Renoir – Oltraggio e seduzione: recensione

Frequentò la Scuola delle Belle Arti e seguì i corsi tenuti da Charles Gleyre, che riprese il suo allievo additandolo come colui che “dipinge per divertimento”. “Ma certo. Se non mi divertissi, la prego di credere che non dipingerei” rispose Renoir. È proprio lui il protagonista di Renoir – Oltraggio e Seduzione, il documentario diretto da Phil Grabsky. Si presenta come un tour cinematografico attraverso la Barnes Foundation di Philadelphia, dove è ospitata la più grande collezione al mondo dell’artista. Il dottor Albert C. Barnes (1872-1951) ammirava molto Renoir, soprattutto i lavori del suo ultimo periodo, ma sono molti i critici che definiscono “minore” gli stessi lavori che vengono elogiati dal collezionista.

Insieme ai critici del New York Times e del Washington Post lo spettatore viene coinvolto nel discorso che vede emergere i nudi di donne che caratterizzano quest’ultimo periodo di Renoir, fino ad arrivare al suo ultimo capolavoro, compiuto nello stesso anno della sua morte (1919), intitolato Bagnanti: questa è una composizione ambiziosa, in cui si colgono alcuni riferimenti ai pittori veneziani del Rinascimento e a Rubens, e si stabilisce uno stretto rapporto tra le figure e il paesaggio circostante.

Renoir - Oltraggio e seduzione

Pierre- Auguste Renoir – Bagnanti (1919)

C’è chi definisce quest’arte un’offesa alle donne e un chiaro manifesto di misoginia dell’artista, il quale dipinge “delle donne senza intelligenza”, volutamente rappresentate senza tener conto di uno scavo psicologico adeguato e senza avere nello sguardo una chiara percezione e lettura della realtà circostante.

Renoir – Oltraggio e seduzione: quando la carne diviene il centro dell’opera

Ma non è questo il Renoir che siamo abituati a studiare, infatti molti libri citano velocemente qualche esempio dei suoi ultimi lavori. E dove i libri di scuola si fermano, inizia il percorso cinematografico del documentario: il pittore nel 1881 visitò l’Italia scoprendo Raffaello a Roma e interessandosi alla pittura pompeiana. Da questo momento in poi Renoir orientò in maniera completamente diversa la sua produzione, allontanandosi dal movimento impressionista per avvicinarsi a Ingres e prestare una diversa attenzione alla linea e al disegno. Infatti proprio in questi anni gli impressionisti stavano abbandonando la rappresentazione della figura umana per dare maggiore importanza al paesaggio, mentre Renoir la privilegiò, soprattutto per quanto riguarda le donne. Nelle opere di Renoir di questo periodo i volumi dei personaggi rappresentati aumentano, le pennellate si dilatano e si nota un nuovo e stretto rapporto tra le figure e il paesaggio circostante, caratterizzato dalla luminosità.

Renoir - Oltraggio e seduzione

Pierre – Auguste Renoir – Dopo il bagno (1888)

La carne diventa il centro di tutta l’opera: le cosce si dilatano, come le schiene delle donne che diventano il centro delle ultime opere di Renoir. Il corpo delle donne, per alcuni critici, viene visto solo come studio di luce e di colore, quindi non come carne oggetto. Ma fino a che punto un ragionamento esclude l’altro?

Sono questi i temi principali che emergono da Renoir – Oltraggio e seduzione. Il documentario uscirà nelle sale cinematografiche il 22 e il 23 marzo distribuito da Nexo Digital. Per scoprire le sale più vicine a voi vi invitiamo a visitare il sito della casa di distribuzione QUI.

Regia - 2.5
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8