizioni cinematografiche di William Shakespeare di tutti i tempi, nel quale interpreta il ruolo del capitano gallese Fluellen, capo di uno dei contingenti dell’esercito di re Enrico.

Padre Vito Cornelius ne Il quinto elemento

Nel suo ritorno nel genere fantascientifico Ian Holm interpreta padre Vito Cornielius, la spalla e “guida spirituale” del rude protagonista interpretato da Bruce Willis. Un  saggio un po’ goffo, un personaggio comico, reso celebre soprattutto dalla prova dell’attore inglese.

William Gull in La vera storia di Jack lo Squartatore

Ruolo opposto, stessa qualità. Holm veste i panni dell’antagonista nel ruolo di Gull nella pellicola tratta da From Hell, la straordinaria graphic novel di Alan Moore. Un’interpretazione “doppia” che regala al pubblico la scena più iconica del film.

Sam Mussabini in Momenti di Gloria

Ian Holm cinematographe.it

Quella nei panni dell’allenatore Mussabini è rimasta l’unica interpretazione che valse ad Holm una candidatura al premio Oscar, nello specifico come miglior attore non protagonista. Il film di Hudson, presentato al 34° Festival di Cannes e vincitore di 4 statuette, racconta la storia vera degli universitari che si allenarono a Cambridge per partecipare alle Olimpiadi del 1924 a Parigi.

Mr. Kurtzmann in Brazil

Ian Holm - Cinematographe.it

Nel capolavoro di Terry Gilliam Holm veste i panni di mr. Kurtzmann, uno dei burocrati sulla cui attività poggia la società di orwelliana memoria su cui si basa la pellicola. Un’interpretazione magistrale che riesce ad elevare il personaggio da una potenziale macchietta ad una perfetta parodia del burocrate tipo: codardo, egoista, infimo e insicuro.

Bilbo Baggins ne Il Signore degli anelli e Lo Hobbit

Tutti conosco il Bilbo Baggins di Ian Holm, ma non tutti sanno che questo ruolo ha per certi versi significato un ritorno a casa per l’attore britannico, dato che non era la sua prima volta nella Terra di Mezzo. Egli prestò infatti la sua voce a Frodo diversi anni prima in una versione radiofonica del capolavoro di Tolkien prodotta dalla BBC. Forse anche questo contribuì ad una riuscita così brillante del personaggio. Il suo Bilbo è rimasto talmente impresso nella mente del pubblico di tutto il mondo da aver scavalcato, probabilmente, anche quello di Martin Freeman, nonostante a quest’ultimo sia stata dedicata un’intera trilogia.

Ian Holm riuscì a raccontare un personaggio complesso e pieno di sfumature, protagonista di una storia piena di eventi in una pellicola in cui essa non viene mostrata per nulla e con un minutaggio piuttosto esiguo a suo disposizione.

Ash in Alien

Quanto Ridley Scott pensò ad Alien non aveva probabilmente idea di stare creando uno dei fenomeni più amati e più importanti negli ultimi 50 anni di cinema. Allo stesso modo probabilmente non aveva pensato che la sua scelta nell’affidare il ruolo del droide Ash a Ian Holm avrebbe dato vita ad un personaggio diventato un punto di riferimento più che un’ispirazione. E non solo per il continuo del franchise, ma per tutta la letteratura di genere.

Tantissimi sono stati i volti, le interpretazioni e i contesti che ci hanno regalato una versione di mente artificiale, con fortune alterne, ovviamente. Quella di Ash non sarà magari la più significativa in termini filosofici o divulgativi, ma è di sicuro una delle più azzeccate in relazione all’immaginario in cui è inserito. Un personaggio chiave nel film e chiave nella sua funzione all’interno del franchise, nato grazie ad un interpretazione leggendaria. E se ancora non siete convinti pensate al fatto che Holm riesce a renderlo più spaventoso dello Xenomorfo che si aggira per le tubature della nave spaziale.