Watch Dogs 2 – recensione del nuovo capitolo per PS4

A due anni di distanza dall’uscita del primo capitolo su console e PC, Ubisoft torna alla ribalta con Watch Dogs 2. Il sequel di Watch Dogs permette ai giocatori di esplorare il mondo di gioco a tutto tondo e consente di hackerare qualsiasi oggetto possibile, con una libertà senza precedenti. Saranno riusciti gli sviluppatori a ripagare le attese dei fan, migliorando in tutto e per tutto le meccaniche del primo capitolo? Scopritelo nella nostra recensione, stilata sulla versione PS4 del titolo.

Watch Dogs 2: una San Francisco “hackerabile” a proprio piacimento

Si respira una ventata di novità in quel di San Francisco, splendida location che funge da set a questo nuovo, strabiliante capitolo e che appare più viva che mai grazie a un motore grafico pulito e con pochi cali di frame rate. Il giocatore veste i panni di Marcus Holloway, un vero e proprio geek che sfrutta le sue abilità di hacker per combattere il sistema corrotto e destabilizzare, assieme ai compagni del Dedsec, la sete di potere del Ctos 2.0, la nuova versione del sistema operativo della Chicago del primo Watch Dogs, che muove e controlla ogni cosa, dai semafori ai cellulari.

Blume, questo il nome della multinazionale che governa la città, sfrutta il Ctos per violare la privacy di tutti i cittadini e trasformali in semplici oggetti di scambio, arricchendo il suo capitale.

Si può notare, dunque, sin dall’inizio, un approccio narrativo più leggero rispetto al primo capitolo, abbandonando quel senso di dramma e malinconia di cui Aiden Pierce era impregnato. Watch Dogs 2 affronta la tematica dell’hacking in una maniera molto scanzonata e forse estremizzata, in alcuni frangenti, ma il tutto risulta estremamente coerente con l’ambientazione e la scelta del protagonista, una vera e propria personificazione del giocatore comune che sente il peso delle responsabilità. La sensazione più comune è quella di trovarsi all’interno di una puntata di Mr. Robot, celebre serie televisiva prodotta da USA Network, e non ci sorprende il fatto che Ubisoft abbia fatto questa scelta.

Lodevole, dal punto di vista grafico, il lavoro mastodontico compiuto dagli sviluppatori nel ricreare, in chiave videoludica, la Baia di San Francisco.

Date queste premesse, appare evidente che la natura open world di Watch Dogs 2 ne benefici al massimo, permettendo al giocatore di visitare i punti nevralgici della città, ricreata alla perfezione, e di sfruttare un sistema di guida notevolmente migliorato rispetto al predecessore.

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Il vero punto di forza di questo nuovo capitolo è il gameplay estremamente rinnovato, con un Marcus che riesce a sfruttare qualsiasi oggetto a suo vantaggio, da un drone a uno smartphone, passando per automobili e torrette di sorveglianza. Attraverso una feature che ricorda l’occhio dell’acquila presente in Assassin’s Creed, Marcus potrà tenere a mente gli oggetti hackerabili e sfruttarli a proprio piacimento, a seconda delle sue necessità. Watch Dogs 2, infatti, non è pensato come uno sparattutto in terza persona bensì premia la creatività del giocatore che può decidere, a suo totale piacimento, il giusto approccio da adottare nelle missioni che vengono presentate.

Molto interessante anche il comparto multiplayer che Ubisoft ha deciso di integrare in questo titolo come parte fondamentale della vita digitale del giocatore.

Le mappe e le missioni da affrontare online, infatti, verranno visualizzate sullo smartphone ed andranno ad interrompere il corso naturale della storia, lasciando a quest’ultimo completa libertà di scelta. Il nostro consiglio è quello di provarle, magari nei tempi morti della campagna single player, per aumentare i punti esperienza e guadagnare nuovi follower che potranno risultare utili in futuro.

Watch Dogs 2 è un sequel “hacker-centrico” che migliora, in tutto e per tutto, le meccaniche di gioco del primo capitolo, offrendo una libertà senza paragoni

Anche il comparto sonoro, in ultima istanza, è davvero ben riuscito, con una soundtrack costituita da molteplici generi musicali, i quali spaziano dalla musica classica all’hip hop, fino ad arrivare all’hard rock. Ottimo anche il doppiaggio reso interamente in italiano, forse uno dei migliori tra tutti gli ultimi giochi della Ubisoft, prodotti di recente.

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Considerazioni Finali

Sebbene il brusco cambio di rotta narrativa possa far storcere il naso ad alcuni, a nostro avviso si è trattato della scelta migliore che Ubisoft potesse mai fare, mescolando la cultura POP ad una critica feroce, e mai banale, verso la società odierna, sempre più digitalizzata e impregnata dalla disintermediazione. Watch Dogs 2 rappresenta, in definitiva, un degno successore di una proprietò intellettuale che gli sviluppatori vogliono tenersi stretta, per creare nuovi capitoli degni di nota anche in futuro, ed è per questo che vi consigliamo, a pieni voti, l’acquisto.