Buon compleanno Andrea De Sica: biografia, carriera e vita privata del regista “nipote” d’arte

Grazie a talento e duro lavoro, Andrea De Sica è uscito dall'ombra della famiglia.

Forgiato dalle collaborazioni con Bernardo Bertolucci e Ferzan Oztepek, il “nipote” d’arte Andrea De Sica si è messo in mostra con due ottime pellicole

Andrea De Sica è un giovane regista italiano, che viene da una famiglia molto importante. Si tratta, infatti, del figlio del compositore Manuel De Sica e della produttrice Tilde Corsi. Inoltre, rappresenta il nipote di Vittorio De Sica e suo zio è l’attore Christian De Sica. Nato a Roma il 30 dicembre 1981, si interessa fin da ragazzo al cinema: come assistente volontario, collabora sul set di The Dreamers di Bernardo Bertolucci. Successivamente ha l’opportunità di contribuire alla regia per Vento di terra di Vincenzo Marra e La finestra di fronte di Ferzan Özpetek.

Andrea De Sica sorridente

Dopo aver frequentato la facoltà di Filosofia presso l’Università degli Studi Roma Tre, nel 2009 consegue il diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2010 dà una mano alla realizzazione del documentario di Daniele Vicari, intitolato Foschia pesci Africa sonno nausea e fantasia.

Quindi, è coinvolto nel progetto di Mia and me, serie animata in tecnica mista. Qui si occupa delle scene live action, presenti all’inizio e alla fine di ciascuna puntata, interpretate dall’attrice Rosabell Laurenti Sellers. Poi, nel 2013, gira il suo primo documentario, Città dell’uomo, incentrato sull’imprenditore Adriano Olivetti.

Gli ci vogliono 4 anni per scrivere la sceneggiatura e a trovare i fondi necessari, più un mese di riprese, per la sua opera prima: I figli della notte. L’attenzione riposta da Andrea De Sica nei dettagli è notevole. Consapevole dell’importanza di lasciare un’impressione favorevole agli spettatori e alla critica, mette tutto sé stesso, anche perché, qualora non avesse riscosso i risultati desiderati, sarebbe diventato terribilmente complicato scrollarsi di dosso la scomoda etichetta di “raccomandato”.

Sottopone il lavoro al padre, curioso di scoprire quale sia la sua opinione in merito, sentendoselo definire uno “strano oggetto”. Forse perché, anziché accodarsi alla massa, Andrea De Sica cerca di ragionare fuori dagli schemi e di proporre al pubblico italiano qualcosa di lontano dai soliti cliché.

Delle musiche se ne sarebbe dovuto occupare il padre, che viene però a mancare nel 2014. Così, alla colonna sonora Andrea ci pensa da sé, dedicando, infine, l’intero lungometraggio alla figura paterna. Inizialmente presenta la pellicola al Torino Film Festival, una tappa propedeutica all’uscita nelle sale. Piacevolmente colpita dall’elaborato, la giuria dei Nastri d’argento decide di conferirgli il premio come miglior regista esordiente nel 2017.

De Sica Andrea

L’anno seguente è già dietro la macchina da presa con Anna Negri per girare la serie televisiva italiana Baby, distribuita dalla piattaforma on-demand Netflix. Lo show trae liberamente ispirazione dallo scandalo delle “baby squillo” dei Parioli, risalente al 2013, soffermandosi sulla vita e le vicende di un gruppo di teenager romani e delle loro rispettive famiglie. Nel corso degli episodi si trattano tematiche importanti quali la prostituzione minorile, la violenza sessuale, l’abuso sui minori e l’omosessualità.

Sul grande schermo riapproda nel 2021, in occasione dell’uscita di Non mi uccidere, adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Chiara Palazzolo nel 2005. In tale occasione, i protagonisti sono Alice Pagani e Rocco Fasano: il film ottiene quattro nomination ai Nastri d’argento. Essendo estremamente attento a proteggere la sua privacy dagli occhi indiscreti, non è dato sapere se abbia o una dolce metà in campo sentimentale né tanto meno dei figli.

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