Searching: 5 motivi per vedere il thriller con John Cho

Dal 18 ottobre arriva nei cinema Searching, un thriller ipermoderno ad alta tensione. Volete scoprire quali sono 5 motivi per andare a vederlo al cinema?

Quanto sanno di noi i nostri computer e i nostri smartphone? Vi siete mai chiesti quanto possono essere preziosi ma soprattutto quanto possono raccontare delle nostre vite questi device con all’interno ricordi, informazioni, segreti, conti bancari? È un po’ da questo concetto che si accende il motore di Searching, thriller 2.0 ad alto ritmo e soprattutto ad alta sperimentazione.

Il film è diretto dal regista esordiente Aneesh Chaganty, che mette in scena la storia della scomparsa di una giovane ragazza e di come il padre utilizzi le informazioni raccolte nella cronologia di ricerca del computer della figlia per ritrovarla. Un film che abbiamo apprezzato molto (come si evince dalla nostra recensione), ma come potremmo rispondere a una vostra eventuale domanda sul perché vederlo?

Ecco 5 buoni validi motivi per andare al cinema a vedere Searching!

Il ritmo e la suspense

Searching Cinematograohe.it

Searching è un film di genere che rispetta a pieno titolo la struttura del thriller. La storia di Kim, una sedicenne che da un momento all’altro scompare nel nulla, e di suo padre che cerca a tutti i costi di ritrovarla, appassiona dall’inizio alla fine. La suspense e il ritmo aumentano quando l’indagine della polizia porta ad un vicolo cieco e il padre della ragazza con arguzia sceglie di scavare nelle informazioni contenute all’interno del computer della figlia, device che nasconde al suo interno numerosi colpi di scena. L’intreccio non è scontato e la maestria utilizzata nell’inanellare tutti gli elementi della storia appassiona. Il risultato è un thriller ipermoderno davvero avvincente che sfrutta una tematica attuale – i pericoli che corrono lungo le frequenze bande di internet e la nostra vita condivisa online – costruendo due protagonisti in cui tutti si possono immedesimare.

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Searching: la regia che non ti aspetti

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Gli spettatori durante la visione di Searching si sentiranno quasi in una videocall: la vicenda del film viene mostrata con un’espediente narrativo particolare, ovvero attraverso le cartelle memorizzate sui computer dei protagonisti e delle fotocamere dei loro smartphone, fra ricordi, cronologie e selfie. Il film infatti scorre tutto attraverso dei supporti, non vedendo mai in modo diretto gli attori. Lo schermo cinematografico insomma da quarta parete diventa una sorta di specchio, in cui gli spettatori potrebbero trovare tranquillamente il proprio volto. Uno dei punti di forza di Serarching è proprio questa regia chiamata screen-life, un nuovo approccio di comunicazione cinematografica pensata dal produttore del film, il regista Timur Bekmambetov. Sembra che l’idea gli sia venuta in mente nel 2012 durante una conversazione su Skype: dopo una riunione di lavoro Bekmambetov si è accorto che il collega con cui aveva avuto la videocall non aveva disattivato la funzione di condivisione dello schermo. In questo modo Bekmambetov ha avuto modo di vedere tutto ciò che il collega faceva con il suo computer, avvertendo le emozioni che lo stesso collega provava. “Trascorriamo metà del nostro tempo ora davanti a noi sui nostri dispositivi e ciò significa che la nostra “vita sullo schermo” è molto importante per noi e ci rivela così tanto di noi. Tutta la nostra vita gioca sui nostri dispositivi: paura, amore, amicizia, tradimento, i nostri ricordi più cari, i nostri momenti più stupidi. Mi è sembrato che non ci fosse un modo per raccontare storie sul mondo di oggi e sui personaggi di oggi senza mostrare i nostri schermi. Perché molti eventi drammatici sulla vita si svolgono sui nostri telefoni e computer. Soprattutto, oggi effettuiamo scelte morali di impatto con questi strumenti. Per essere in grado di descriverlo penso che sia un modo per riflettere autenticamente chi siamo oggi, collettivamente“, ha spiegato Bekmambetov.

Le interpretazioni di John Cho e Debra Messing

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John Cho e Debra Messing sono i protagonisti di Searching e le loro interpretazioni sono credibili ed aggiungono una marcia in più al film. Nel film John Cho, attore d’origine coreana noto per le performance comiche in America Pie e nei film di genere come Total Recall e Star Trek Beyond, interpreta il padre di Kim ed è quasi sempre in campo, mostrando così anche la sua abilità in un ruolo drammatico. Anche Debra Messing, attrice nota al pubblico delle serie tv grazie al suo ruolo di Grace nello show Will&Grace, si mette alla prova in un ruolo inedito per il grande pubblico. L’attrice qui interpreta una detective tutto d’un pezzo che dirige le indagini sul ritrovamento della ragazza scomparsa.

La tematica attuale trattata in Searching

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Facebook, Facetime, Tumblr, YouCast, e-mail… Searching utilizza con dimestichezza i social network e le interfacce virtuali che ormai quasi la totalità della popolazione occidentale utilizza per comunicare, come mezzi ed espedienti narrativi per costruire lo svolgimento del film. Il cinema fin dal tempo de Il Tagliaerbe, passando per Disconnect e arrivando fino al nostrano Perfetti Sconosciuti è interessato a raccontare i pro e molto più spesso le minacce che internet e la tecnologia 2.0 e 3.0 offre e sottende. In Searching gli aspetti sia positivi che negativi vengono messi tutti sul piatto, senza giudicare ma semplicemente raccontando una storia che potrebbe essere vera. Siamo ciò che nascondiamo nei nostri dispositivi mobili e una delle svolte emotive del film riguarda il rapporto padre figlia nel mondo di internet. Il personaggio di John Cho scopre di non sapere quasi nulla di sua figlia Kim andando avanti nella sua indagine personale, imparando molto di più attraverso il web che non in una conversazione giornaliera dal vivo.

I momenti ironici

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Nonostante Searching resti un thriller dalla struttura classica, la sceneggiatura trova il tempo di inserire anche alcuni momenti ironici, che smorzano un po’ la tensione. Sarà facile riconoscersi in alcuni momenti, quando nella vita online spesso perdiamo il controllo di fronte a malfunzionamenti o quando ci sono dei misunderstanding con chi stiamo parlando attraverso device.