L’avete riconosciuto? Fu un mascalzone romantico nella vita e sul set e un incidente aereo gli tolse il vero amore della sua vita

Inizialmente abituato ai ruoli da villain, il fascino lo rese un sex symbol planetario.

Era un concentrato di pura mascolinità!

Rientrato negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale, non fu mai più lo stesso. Ma nella prima fase della carriera sul grande schermo conseguì un enorme successo, tanto da giustificare il settimo posto tra le maggiore star della storia del cinema dell’American Film Institute. Dotato di fascino, carisma e di una forte presenza scenica, la luce di Clark Gable brillò a pieno durante gli anni Trenta, quando girò la pellicola per cui ricordato ancora oggi: Via col vento (1939).

Clark Gable

Clark Gable nacque a Cadiz, cittadina nello Stato dell’Ohio, il 1° febbraio 1901, da una famiglia di umili origini tedesche. Dapprima operaio presso uno stabilimento di pneumatici, stabilì di avviarsi verso la recitazione dopo aver assistito a una rappresentazione. Entrò così in una compagnia di girovaghi nel 1921.

Gli inizi furono davvero duri, finché non incontrò l’attrice Josephine Dillon, proprietaria di una compagnia teatrale, che sposò il 13 dicembre 1924. La donna lo aiutò a cambiare la propria immagine, insegnandogli le buone maniere, e affinando la sua recitazione fino a garantirgli un primo ruolo cinematografico, in White Man, oltre a diversi ingaggi a Broadway.

Dalla Dillon finì successivamente per divorziare. Tuttavia, Clark Gable seppe presto consolarsi, tra le braccia della plurimilionaria Ria Langham. I due celebrarono le nozze il 30 marzo 1930 e presto Gable firmò con la casa Metro-Goldwyn-Mayer, che lo sottopose a significativi interventi estetici. Inizialmente impersonava un uomo rude e villain, ma il fascino e la simpatia gli valsero la svolta verso una figura di irresistibile, affascinante mascalzone.

Per la commedia Accadde una notte (1934), con Claudette Colbert, vinse l’Oscar, seguita da un’altra candidatura per La tragedia del Bounty (1935). Lo charme e la gentilezza pure fuori dal set furono delle armi di seduzione formidabili: tra le molte conquiste, è impossibile non citare Grace Kelly e Loretta Young (madre, peraltro, della figlia illegittima, Judy Lewis).

Nel 1939 Clark Gable salì sul treno in grado di portarlo alla gloria eterna: grazie all’interpretazione di Rhett Butler, avventuriero protagonista di Via col vento, venne nuovamente candidato all’Oscar. Il compenso percepito gli diede modo di divorziare dalla Langham e il 29 marzo 1939 sposò la collega Carole Lombard, secondo i biografi il vero amore della sua vita. Eppure, il destino non fu clemente: dal temperamento audace, la donna morì nel 1942 in un incidente aereo, a 33 anni.

Sconvolto dalla perdita, Clark Gable decise di arruolarsi nell’aviazione come volontario. Partecipò al secondo conflitto bellico mondiale con 5 missioni. Al ritorno, aveva perso la vitalità del passato. Gli scarsi risultati al botteghino di alcuni lungometraggi indussero la MGM a rescindergli il contratto.

Una scena di Via col vento

Passata una breve relazione coniugale insieme a Sylvia Ashley, la quinta moglie Kay Spreckels, condotta all’altare nel 1955, gli permise di ritrovare serenità e di rilanciare le proprie quotazioni a Hollywood. L’ultima sua apparizione in un film fu per Gli spostati, che fece appena in tempo a terminare prima di spegnersi il 16 novembre 1960 a Los Angeles, stroncato da un infarto. Non ebbe l’opportunità di assistere alla nascita del figlio John, avvenuta il 20 marzo 1961.

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