L’avete riconosciuto? Si destreggia dietro e davanti alla macchina da presa, qui aveva occhi solo per la mamma ma da grande ha maturato un debole per le bionde

Cresciuto sotto l’ala di un mito, il cinema è sempre stato il suo più grande amore.

È uno dei cineasti italiani maggiormente apprezzati dalla critica, premiato anche all’estero per le sue opere

Il sacro fuoco dell’arte ce l’hai o non ce l’hai. E se ti pervade allora niente e nessuno ti può impedire di coronare i tuoi sogni, indipendentemente da quanto ambiziosi possano apparire agli altri. Specialmente se Madre Natura ti ha donato un’intelletto ben al di sopra della media. Proprio come nel caso di Giulio Base, il bambino ritratto nella foto.

Un cielo stellato sopra il Ghetto di Roma, cinematographe.it

Nato a Torino il 6 dicembre 1964, sotto il segno del Sagittario, Giulio Base ha una doppia laurea: una in Storia del Cinema alla Sapienza di Roma, l’altra in Teologia all’Istituto Patristico Augustinianum nella Città del Vaticano. Senza poi dimenticare l’appartenenza a un gruppo estremamente esclusivo: quello del Mensa, alle quali solo le menti più brillanti possono accedere.

Dopo aver conseguito il diploma presso la Bottega Teatrale di Firenze, ha esordito, sotto la direzione di Vittorio Gassman, nelle vesti di attore teatrale nei Misteri di San Pietroburgo.

Poi, l’approdo – folgorante – alla regia, con Crack (1991), miglior opera prima al Festival internazionale del cinema di San Sebastián. Ispirata al dramma teatrale di Franco Bertini, racconta le vicende di alcuni giovani che praticano boxe in una palestra di periferia.

Giulio Base sorridente

Nel 1993 ha avuto un ruolo di spicco in Teste calde di Claudio Fragasso, con Gianmarco Tognazzi, mentre, nel 1995, ha realizzato Poliziotti con Claudio Amendola, Michele Placido e Kim Rossi Stuart. Quindi, ha l’onore di occuparsi, dietro la macchina da presa, dell’ultimo film interpretato da Vittorio Gassman e dalla sua ex moglie Shelley Winters: La bomba (1999), commedia italo-americana girata a New York, dove recita pure un giovane Vittorio Gassman.

Uno dei volti noti con cui Giulio Base ha il piacere di collaborare è pure un certo Terence Hill, guidato in una cinquantina di episodi di Don Matteo e in Doc West. Scritturato, tra l’altro, nella serie tv Tutti pazzi per amore 2 (2010) e nella pellicola Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, ha ottenuto i maggiori riconoscimenti in qualità di regista.

Da Mio papà, scelto per aprire il Festival di Roma del 2014, a Bar Giuseppe, candidato ai Nastri d’Argento (categoria miglior soggetto), passando per Il banchiere anarchico, insignito del Premio Persefone (miglior adattamento da un’opera di narrativa), ha saputo mantenere gli standard su soglie sopraffini.

Il lungometraggio Un Cielo Stellato sopra il Ghetto di Roma (2021) è stato proposto alla pre-apertura della Festa del Cinema di Roma e invitato da dozzine di kermesse internazionali in quattro continenti.

A livello sentimentale, Base ha avuto una liaison con l’attrice e conduttrice Anna Falchi. Dal 2001 è Unito in matrimonio alla PR Tiziana Rocca: la coppia ha tre figli (Cristiana, Vittorio e Valerio).

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