Re-Animator / Bride of Re-Animator: recensione

Dagli anni ’70 fino alla metà degli anni ’90 l’industria cinematografica ha sfornato pellicole horror, alcune di esse, dal gusto trash, sono diventate successivamente dei piccoli capolavori e film cult. Da Sam Raimi con la sua trilogia di The Evil Dead, passando per Clive Baker con Hellraiser fino ad arrivare a Brian Yuzna; quest’ultimo in particolare ha avuto modo nel corso degli anni di produrre e dirigere pellicole totalmente folli, diventate a poco a poco dei film di culto per gli amanti del genere (e non).

Ispirandosi ad un racconto di H.P. Lovecraft, Yuzna ha portato nei cinema di tutto il mondo le (dis)avventure di Herbert West, ambizioso e un po’ folle studente di medicina che inventa un siero verde fosforescente capace di resuscitare la “materia morta”. Inutile dire che i cadaveri ritornati in vita non sono controllabili e, come da tradizione, si trasformano in mostri pronti ad uccidere.

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A differenza delle classiche trasposizioni di racconti, quasi totalmente diverse rispetto alla controparte cinematografica, Re-Animator rimane molto fedele al racconto originale: il regista Stuart Gordon porta su schermo un film splatter e ironico allo stesso tempo utilizzando effetti speciali all’avanguardia e decisamente gore per l’epoca (stiamo parlando comunque di un film del 1985) che, uniti alla fotografia curata da Mac Halberg, si ispira ai B-Movie low budget di fine anni ’60 e alle musiche di Richard Band ( che collaborerà nuovamente con Gordon per un episodio della serie di Masters Of Horror: H.P. Lovecraft’s Dreams in the Witch-House), completando un pacchetto che ogni divoratore dell’horror dovrebbe avere nella sua collezione.

Re-Animator

Nel 1989 (ma da noi uscì solo nel 1991) Yuzna oltre a produrre si mette dietro la macchina da presa, creando il sequel perfetto di uno dei suoi film più celebri; già il nome dal richiamo horror classico ci fa presagire quale piega prenderà il film: nasce così Bride of Re-Animator. La pellicola venne confezionata come la seconda parte di un film molto più lungo: dopo i disastri dei loro esperimenti il malefico dottor Herbert West e il collega Dan Cain  lavorano in un ospedale in Perù, durante la guerra civile. Utilizzando i cadaveri per i loro esperimenti, scoprono una sostanza in grado di ridare vita non solo ai morti, ma persino alle singole parti di un cadavere. Tornati nel Massachussets, i due tentano di ridare vita alla fidanzata morta di Cain, di cui è stato conservato il cuore.

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Seppur leggermente sottotono rispetto al primo capitolo, Bride of Re-Animator porta con sé le classiche regole del sequel perfetto: più sangue, più morti, più splatter, più sesso; ogni elemento del primo film viene ampliato nel migliore dei modi, dando vita (è proprio il caso di dirlo) ad uno dei prodotti più folli di sempre. Seppur Yuzna non sia di facile digeribilità, nel corso degli anni si è fatto amare a poco a poco dagli amanti del genere con pellicole sempre cariche di ironia e di scene splatter al limite tra lo schifo e il comico (basti pensare a Society) e il pacchetto che comprende Re-Animator e Bride of Re-Animator rientra nella categoria entrando di diritto nell’Olimpo delle pellicole di genere più belle di sempre. Come abbiamo spiegato prima, la scelta di recensirli insieme non è casuale: entrambe le pellicole sono due tasselli di un film molto più lungo, escludendo però il terzo capitolo datato 2003 e decisamente fuori luogo seppur sempre prodotto da Yuzna. Il protagonista Jeffrey Comb (Sospesi nel tempo) porta in scena Herbert West in tutta la sua folle ironia, creando un personaggio che rimarrà per sempre nell’immaginario collettivo, apprezzabile ancora di più con tutte le sue sfumature in lingua originale.

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Se vi piacciono i film splatter, se amate Lovecraft e se digerite Yuzna, le vicende di “Herbert West Rianimatore” fanno per voi, se invece siete deboli di stomaco il nostro consiglio è di prendere l’idea di visionare le due pellicole con le relative cautele per non dover premere “stop” sul telecomando dopo pochi minuti dall’inizio della visione di queste due perle della storia del cinema horror.

Piccola curiosità: il film è talmente importante (ispirato a sua volta seppur in maniera molto più soft dal Frankenstein di Whale) nel panorama da aver ispirato pellicole più recenti, inserendone all’interno i punti chiave come lo scienziato pazzo o il complesso del Messiah; inoltre il protagonista ha incrociato la siringa con Ash Williams nella serie a fumetti “Army of Darkness Vs. Re-Animator“.

Giudizio Horror House

Regia - 3.7
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.2
Recitazione - 3.2
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.5

Voto Finale