Sing 2: recensione del film d’animazione di Garth Jennings

Dal 23 dicembre 2021, Buster Moon e i “suoi” animali cantanti tornano in sala con Sing 2.

Dopo il successo travolgente del primo capitolo, Garth Jennings torna a dirigere il gruppo di artisti formato animale in Sing 2, pellicola di animazione in uscita nelle nostre sale dal 23 dicembre 2021. Illumination Entertainment e Universal Pictures continuano a puntare sulle doti canore (e comiche) dei personaggi capitanati dal koala Buster Moon, riuscendo a confezionare un’opera di intrattenimento di alto livello.

In Sing 2, Buster Moon (doppiato in originale da Matthew McConaughey e in italiano da Francesco Prando) decide di tentare il grande salto e di provare a fare un provino con il famoso e spietato produttore Jimmy Crystal (Bobby Cannavale/Adriano Giannini), gestore del prestigioso Crystal Tower Theatre nell’affascinante Redshore City. Con sé porta i “suoi” cantanti per tentare di strappare un contratto: la porcospino Ash (Scarlett Johansson/Chiara Gioncardi), la scrofa Rosita (Reese Whiterspoon/Federica De Bortoli), il maiale Gunter (Nick Kroll/Fabrizio Vidale), il gorilla Johnny (Taron Egerton/Alessandro Campaiola), l’elefantessa Meena (Tori Kelly/Domitilla D’Amico) e il camaleonte Miss Crawley (Garth Jennings/Riccardo Scarafoni). L’impresa di portare sul prestigioso palco un loro musical sembra davvero impossibile, fino a quando Moon tira fuori la carta vincente: la partecipazione al loro spettacolo del leone Clay Calloway (Bono/Zucchero Fornaciari), rocker di fama mondiale da anni ritiratosi dalle scene dopo la dolorosa perdita della moglie. La proposta entusiasma Crystal, ma presenta un problema, tenuto segreto: né Moon né gli altri del gruppo conoscono di persona Calloway, e anzi, ignorano persino dove viva. La situazione dunque si complica sempre più, mentre le prove per lo spettacolo vanno avanti in maniera serrata e ognuno dei protagonisti deve affrontare i propri problemi.

Sing 2: il connubio perfetto tra musical e commedia

Sing 2

Con Sing 2 l’obiettivo finale, intrattenere lo spettatore, viene raggiunto in pieno: la pellicola di Jennings fonde in maniera mirabile la dimensione di musical con l’elemento comico, portando sullo schermo alcune delle hit pop-rock più famose degli ultimi decenni e “cucendole” assieme per dar vita alla narrazione del film. Il tocco in più è dato dal processo di crescita insito in ognuno dei personaggi: chi più chi meno deve fare i conti con i propri limiti e le proprie paure, portando a termine un piccolo processo di evoluzione. Su tutti, la new entry Clay Calloway: lo sguardo da leone ferito magari non tornerà più fiero come un tempo, ma la lezione più importante che gli viene trasmessa dalla tenace Ash gli darà la forza di abbracciare nuovamente la sua chitarra. Una lezione che, quasi per osmosi, viene assorbita dagli altri del gruppo. L’intreccio tra vita e arte è a questo punto totale: solo riuscendo a risolvere i conti con i propri demoni interiori i personaggi potranno portare sul palcoscenico delle ottime performance che conquistino il pubblico in sala.

Pubblico che è, allo stesso tempo, diegetico ed extra-diegetico: come gli spettatori del Crystal Tower Theatre rimangono affascinati dallo spettacolo “clandestino” che si svolge dinanzi ai loro occhi, così anche lo spettatore di fronte allo schermo non può che lasciarsi catturare dal ritmo serrato delle musiche e dalle spettacolari coreografie della pellicola animata.

In Sing 2, Garth Jennings calibra ottimamente gli elementi a sua disposizione firmando un film d’animazione divertente e coinvolgente, capace di colpire la fantasia degli spettatori di ogni età. Un appuntamento con il grande schermo che acquista ancora più valore dato il periodo natalizio di uscita nelle sale.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.8