Daniele Monterosi, il volto italiano di House of Gucci. Lady Gaga? “Un bell’esemplare di essere umano”

L’attore romano è nel cast di House of Gucci di Ridley Scott e nella serie Amazon Vita da Carlo di Carlo Verdone.

Diplomato alla Scuola Nazionale di Cinema, Daniele Monterosi si divide tra cinema, tv e teatro, in produzioni nazionali e internazionali: ha partecipato a Il grande Sogno di Michele Placido, A mano disarmata di Claudio Bonivento e in serie televisive di grande successo come Gomorra 3, Una pallottola nel cuore 3, Nero a metà, Non dirlo al mio capo 2, RIS, nella serie televisiva americana Amanda Knox e nei film per la tv targati BBC della serie ZEN. Lo vedremo dal 16 dicembre 2021 al cinema nel nuovo discusso film di Ridley Scott House of Gucci accanto a Lady Gaga: “Nel film interpreto il capo della guardia di finanza che fa irruzione a un certo punto in casa Gucci”, ci ha raccontato l’attore.

Chi è Daniele Monterosi, l’attore italiano che “fa irruzione” in House of Gucci

Daniele Monterosi, cinematographe.it

Com’è stata l’esperienza con Lady Gaga?
È stata una partner di scena straordinaria, è stata sin dall’inizio molto propositiva, molto delle cose che abbiamo fatto le abbiamo improvvisate. Lei era estremamente libera nell’interpretare il suo personaggio e ha portato anche me a seguirla in questa sua libertà. Ovviamente di queste improvvisazioni è rimasto poco nel film però ho lavorato con Lady Gaga una giornata intera. Questo è un po’ quello che accade nel 90% dei casi quando interpreti un personaggio che è a servizio della storia e ti confronti con protagonisti di questo calibro, puoi portare delle proposte però è chiaro che “il permesso” te lo devono dare loro. Lei sin dall’inizio mi ha dato il permesso di potere giocare con lei e ci siamo anche divertiti un sacco. È nato un rapporto bellissimo in quella giornata, sembravamo due amici da sempre, una cosa che se uno ci ripensa non ci crede, è una persona normale con la quale ci siamo trovati a parlare di tante cose e anche a scherzare. È un bell’esemplare di essere umano con il quale è bello connettersi. Al di là del fatto che lei sia Lady Gaga, ci sono degli incontri che facciamo con persone con le quali per magia ti trovi subito a tuo agio, così è stato con lei”.

Come ti sei sentito a essere diretto da un maestro del cinema come Ridley Scott?
Io per il mio ruolo anche se solo di una giornata ho dovuto fare tanti provini, ho lavorato sodo per arrivare su quel set e di sicuro per un attore rappresenta una soddisfazione lavorare con uno dei 10 registi viventi che ha fatto la storia del cinema, quindi è stato sicuramente emozionante e dall’altra parte è stato molto bello vederlo all’opera. Non ho mai visto un 84enne così vispo, pieno di vita e di energia, ci guardava con sguardo sornione, se aveva delle cose da dirti veniva vicino a darti delle indicazioni ma per il resto davvero ci ha dato grande libertà e osservava compiaciuto il lavoro che facevamo. In queste scene mi sono relazionato solo con Lady Gaga, quindi è stato un lavoro che abbiamo fatto io e lei”.

Daniele Monterosi parla di House of Gucci e della vera storia di Patrizia Reggiani

Daniele Monterosi, cinematographe.it

Conoscevi la vicenda di Patrizia Reggiani?
Conoscevo a grandi linee la storia, non la conoscevo nello specifico, ho fatto una full immersion nella storia della famiglia Gucci da Guccio Gucci, il fondatore, in poi. Mi piace tantissimo tutte le volte che mi avvicino a un progetto documentarmi, immergermi nello studio, nella ricerca.

Questo approccio nasce dalla formazione avuta al Centro Sperimentale di Cinematografia?
Il Centro Sperimentale è stata una delle esperienze più importanti della mia vita, quando entrai, avevo 21, 22 anni, per me rappresentava un banco di prova importante. Quell’anno In classe con me c’erano Carolina Crescentini, Nicola Nocella e tanti altri.  Molte cose come imprinting me le porto da lì e dagli insegnanti che ho conosciuto e poi c’è la mia indole che è sempre stata curiosa, cerco di andare sempre in profondità nelle cose”.

Hai sempre avuto la passione per la recitazione?
L’ho scoperta per caso salendo su un palco durante l’estate del 1999, a 18 anni, mentre lavoravo in un villaggio turistico. Da lì piano piano ho cominciato a capire che non sarebbe stato male portare avanti questa passione che era nata in me. Tornato a Roma ho cominciato a frequentare un laboratorio teatrale e poi è arrivato il Centro Sperimentale”.

La nostra intervista a Daniele Monterosi svela tutti i lati dell’attore, da Vita da Carlo ad House of Gucci

Daniele Monterosi, cinematographe.it

Ti vediamo anche nella serie Vita da Carlo in una scena esilarante al fianco di Verdone e Max Tortora in cui interpreti un medico un po’ imbranato…
Anche questa è una piccola esperienza ma estremamente emozionante perché mi sono potuto confrontare con dei mostri sacri. Immagina da attore romano quanto io possa essere innamorato di Carlo Verdone, lavorarci insieme non mi era mai capitato, lavorarci poi su una serie in cui lui è sé stesso al 100% è stato un privilegio. Anche in quel caso la scena che si vede era diversa inizialmente, Verdone l’ha riscritta sul momento, e quindi anche con lui e Max Tortora abbiamo improvvisato. All’inizio è stato impossibile girarla senza ridere”.

Hai un genere preferito? Che ruolo ti piacerebbe interpretare?
Ruoli sicuramente un po’ più lunghi (ride), mi piacerebbe poterli “galoppare” un po’ di più questi personaggi. Mi interessa tanto il dramma quanto la commedia brillante, amo trasformarmi, e mi piacciono i personaggi che hanno la possibilità di esprimere emozioni un po’ più complesse e raffinate.”

Hai degli attori che ti ispirano?
Ne ho tantissimi, non posso non citare Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, non possono non essere un’ispirazione. Un mito per me è stato Gigi Proietti e ho avuto la fortuna e il privilegio di poterci lavorare in Una pallottola nel cuore 3, sono stato diversi giorni sul set con lui, forse una delle cose più belle che fin qua mi ha dato la professione. Alla fine di ogni ciak lui era sempre pronto a farti ridere, aveva proprio una “missione”, raccontava barzellette, storielle… Un giorno mi ha chiesto di aiutarlo a ripetere la parte, eravamo io e lui a fumare sull’attico di un albergo su Via Veneto dove stavamo girando, uno dei ricordi più belli che ho”.

I prossimi progetti di Daniele Monterosi

Daniele Monterosi, cinematographe.it

Daniele Monterosi, dove ti vedremo prossimamente?
Di molti progetti ancora non posso parlare, sarò in Power of Rome di Gianni Troilo, un docufilm sulla storia di Roma con la voce narrante di Edoardo Leo, in cui io interpreto Marco Aurelio. Sono poi in giro con lo spettacolo Bohemian Symphony – Orcherstral Queen Tribute di Giacomo Vitullo, è un concerto sui più grandi successi dei Queen e da tre anni sono il narratore, siamo sempre ospiti di grandi teatri in Italia. E poi sto lavorando su un mio progetto di teatro di narrazione, Daniele racconta, in cui appunto racconto storie. È nato durante il primo lockdown, sulla mia pagina Facebook ho cominciato a raccontare storie di grandi personaggi che fossero capaci di poter portare un po’ di ispirazione e magari poter insegnare anche qualcosa per superare un momento difficile. Questa cosa ha funzionato talmente tanto che ho deciso di portare avanti questa sorta di format, mi chiamano per raccontare storie con il mio stile, con il mio linguaggio che mescola il teatro narrazione a elementi di intrattenimento con il pubblico e volendo anche di stand – up comedy. A seconda del contesto in cui vengo chiamato racconto storie diverse, per esempio per il Coni ho narratore le imprese degli sportivi in Sardegna, mentre all’Alexanderplatz, il famoso jazz club di Roma, ho raccontato la storia della musica jazz. Alla base ci sono sempre storie che fanno bene”.