Di cosa è morto l’attore Christo Jivkov? I dettagli della terribile malattia che l’ha stroncato a soli 48 anni

Christo Jivkov si è spento prematuramente a causa di una grave malattia, che non gli ha lasciato scampo.

All’età di 48 anni è morto l’attore e regista bulgaro Christo Jivkov, conosciuto dal grande pubblico soprattutto per aver interpretato l’apostolo Giovanni ne La passione di Cristo. Nato e cresciuto a Sofia, aveva frequentato la Bulgarian Film & Theatre Academy, diplomandosi in regia, per poi intraprendere la vera e propria carriera sul set. Ha partecipato a varie pellicole italiane, anche sotto la direzione di cineasti di notevole fama, tra cui Ermanno Olmi, ne Il mestiere delle armi. Quella fu la sua prima vera opportunità importante davanti alla macchina da presa, scritturato nei panni di Giovanni delle Bande nere.

La causa della morte di Christo Jivkov

Christo Jivkov causa morte - Cinematographe.it

Da lì ebbe modo di farsi notare sia lungo la nostra penisola sia a livello internazionale. La notizia del decesso arriva dopo una lunga battaglia contro il cancro ai polmoni, scrive il Daily Mail. Che analizza le fortune professionali di Christo Jivkov, con particolare enfasi messa alla partecipazione ne La passione di Cristo, la pellicola indipendente con il maggiore incasso nella storia di Hollywood. Il progetto è costato in totale 30 milioni di dollari, a fronte di un guadagno al botteghino di oltre 600. Numeri incredibili, che testimoniano la straordinaria accoglienza di pubblico. Guidato da Mel Gibson, Christo Jivkov ha lavorato fianco a fianco pure di Monica Bellucci.

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Come già detto in apertura, ha portato in scena il personaggio dell’apostolo Giovanni. Stando ad alcuni rumor anche lui era in trattativa per il ritorno nel sequel, annunciato da Gibson in persona ormai sette anni fa. Allora la fase di preproduzione era partita e, sebbene abbiano richiesto un lungo processo di gestazione, le riprese dovrebbe avere il via nella primavera del 2023. L’opera racconterà un’altra tappa fondamentale, vale a dire la resurrezione. E ciò avrebbe richiesto un’attesa immane, perché – ha raccontato Gibson – stanno cercando di creare un seguito all’altezza, altrettanto denso di significato e apprezzato dai credenti.

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