La ragazza Carla: recensione

La ragazza Carla è il film basato sull’omonomo poema di Elio Pagliarini, uno dei capolavori della letteratura italiana del XX secolo che non gode di tanta fama quanta ne meriterebbe. La regia è affidata a Alberto Saibene, milanese e al primo film come regista. Prodotto da MIR Cinematografica con RAI Cinema, il film si pone di fonte ad una domanda: “Esiste un’anima della città di Milano? Un suo carattere, una personalità, un tratto distintivo che si riconosce nel tempo e che finisce per connotare anche i comportamenti dei suoi abitanti?”.

La protagonista di questa storia è Carla, figlia minore della vedova Dondi. La ragazza viene iscritta ad una scuola di formazione professionale per dattilografe di Milano, senza avere passione per quel tipo di studi e senza una forte motivazione. Finita la scuola, Carla trova subito lavoro presso la Transocean Limited Import Export Company, una piccola ditta che affaccia su piazza del Duomo. Dopo le avances del direttore, Carla decide di non lavorare più nell’azienda ma la madre le rammenta quando sia importante avere un lavoro, così la ragazza continuerà la sua solita routine, tra la paura di buttarsi nella mischia, il rifiuto della società ma anche uno spiraglio di apertura verso la vita.

la ragazza Carla

Carla dattilografa

La voce di Carla Chiarelli recita i passaggi più importanti del libro accompagnando lo spettatore in un viaggio intenso attraverso la testimonianza dei pensieri della protagonista e di quei familiari forse troppo presi dal mandare avanti la loro vita per rendersi conto delle difficoltà della ragazza, che cresce e supera gli ostacoli della vita da sola, in una città in cui è facile smarrirsi tra il ritmo di lavoro incessante e l’inquieta e curiosa voglia di vita. Insieme a Carla Chiarelli vediamo sul grande schermo Elio nei panni di un redattore-psicologo di un giornale immaginario, che risponde alle domande delle ragazze di oggi in modo diretto e surreale. Lo spettatore rimane spiazzato dalle risposte di colui che dovrebbe essere una guida e aiutare le ragazze ad attraversare il disagio che provano nell’affacciarsi per la prima volta alla realtà che la città offre loro.

E’ un meraviglioso viaggio poetico che collega Carla alle ragazze di oggi, la città di Milano prima dell’avvento della società dei consumi e la Milano che emerge dai disegni di Gabriella Giandelli, che fornisce un suo personale apporto alla storia recitata da Carla Chiarelli.

La ragazza Carla è un film sperimentale che riesce a trovare un poetico punto di equilibrio tra le parole e le immagini che rimbalzano dallo schermo agli occhi degli spettatori.

Presentato all’interno del Milano Film Festival e concepito per la Milano di Expo 2015, sarà distribuito in alcune città italiane.

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.7
Fotografia - 3.7
Recitazione - 3.7
Sonoro - 3.2
Emozione - 3.5

3.6