Biografilm 2020 – Tuttinsieme: recensione del documentario di Marco Simon Puccioni

Il documentario racconta la famiglia composta dallo stesso regista e il suo compagno, Giampietro, e dai loro due gemelli, David e Denis.

La famiglia; proprio intorno a questo ruota il documentario All Together (Tuttinsieme) di Marco Simon Puccioni che partecipa al Biografilm 2020, narrando la storia di due uomini, lo stesso regista e il suo compagno, Giampietro, e dei loro due gemelli, David e Denis. Quella tra i due uomini è una lettera aperta e intima tra due padri che riflettono su questioni che toccano da vicino la loro vita e ciò che può fare, chi guarda, è rimanerne incantato.

Tuttinsieme: il secondo capitolo

Tuttinsieme (All Together) - Cinematographe.it

Ci sono documentari che montano e smontano le storie, conquistano per la complessità del lavoro registico, e poi ci sono quelli come Tuttinsieme che accarezzano con la delicatezza delle loro voci, dei loro volti. Ci portano dentro la crescita dei loro figli, ricordando come abbiano elaborato, in diverse età, il vivere in una famiglia con due padri. Si documenta la quotidianità di questo nucleo familiare affettuoso e allegro composto da “babbo”, “papà” e i due gemelli David e Denis. Tuttinsieme è il secondo capitolo di un progetto più grande (segue Prima di tutto del 2012) e vuole dar voce proprio ai due bambini (ha infatti atteso che i figli potessero aver l’età per raccontare in prima persona il mondo in cui vivono), testimoni della serenità, felicità con cui sono cresciuti.

All Together: una storia che rompe i tabù

Tuttinsieme (All Together) - Cinematographe.it

Quella di Denis e David è una vita come le altre, anzi è molto più divertente, colorata, gioiosa di quella di molti bambini della loro stessa età ed appare chiaro ad ogni passo dei due bambini: sono consapevoli, maturi, sanno chi sono, come sono nati e che sono figli di un amore al quadrato, quello dei loro genitori – che li hanno tanto voluti – e quello delle due donne che hanno avuto nella loro nascita una parte fondamentale, Cynthia e Amanda: la prima, colei che li ha portati in grembo, la seconda, che ha donato gli ovuli. La loro storia rompe i tabù e apre varchi dove ci sono mura: quelle che vengono chiamate madri non sono due povere donne che hanno bisogno di soldi ma due persone che vogliono compiere un gesto meraviglioso, tanto che Cynthia e Amanda fanno parte della famiglia, ma non sono né madri né zie, sono semplicemente figure importanti per cui non si ha un nome.

Ciò che emerge chiaramente è che il regista e il suo compagno Giampietro fanno di tutto per dare risposte ai loro figli, per dare loro il tempo (uno dei due bambini diceva a scuola che la propria mamma era morta quando le domande si facevano troppo insistenti) di comprendere e comprendersi; tanto che ad un certo punto, insieme alla famiglia, lo spettatore compie un viaggio negli Stati Uniti, a Los Angeles, proprio da Amanda e Cynthia, e quella che prende forma sullo schermo è una famiglia meravigliosa, gioiosa e affiatata.

Vedi il trailer di Tuttinsieme, presentato al Biografilm Festival

Appare evidente che questo discorso possa diventare anche una questione politica (le marce delle famiglie arcobaleno per i diritti delle famiglie omoparentali), infatti ad un certo punto ci vengono riportate alla memoria le struggenti e dolorose giornate in cui Monica Cirinnà ha lottato per dare una legge sulle unioni civili all’Italia (la Cirinnà sottolinea come una parte del Parlamento si fosse tirata indietro all’ultimo momento sulla Stepchild adoption, in modo da non farla diventare legge). Quella legge ha portato a piangere, commuoversi e gioire molte coppie che hanno visto finalmente avverarsi un sogno e sembra incredibile e anacronistico pensare che ci debba essere una legge che tuteli e dia diritti ad una coppia per amarsi liberamente.

Così Giampietro e Marco si sono potuti sposare e coronare il loro sogno d’amore avendo presenti alla cerimonia i loro figli, celebrata da Nichi Vendola.

Tuttinsieme è anche una questione politica e di linguaggio

Tuttinsieme (All Together) - Cinematographe.it

Emerge anche un’altra questione, quella del linguaggio: come è capitato in altre battaglie, inevitabilmente la prima cosa che si deve fare è dare il nome alle cose. Nel dialogo tra il regista e il suo compagno è importante trovare termini nuovi per relazioni nuove, termini che siano meno formali rispetto a “portatrice” e “donatrice”, per non generare più confusione e aiutare questi bambini a crescere senza dover dare troppe spiegazioni. A questo dunque si aggancia un’altra questione quella di una nuova idea di famiglia, variopinta, variegata e forse ancora più unita perché molto più convinta di voler esistere.

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Proprio in questo clima di dialogo, apertura, comprensione e di dubbi più che leciti, crescono due bambini speciali, felici, pronti alla vita. Riecheggiano così le parole di uno dei due figli di Marco e Giampietro che di fronte ad un infelice e squallido cartellone con un altrettanto infelice slogan di Pro Vita in cui due uomini portano in un carrello un bimbo che piange con un codice a barre, perplesso chiede al padre parafrasando: “Perché il bambino piange?” e poi continua “dovrebbe essere tutto diverso il bambino dovrebbe sorridere e anche i due papà e tutto dovrebbe essere colorato” e infine termina dicendo che quelli di Pro Vita dovrebbero chiamarsi Contro La Vita.

Un documentario intenso e commovente

Tuttinsieme (All Together) - Cinematographe.it

Tuttinsieme è un documentario intenso, commovente che ti fa credere nella famiglia, nell’amore e nella felicità, e ti fa credere che finalmente qualcosa di bello e di buono esista che va al di là delle regole, della politica e della più retrograda cultura. All Together (Tuttinsieme) di Marco Simon Puccioni è un documentario importante perché racconta una storia, una condizione su cui ancora esistono molti preconcetti, molte ignoranze e falsità dettate da una cultura sbagliata profondamente radicata ancora in tante persone.

Il film uscirà al cinema a partire dal 31 agosto al cinema Nuovo Sacher, per poi approdare nei cinema e nelle arene di tutta Italia.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.6