Giulio Berruti e la malattia cronica che gli provoca fortissimi dolori: “ho pensato al suicidio”

L'attore ha confessato pubblicamente di avere un male che lo tormenta.

Nato il 27 settembre 1984, Giulio Berruti è un volto molto apprezzato, soprattutto dall’universo femminile, per aver recitato in diverse fiction di successo. Sul conto dell’attore si fa un gran parlare anche per il gossip, mentre non è così di dominio pubblico la malattia cronica con cui deve, suo malgrado, convivere.

Giulio Berruti e la convivenza sofferta con la fibromialgia

giulio berruti, cinematographe.it

Ospite a Verissimo di Silvia Toffanin, l’interprete ha confessato di soffrire di fibromialgia, una patologia poco conosciuta. Lui la chiama “la s****a” perché bisogna saperci trattare, ha raccontato negli studi di Canale 5. È una malattia che nasce dall’assenza di un neurotrasmettitore, la serotonina.

Causa dolore cronico a macchia di leopardo, con un’intensità parecchio elevata. È in grado di generare peraltro notevole ansia, depressione, attacchi di panico. Ha speso migliaia di euro l’anno in fisioterapia: il sistema sanitario nazionale non la riconosce ancora.

Al corrente del disturbo, Giulio Berruti è giunto nel 2017, tuttavia – ha spiegato – forse l’aveva già dal 2006. Ha attraverso periodi complicatissimi e in un’occasione ha pensato a qualcosa di “davvero brutto”.

Fortunatamente aveva accanto a sé alcune persone, disposte ad accoglierlo e comprenderlo. Gli hanno dato un aiuto decisivo. Ha trascorso un anno e mezzo particolarmente travagliato, lontano dal lavoro.

giulio berruti, cinematographe.it

La fibromialgia, che ha colpito Giulio Berruti, è una patologia caratterizzata da diffusi spasmi muscolari, associati a rigidità, affaticamento, problemi di memoria, di insonnia e alterazioni dell’umore. Il disturbo può comparire in maniera graduale e peggiorare con il passare del tempo, oppure comparire a seguito di un evento scatenante quale uno stress psicologico, un trauma fisico oppure un’infezione.

Le cause esatte rimangono indefinite. Gli esperti sostengono sia un insieme di fattori a portare alla comparsa dei sintomi. L’ipotesi maggiormente accreditata è che la soglia del dolore sarebbe più bassa della norma dato l’incremento della sensibilità generale agli stimoli.

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