Fred Astaire e quell’inattesa telefonata a Michael Jackson: i due artisti avevano in comune qualcosa di molto importante

Fred Astaire chiamò Michael Jackson dopo un'esibizione che passò alla storia.

Fred Astaire e Michael Jackson erano due uomini che avrebbero potuto passare tutta la vita senza mai scambiarsi una parola. In effetti, il primo, nato il 10 maggio 1899, era ormai anziano quando il secondo stava diventando famoso nella musica. Inoltre, provenivano da contesti culturali completamente diversi.

Fred Astaire riconobbe in Michael Jackson lo stesso sentimento che lo aveva accompagnato per tutta la carriera

Fred Astaire si leva il cappello

Astaire era un ballerino dell’età dell’oro di Hollywood e nei suoi film era un personaggio sorridente e positivo. Jackson, d’altra parte, intraprese la carriera da solista in parte abbandonando la musica disimpegnata del suo gruppo precedente, i Jackson Five, a favore di canzoni che affrontavano problemi reali, come la violenza delle bande (Beat It).

Tuttavia, qualcosa li accomunava: entrambi erano ballerini. E, in particolare notte del 1983, Jackson svelò una mossa di danza così rivoluzionaria che Fred Astaire si sentì in obbligo di chiamare il nativo dell’Indiana per parlarne.

Il 16 maggio 1983 sarebbe passato alla storia come uno dei momenti clou della storia della cultura pop. Quella notte Jackson mostrò il moonwalk mentre si esibiva in Billie Jean durante la trasmissione Motown 25: Yesterday, Today and Forever. Una versione della mossa esisteva da decenni prima ancora che Jackson nascesse, ma la fece sua e, in effetti, ne divenne un marchio di fabbrica.

Leaving Neverland,Cinematographe.it

Fred Astaire ne fu così commosso da chiamare al telefono Jackson, che all’inizio era incredulo. A quanto pare, Astaire definì la danza di Jackson “arrabbiata”. Lo avrebbe capito poiché per lui valeva lo stesso col suo bastone. E se ad avviso della critica poco o nulla di Astaire suggerisse questo sentimento, Jackson vi ha sicuramente attinto, in particolare con Billie Jean, dove racconta di una donna che attribuisce falsamente a Jackson la paternità del suo bambino.

In seguito il re del pop avrebbe descritto la telefonata come il più grande complimento mai ricevuto nel corso della sua vita.

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