Alessandro Cattelan: Una semplice domanda – recensione della serie Netflix

Nello show Netflix, Una semplice domanda, Alessandro Cattelan intraprende un viaggio per trovare la formula della felicità. 

Dal 18 marzo 2022 è disponibile su Netflix il docu-show ideato da Alessandro Cattelan, Una semplice domanda. La serie, composta da 6 episodi, è prodotta da Fremantle e interpretata dallo stesso Cattelan.

Alessandro Cattelan è uno dei conduttori televisivi e radiofonici più apprezzati del panorama italiano. Dopo aver raggiunto il successo nazionale e internazionale come presentatore del celebre talent-show X-Factor – ruolo che ha ricoperto per ben dieci anni – lo showman di origini piemontesi non si è mai fermato: dal 2014 al 2020 ha condotto il talkshow di successo E poi c’è Cattelan, andato in onda su Sky, nel 2014 ha recitato al fianco di Alessandra Mastronardi nella commedia natalizia Ogni maledetto Natale, nel 2020 ha pubblicato il libro per bambini Emma libera tutti! e, l’anno seguente, ha condotto sulla Rai il varietà Da Grande. A maggio 2022 lo vedremo nuovamente nelle vesti di presentatore in occasione dell’Eurovision Song Contest, al fianco di Laura Pausini e Mika.

Una semplice domanda: la trama dello show con Alessandro Cattelan

Alessandro Cattelan: Una semplice domanda Cinematographe.it

Francesco Paolo Faraci/Netflix ©️ 2021

Nel docu-show Netflix Una semplice domanda, Cattelan si interroga su una delle domande a cui l’uomo da secoli cerca di dare una risposta: qual è il segreto della felicità? Per rispondere a questa “semplice domanda” il presentatore intraprende una vero e proprio viaggio, che lo porterà ad intervistare personalità molto diverse tra loro e a mettersi alla prova con esperienze adrenaliniche, come il  Bungee jumping  o il Mermaiding.
Noi di Cinematographe.it abbiamo avuto l’occasione di assistere in anteprima ai primi 3 episodi della serie, che vedono il protagonista esplorare le mille sfaccettature della felicità, in compagnia di Roberto Baggio, Paolo Sorrentino e Gianluca Vialli.

Religione, Cinema e Dolore

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Francesco Paolo Faraci/Netflix ©️ 2021

All’interno del primo episodio, il più introduttivo della stagione, Cattelan è ospite a casa di Roberto Baggio. Il famosissimo ex-calciatore ha svelato alle videocamere una sua insolita passione e ha raccontato il suo rapporto con il buddhismo, religione grazie alla quale sta conquistando la serenità che cercava da tempo. Viene anche esplorato il tema molto attuale dei lati negativi della fama: i personaggi esposti mediaticamente sono spesso vittime – soprattutto nell’era dei social – del giudizio e dei commenti di sconosciuti. Come reagire a tutto questo? Affronta questa tematica lo psicoterapeuta Giorgio Piccinino, ospite fisso all’interno del programma.

Il secondo episodio è dedicato al cinema e alla religione. Il protagonista farà una lunga passeggiata sulla Via Francigena in compagnia del regista premio Oscar Paolo Sorrentino – molto a suo agio nelle vesti di ospite speciale – ed esplorerà invece il tema della morte con quattro esponenti di quattro religioni diverse – induismo, cristianesimo, ebraismo e islam – realizzando un simpaticissimo show nello show: 4 religioni, riprendendo il celebre format televisivo.
Infine, in una puntata che richiama le atmosfere della serie televisiva The Good Place, Alessandro Cattelan incontra il dirigente sportivo ed ex-calciatore Gianluca Vialli, che – in un’intervista a cuore aperto – parla del modo in cui sta affrontando la malattia insieme alla sua famiglia.
Gli ospiti che vedremo negli ultimi tre episodi saranno: Geppi Cucciari, Eva Cantarella, Francesco Mandelli, Elio e Mo Gawdat.

Vedere o no Alessandro Cattelan: Una semplice domanda?

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Francesco Paolo Faraci/Netflix ©️ 2021

L’idea di base dello show di collegare gli episodi attraverso un tema filosofico è molto carina, intelligente e – almeno in Italia  – anche piuttosto innovativa.
Alessandro Cattelan è a suo agio in questo suo lato inedito e sembra quasi tornare bambino nel momento in cui si trova ad affrontare attività non proprio all’ordine del giorno.
Tuttavia qualcosa manca. Anche se siamo solo a metà di questo viaggio è impossibile ignorare che ci sia un po’ di confusione all’interno del programma. Ad esempio, il collegamento tra Paolo Sorrentino e i quattro ospiti che sono stati invitati a parlare dell’esperienza con la propria religione è poco chiara e il tempo non basta per parlare di tutto ciò che la serie si prefigge di affrontare. Nonostante sia naturale che alle special guest stars venga lasciato uno spazio maggiore, il tempo lasciato agli altri ospiti è davvero troppo breve e trasmette un’idea di superficialità.

Anche i momenti con lo psicoterapeuta Giorgio Piccinino avrebbero meritato più spazio, rappresentando probabilmente il lato più interessante dello show. Invece, l’esperto appare solo in breve parentesi, mentre il suo intervento sarebbe stato anche molto utile nel fornire un collegamento più chiaro e netto con il tema della serie. Lo show manca dunque di un filo logico che non permette allo spettatore di immedesimarsi del tutto con il tema principale.

Una semplice domanda rimane comunque un prodotto godibile e in parte riuscito. Anche il lato estetico è molto curato: la fotografia delle scene oniriche è senz’altro in linea con l’atmosfera che lo show vuole trasmettere, così come la colonna sonora. Inoltre, è apprezzabile lo sforzo di Alessandro Cattelan di uscire dalla sua comfort zone per dedicarsi a qualcosa di completamente diverso.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.3

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