Catherine Spaak e il dolore per la figlia che le fu tolta: il tribunale la giudicò una madre “di dubbia moralità”

Catherine Spaak ha avuto un solo rimpianto nella sua vita: il rapporto con sua figlia Sabrina, distrutto da un giudice e dalla famiglia del suo ex marito Fabrizio Capucci.

Bellezza, classe e talento. Catherine Spaak è stata questo e tanto altro. L’attrice, nata in Francia nella città di Boulogne-Billancourt, è morta lo scorso 17 aprile dopo una lunga malattia legata ad un’emorragia cerebrale che l’aveva colpita nel 2020. Nel corso della sua carriera, ha dato prova della sua bravura anche come cantante, conduttrice e ballerina. Se la sua vita professionale è stata ricolma di soddisfazioni, la sua vita privata è stata segnata da un dolore.

Catherine Spaak e il dolore per la figlia che le fu tolta

Catherine Spaak si è sposata per ben quattro volte: negli anni sessanta con l’attore Fabrizio Capucci, nel 1972 con Johnny Dorelli, nel 1993 con l’architetto Daniel Rey e nel 2013 con Vladimiro Tuselli. Dai primi due matrimoni, sono nati i suoi due unici figli, Sabrina Capucci e Gabriele Guidi. Quando diede alla luce Sabrina, la Spaak aveva solo 17 anni. “Io e Fabrizio ci incontrammo sul set del film La voglia e ci innamorammo. Poco dopo, restai incinta. Avevo 17 anni e, per la mentalità dell’epoca, era uno scandalo“, dichiarò l’attrice qualche tempo fa a Il Giornale.

Catherine Spaak insieme a Fabrizio Capucci

I due si sposarono ma la Spaak non riuscì mai a costruire un rapporto con la famiglia di suo marito: “Fui vittima della mia età… Ero ospite a casa Capucci dopo il mio matrimonio con Fabrizio, ma non mi sono mai sentita a mio agio, così presi la bambina e scappai. Loro non me la perdonarono e sporsero denuncia, fui arrestata a Bardonecchia. In frontiera. Allora c’era la patria potestà, una donna non era veramente libera. Così mi riportarono a Roma con mia figlia, per tutto il viaggio in braccio a un carabiniere. Finimmo tutti in tribunale. Il giudice fece presto ma fu una tragedia“.

Una tragedia perché il giudice in questione decise di toglierle Sabrina con una motivazione assurda: “La motivazione era, a dir poco, discutibile. Sosteneva che la madre, cioè io, essendo un’attrice, era di dubbia moralità. Quindi la bambina sarebbe rimasta con la nonna paterna. Hanno distrutto la mia vita. E quella di Sabrina. Non ci siamo mai più ritrovate, non sono riuscita a recuperare quello che il magistrato ha rovinato. È stata una vendetta dei Capucci. Il lavaggio del cervello a Sabrina ha fatto il resto. Le hanno ripetuto: la mamma è cattiva. Ti ha abbandonato. Offese che hanno lasciato segni indelebili“.