Mia moglie è un fantasma (2020): recensione del film con Judi Dench

Mia moglie è un fantasma tenta la via della leggerezza, ma non trova mai quell'originalità tanto ricercata. 

Su Sky Cinema è arrivato Mia moglie è un fantasma, il film di Edward Hall con Dan Stevens, Judi Dench, Leslie Mann e Isla Fisher. La pellicola è tratta dalla commedia di Noël Coward Spirito Allegro, ed è la seconda trasposizione dopo l’omonimo film di David Lean uscito nel ’45. Non è semplice riadattare un’opera, soprattutto quando questa non è stata scritta in un’epoca recente. L’industria cinematografica si deve adattare al contesto e al periodo storico d’appartenenza, andando a svolgere un lavoro di taglio e cucito. Rimuovere per aggiungere, in modo da poter parlare al pubblico moderno. Tale lavoro non sempre porta a risvolti positivi, come nel caso del film di Hall.

Mia moglie è un fantasma segue pedissequamente la commedia originale, salvo qualche modifica che niente apporta alla storia. Il problema risiede proprio in questo, nel voler dare una forzata tematica femminista al film, ma senza elaborarla in alcun modo. Il ribaltamento del focus avviene fin troppo repentinamente, senza aver analizzato prima in profondità i vari personaggi in gioco. Purtroppo però, le fallacità del film non risiedono solo in questo, ma nella totale messa in scena, che si avvicina molto ad un episodio di un cartone animato. La scenografia, quanto la recitazione sopra le righe dell’intero cast, danno un senso di leggerezza alla storia che mina alla sua credibilità. Ciò che si evince è una certa svogliatezza che getta ombra sull’intero film.

Mia moglie è un fantasma, dalla commedia di Coward alla nuova trasposizione

Mia moglie è un fantasma - cinematographe.it

La trama di Mia moglie è un fantasma è molto semplice: Charles Condomine (Dan Stevens) partecipa ad una seduta spiritica dell’eccentrica Madam Arcati (Judi Dench), affinché possa dargli la giusta ispirazione per il personaggio della sua sceneggiatura. Con lui partecipano la moglie Ruth (Isla Fisher), l’amico George e la moglie Violet. Purtroppo il richiamo degli spiriti ha delle conseguenze, e dall’aldilà tornerà la prima moglie di Charles, Elvira (Leslie Mann). L’arrivo della donna porterà scompiglio nella vita dello scrittore e della sua famiglia, andando a svelare un segreto nascosto per anni. Fino a qui il film non sembra prendersi troppe libertà, se non quella di modificare il ruolo di Charles. Il personaggio di Dan Stevens è sì uno scrittore, ma si appresta a fare il suo esordio al cinema adattando un suo vecchio romanzo. La sceneggiatura decide anche di dare più spazio a Madam Arcati, forse per una formula contrattuale dell’attrice premio Oscar Judi Dench.

Come dicevamo, è nelle battute finali che il film cambia totalmente registro; non che questo non fosse in qualche modo accennato fin dall’inizio. Charles Condomine è un uomo innamorato della propria immagine, un arrivista pronto a tutto pur di arrivare alla fama. Il suo problema è una mancanza di talento e immaginazione. Più avanti scopriremo come sia riuscito a completare i suoi romanzi di successo, e quale segreto la non più defunta moglie si era portata nella tomba. Mia moglie è un fantasma tenta invano di portare avanti un racconto moderno, rimanendo però vincolato all’opera originale. Un riadattamento più estremo avrebbe forse giovato al film, e avrebbe concesso molta più libertà alla sceneggiatura scritta a sei mani. Da ciò si evince una certa innocenza produttiva che circonda l’intera storia. Perché più di tutto, al film, sembra mancare la parola; cosa ci vuole raccontare Mia moglie è un fantasma? Al di là delle colpe di Charles, il film non ci dice molto altro. Quanto segue contiene spoiler sul finale del film, quindi consigliamo la lettura a coloro che lo hanno visto.

Una leggerezza produttiva che mina l’intero film

Mia moglie è un fantasma

Durante le peripezie della famiglia Condomine, Elvira finirà per uccidere Ruth tagliando i freni della macchina; esattamente come nella commedia originale. Charles si rivolgerà di nuovo a Madam Arcati per riportare le due donne nell’aldilà. Il rituale non andrà a buon fine, ed entrambe le mogli sveleranno il segreto dell’uomo. Quest’ultimo non ha mai scritto una sola parola dei suoi romanzi, che erano in realtà frutto della fantasia di Elvira. Inoltre, si rendono conto che Charles non le ha mai amate, e uniranno quindi le forze per rendergli la vita un inferno. Questo porterà prima al smascheramento dello scrittore, le cui opere sono in realtà un plagio, e infine alla morte. La commedia di Noël Coward prevedeva un finale totalmente diverso: le due donne continuavano a battibeccare tra di loro mentre Charles se la dava a gambe levate. Tale finale è ancorato ad un vecchio retaggio narrativo, di stampo maschilista. Mia moglie è un fantasma ribalta un’antiquata visione per dare più spessore ai personaggi femminili, che si ribellano ad un marito negligente e vanesio.

Il problema quindi non è l’intenzione, ma il modo in cui viene realizzata. Mia moglie è un fantasma cambia registro in modo quasi forzato, come se la decisione fosse stata presa in corso d’opera. È il problema di molti film, quanto di alcune serie televisive: il voler parlare a tutti i costi di una tematica spigolosa a discapito della qualità. Il film introduce anche vari personaggi che non hanno nessuna rilevanza narrativa, se non dare vita a qualche scenetta dall’inutile intento comico. Un esempio è la cameriera interpretata da Aimee-Ffion Edwars (la Esme Shelby di Peaky Blinders), ma lo stesso vale per George e Violet Bradman. Insomma, il film non rende giustizia ai suoi interpreti, in primis a Judi Dench e a Dan Stevens. Mia moglie è un fantasma segue la via di una distruttiva leggerezza che ne mina la totale riuscita.

Leggi anche: Mia moglie è un fantasma (2020): trama, trailer e guida al cast del film

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1.5

1.9

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