Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento: recensione del film

Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento è una poetica e struggente storia di un'amicizia speciale e delicata

Un’amicizia che va oltre ogni limite, un sentimento che rompe confini e barriere. Due mondi lontanissimi, uno al di sopra, l’altro al di sotto. Un viaggio per crescere e costruire la propria identità. Al centro ci sono le vite della piccolissima Arrietty, 10 cm d’altezza, e del giovane umano Sho, affetto da una problema cardiaco e costretto a letto, nella casa dove la madre aveva trascorso l’infanzia, in attesa di un importante intervento chirurgico; tutto cambia quando i due si incontrano, scontrandosi con le rigide regole della famiglia di lei. Questa è la storia di Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento, il film che trae ispirazione dal romanzo The Borrowers dell’inglese Mary Norton e che vede la luce grazie allo Studio Ghibli che ha preso in mano il progetto – a cui avevano già lavorato Hayao Miyazaki e Isao Takahata molti anni fa -, con la sceneggiatura di Miyazaki e con la regia di Hiromasa Yonebayashi. Il film dal primo marzo è disponibile nel catalogo Netflix.

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento: un incontro per caso che resterà impresso per tutta la vita

cinematographe.it, Arrietty

Arrietty è una prendimprestito che vive sotto il pavimento di una bellissima casa di campagna assieme alla madre Homily e al padre Pod – loro non hanno poteri, sono solo degli umani di proporzioni ridottissime -, Sho invece, pallido e bloccato nella sua stanza sembra essere solo al mondo. Tante regole per entrambi: lei non deve farsi vedere dagli umani, non deve allontanarsi troppo, lui non deve affaticarsi, deve stare tranquillo, deve attendere che sia il tempo di sottoporsi all’intervento. Quando il ragazzino arriva nella casa basta uno sguardo e riesce a scorgere tra l’erba quell’esserino meraviglioso, desideroso di scoprire il mondo. Le anime sensibili si capiscono e si riconoscono e accade questo ad Arrietty e a Sho: lei prova a fuggire da quel gigante che la spaventa tanto, non per il ragazzino in quanto tale, ma per le storie mostruose che i genitori le hanno raccontato sugli essere umani.

Il vero incontro però avviene durante una delle missioni notturne in cerca di cibo, quando la minuscola e bellissima Arrietty, seguendo il padre, si imbatte in questo ragazzo gigantesco, solo e malato di cuore, che le parla perché vuole conoscerla o almeno vederla.

In un mondo da fiaba, tra viaggi notturni, zollette di zucchero date come dono e liti con la famiglia, nonostante tutto, i due iniziano a creare un rapporto e a conoscersi.

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento: un racconto di amicizia, nata tra due personaggi diversi

cinematographe.it, Arrietty

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento porta sullo schermo uno dei tanti temi cari allo Studio Ghibli, l’amicizia nata tra diversi. Nonostante le loro infinite differenze, i due si rispettano e si vogliono bene in modo sincero e non vogliono cambiare nulla l’uno dell’altra. La loro relazione inizia come una sorta di avvicinamento di due poli opposti e, a poco a poco, passo dopo passo, Arrietty e Sho diventano fondamentali l’uno per l’altra. Ciò che rafforza la loro amicizia è il fatto che entrambi, anche se in modi diversi sono degli emarginati rispetto al resto del mondo. Lei e i suoi genitori vivono con “gli scarti” di chi abita “nel piano superiore”, lui sa che la sua vita è appesa ad un filo, lei è talmente piccola da dover industrializzarsi per poter vivere in quel mondo tanto grande, spaventoso ma anche estremamente affascinante, lui non ha la spinta necessaria per combattere ancora, lei viene mal percepita dagli umani – la donna che si occupa di Sho definisce lei e la sua famiglia dei ladri e li tratta come si tratterebbero dei topi -, lui è messo sotto una campana di vetro come un oggetto prezioso e delicato.

Entrambi sbagliano, inciampano. Arrietty non sta attenta e si fa vedere da Sho mettendo in pericolo la sua famiglia, per la paura di aver visto il ragazzo, durante la missione notturna fa cadere la zolletta di zucchero trafugata poco prima, rendendo vano il “viaggio”, lui per fare del bene compie dei grandi errori – i genitori decidono di cambiare casa perché Sho ha visto Arrietty, il giovane regala loro la cucina della casa delle bambole rendendoli visibili alla domestica – e non se ne rende conto. Solo quando i due saranno più vicini diverranno un’anima unica capace di superare gli ostacoli.

Poeticamente il film racconta come queste due anime belle, l’una con la paura di morire, l’altra che la sua “razza” si estingua – Arrietty e la sua famiglia sono gli ultimi appartenenti ai prendimprestito -, si aiutano, si prendono cura l’uno dell’altra, dandosi per quanto possibile una mano.

Arrietty: “Dobbiamo sopravvivere ad ogni costo, l’ha detto anche il papà: quindi anche se c’è pericolo ce ne andiamo in un nuovo posto. Facendo a questo modo la nostra razza tira avanti adattandosi a vivere da qualche parte, solo che voi non lo sapete. Noi altri non ci estingueremo tanto facilmente!”
Sho: “Scusami, è proprio come dici tu. In realtà a morire sarò piuttosto io. Non sto bene qui. La settimana prossima mi opero, però andrà di certo male.”

Questi elementi ci ricordano altri film dello Studio Ghibli, dalla storia di Il mio vicino Totoro a Ponyo sulla scogliera. In Arrietty, come nei film citati ma anche in molte altre pellicole, si racconta un’amicizia che va oltre, immersa in un mondo da fiaba, in una natura incontaminata che fa ammutolire per la sua struggente bellezza.

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento: un’amicizia utile per crescere

cinematographe.it, Arrietty

Sho e Arrietty hanno bisogno l’uno dell’altra per colmare le proprie lacune. Se per Arrietty è soprattutto una limitazione fisica per Sho invece essa è, all’inizio, totale: lei è condizionata dalle sua altezza ma è forte, tenace come molte delle protagoniste dei film di Miyazaki e dello Studio Ghibli, nei suoi occhi riverbera lo sguardo di Nausicaa e di Kiki, Sho spesso non ha la forza di stare in piedi, nel primo incontro con Arrietty, quasi, non riesce a parlare, ha gli occhi spenti, è un vinto. Il giovane alla prendimprestito insegnerà a fidarsi, a non aver paura di lui e della sua specie, le “donerà” la sua altezza e la sua protezione, la ragazzina invece gli darà la sua voglia di vivere, il suo coraggio di correre nel mondo, anche se spesso fa paura.

Arrietty e Sho diventano grandi grazie alla loro amicizia e grazie alle avventure che capitano loro. Lei diventa “brava” come il padre ad arrampicarsi, usare arpioni e funi, frugando tra gli strumenti che ha nella sua borsa, proprio grazie alla sua “piccolezza” è in grado di sgusciare in una fessura infinitesimale – cosa che per forza di cose non riesce a Sho – per salvare la sua famiglia , non conosce paura quando c’è una missione più grande di cui occuparsi. Sho dal canto suo si spende con tutto se stesso per aiutare la sua piccola amica, corre, anche se la fatica e il dolore al petto lo piegano. Con appoggiata sulla spalla la dolce Arrietty, diventa un prolungamento della prendimprestito che può fare passi minuscoli, per cui ogni altezza è un Everest, si fa suo schermo e suo strumento. Grazie a lei scopre cosa vuol dire vivere e decide che la sua battaglia con quel cuore malandato non deve essere persa in partenza.

Crescono come capita spesso quando si ha a che fare con l’altro, si ha uno scambio di sentimenti, di idee, di avventure e di discorsi.

“Il tuo proteggermi mi ha reso felice”

Arrietty dice questo al suo gigantesco amico, parole importanti, parole che non hanno timore di essere dette e che dimostrano quanto sia sincero e profondo il loro rapporto; e Sho dal canto suo ammette, da voce narrante, che non si dimenticherà mai di quell’estate.

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento: un bel film d’animazione che è capace di insegnare che bisogna superare limiti e differenze

Cinematographe.it, Arrietty

Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento è una poetica e struggente storia di un’amicizia speciale e delicata che si fonda sull’aiuto e sull’esserci sempre anche se tutto intorno sembra mostrare il contrario. Lo spettatore è come Sho meravigliato da quel piccolo mondo, dall’astuzia e dall’intelligenza dei prendimprestito che usano le loro “prede” per vivere meglio, stupito dalla bellezza e dall’eccezionalità di Arrietty che riesce ad andare oltre; e anche lui si sente di dire: “Arrietty, ora sei parte di me”.

Tutto si combina alla perfezione per consegnare al pubblico un racconto sussurrato e candido in cui trionfano due personaggi diversi, forse limitati nel loro raggio d’azione ma che riescono proprio perché si appoggiano e si fondono l’uno nell’altra.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4
Emozione - 4.5

4.2