Ennio Fantastichini e la malattia che ne ha provocato la morte: ecco di cosa soffriva l’attore

Una grave malattia ha portato via Ennio Fantastichini nel dicembre 2018

Era il 1° dicembre 2018 quando Ennio Fantastichini ci lasciava, a soli 63 anni. Una incalcolabile perdita sia sotto il profilo umano che sotto quello professionale, come hanno dichiarato tantissimi amici e colleghi. Nato a Gallese, in provincia di Viterbo, il 20 febbraio 1955, l’interprete iniziò, quindicenne, la carriera in teatro in un’opera di Samuel Beckett e in altri spettacoli minori.

Ennio Fantastichini: il brutto male costatogli la vita

Il debutto sul grande schermo avvenne nel 1982 con la pellicola Fuori dal giorno di Paolo Bologna. Sotto la regia di Gianni Amelio, ottenne il suo maggiore successo con Porte Aperte (1990). Grazie all’interpretazione del personaggio di Tommaso Scalia ricevette numerosi riconoscimenti: Ciak d’oro, Nastro d’argento, European Film Award e Premio Felix.

Attore sanguigno e incisivo, Ennio Fantastichini piacque tanto al pubblico quanto alla critica per il ruolo del prepotente romano nel lungometraggio Ferie d’agosto (1996) di Paolo Virzì, con Sabrina Ferilli. La performance gli valse peraltro una nomination ai David di Donatello. Premio aggiudicato tramite Mine vaganti nel 2010, uscito nelle sale tre anni dopo Saturno contro (2007) di Ferzan Ozpetek, nel cui cast è, appunto, scritturato Fantastichini.

Oltre alle prove d’autore in molteplici film, Ennio Fantastichini recitò in importanti fiction quali La piovra 7 – Indagine sulla morte del commissario Cattani (1997), Sacco e Vanzetti (2005) e La freccia nera (2006). Chissà dove lo avremmo ancora visto all’opera, se la morte non lo avesse “reclamato”. Il 1° dicembre 2018 è deceduto per una grave emorragia cerebrale al Policlinico Federico II di Napoli, presso cui era ricoverato da quindici giorni a seguito della leucemia acuta promielocitica.

Come spiega il sito della Fondazione Veronesi, la leucemia acuta promielocitica, che ha colpito Ennio Fantastichini, è la forma più aggressiva di tumore del sangue. I pazienti affetti non ne sono portatori fin dalla nascita. L’emergere della malattia è improvviso e, in taluni casi, può essere segnato dalla comparsa di una seria emorragia legata alla presenza di un numero ridotto di piastrine e all’alterazione dei meccanismi di coagulazione.

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