Un poliziotto ancora in prova: recensione

A due anni di distanza, la coppia formata da Kevin Hart e Ice Cube, torna a vestire i panni di poliziotti semi seri in Un poliziotto ancora in Prova. La trama del film si sviluppa un anno dopo i fatti del primo capitolo Un poliziotto in prova, in cui Ben Barber, guardia giurata appena ammessa all’accademia di polizia, affiancava il detective James Payton per pattugliare le strade di Atlanta. Nel frattempo, tra una disavventura e l’altra, cercava di convincerlo di essere responsabile e affidabile per sposare la sorella Angela.  Un anno dopo Ben, sta per sposare Angela, è nella polizia e sogna di diventare detective, ma è troppo avventato e maldestro per un simile ruolo. In ogni caso James decide di dargli una possibilità e gli chiede di accompagnarlo a Miami per seguire insieme alla polizia locale un caso molto importante che coinvolge un trafficante di droga di nome Antonio Pope.

Un poliziotto ancora in prova: torna Kevin Hart al fianco di Ice Cube a caccia di un trafficante di droga tra le strade di Miami

Un poliziotto ancora in provaPer quanto James possa essere credibile come detective, Ben è ancora totalmente inesperto e superficiale, quindi non appena arrivano in città iniziano i guai. In questi guai riescono anche a coinvolgere Maya, bellissima e esperta detective della stazione di Miami, che per quanto all’inizio provi ad arginare le loro azioni, poi si ritrova a doverle coordinare per limitarne i danni. A questo trio, già di per se atipico si aggiunge AJ, un viscido hacker asiatico che prima cerca di depistarli, poi si ritrova ad aiutarli. Questa missione, in parte improvvisata, si svolge tra le strade e le spiagge di Miami, sotto il sole e in uscite notturne tra feste e locali di spogliarelliste, una location perfetta per mescolare l’azione tipica di un poliziesco a quella di una comedy leggera vendibile al pubblico.

Per essere un action comedy, ricca di bravi attori già navigati nel genere, riesce a strappare qualche risata sporadicamente distribuita nel corso di tutta la sua durata e tutto appare piuttosto forzato. Anche le movenze di Kevin Hart e i suoi atteggiamenti da pagliaccio da circo appaiono inserite appositamente per creare ilarità e sono spesso sconnesse dalla situazione e dagli altri personaggi. Come sfondo troviamo altresì una colonna sonora che mescola l’hip-hop classico di Puff Daddy, Pharrell Williams, 50 Cents e Florida, con le voci femminili di Gwen Stefani e Jordin Sparks, mantenendo lo stile scanzonato e leggero del film e della sua location.
Nel complesso il film mantiene un ritmo rapido, sapendo ben alternare tutti i personaggi nelle diverse situazioni. Non mancano alcune scene tipiche dell’action-movie, inseguimenti in autostrada a bordo di una Jaguar con annessa sparatoia acrobatica, proiettili liberi anche in un locale notturno di Miami con tanto di esplosione della macchina dei protagonisti sul ciglio della strada. Gli ingredienti per intrattenere ci sono, quello che manca davvero è la risata, che trattandosi di una comedy con un attore come Kevin Hart, avrebbe dovuto essere distribuita lungo tutte le scene e meglio amalgamata con il resto presentando battute meno scontate e situazioni meno ridicole.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2.5
Emozione - 1.5

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