Annabelle 3: la terrificante storia vera alla base del film horror

Ecco come sono andate le spaventose vicende nella vita reale.

La vera storia da brivido che ha ispirato Annabelle 3

Ogni volta che il famigerato sottotitolo “basato su una storia vera” accompagna un film horror, un brivido corre lungo la schiena. Sai per certo che ti toccherà passare del tempo spaventoso e Annabelle 3 non fa eccezione.

La serie Annabelle è uno spin-off della saga The Conjuring, sui fantasmi e le possessioni investigate da Ed e Lorraine Warren, basati sui racconti degli indagatori del paranormale, attinti dalla vita reale. Il loro lavoro è stato la base per un sacco di famose pellicole horror, tra cui Il Messaggero – The Haunting in Connecticut e Amityville Horror. La coppia conservava manufatti infestati e oggetti posseduti nel loro Museo dell’Occulto e Annabelle, la bambola demone, era uno dei reperti del museo da loro maggiormente temuti.

Annabelle 3, cinematographe

La bambola Annabelle originale è una vintage Raggedy Ann, acquistata da una madre, di nome Donna, per la figlia, nel 1970.

Poco dopo che Donna la portò a casa, dove viveva con la coinquilina, Angie, divenne chiaro: qualcosa non quadrava. La bambola sembrava muoversi da sola per l’appartamento, cambiare posizione e addirittura trasportarsi in stanze diverse. In vari casi, Donna la riponeva sul divano del soggiorno per poi trovarla nella propria camera da letto con la porta chiusa. In uno di tali episodi, Donna scoprì la bambola sul letto ricoperta da una sostanza liquida rossastra, che pareva essere sangue.

La bambola aveva pure iniziato a lasciare messaggi su pergamena in giro per l’appartamento, sebbene Donna e Angie non possedessero pergamene. I messaggi dicevano “Aiutaci” o “Aiuta Lou” (un amico di Donna e fidanzato di Angie). Circa un mese dopo l’inizio degli strani eventi, Donna e Angie contattarono una medium e tennero una seduta spiritica.

La medium rivelò che la bambola era posseduta da uno spirito di una giovane ragazza di nome Annabelle Higgins, la quale si sentiva confortata da Donna e Angie e voleva il permesso di abitare il corpo del pupazzo per rimanere con loro. Toccate, Donna e Angie acconsentirono, senza avere la benché minima idea in cosa si stessero cacciando…

Annabelle 3, cinematographe

Poco più tardi, gli inquietanti episodi assunsero natura violenta. Una notte, Lou e Angie percepirono rumori sinistri provenire dalla camera da letto di Donna. Temendo che qualcuno stesse cercando di entrare nella loro abitazione, Lou andò a indagare e non trovò altro che Annabelle nell’angolo della stanza sul pavimento. Mentre le si avvicinava, avvertì una presenza alle sue spalle.

Nel momento in cui iniziò a girarsi, si ritrovò piegato in due e coperto di sangue con sette distinti segni di artigli sul petto. I tre erano convinti che qualcosa di malevolo fosse entrato nelle loro vite e contattarono la chiesa per implorare aiuto. Un sacerdote episcopale di nome Padre Cooke si mese a disposizione di Ed e Lorraine Warren.

I Warren e i Cooke esorcizzarono l’appartamento e sbatterono fuori la bambola fuori, scoprendo che non era affatto abitata da una ragazza, bensì manipolata da uno spirito cattivo non umano.

I Warren accettarono di portare a casa con loro e la misero sul sedile posteriore della loro macchina. Durante la guida, l’auto andò in blocco e ripetutamente ebbe guasti ai freni e al servosterzo, provocando quasi incidenti mortali. Una volta coperta la bambola con l’acqua santa e aver fatto un segno della croce su di essa, il caos cessò e i Warren riuscirono a rincasare sani e salvi.

Poiché gli eventi più strani e inquietanti continuarono nella famiglia Warren, la coppia fece costruire una custodia speciale per la bambola con un cartello recitante: “Attenzione: qualunque cosa accada non aprire” e la collocò nel Museo dell’Occulto. I visitatori del museo che hanno schernito o deriso la bambola hanno tutti subito incidenti mortali o quasi all’uscita. Ancora oggi, Annabelle risiede nel Museo dell’Occulto nel Connecticut, dove i visitatori possono vederla da vicino e di persona…

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