Jackass Forever: recensione del film con Johnny Knoxville

Torna la gang più demenziale d'America con i suoi incredibili stunt al limite dell'istinto suicida. Jackass Forever, quarto capitolo della serie con Johnny Knoxville, è disgustosamente divertente. Dal 10 marzo 2022 nelle sale italiane.

Ora, non è che Jackass Forever abbia raggiunto lo status critico di un Ingmar Bergman di medio livello così, dall’oggi al domani. Il successo è stato il frutto di tanta pazienza, di un lavoro sui genitali così rivoluzionario da scardinare millenni di percezione sull’utilità del mezzo, oltre che di una situazione disperata per l’umanità. Il quarto capitolo della serie cinematografica nata dalle ceneri (dolorose e meravigliosamente stupide) dell’omonimo show televisivo Mtv, arriva in sala in Italia il 10 marzo 2022 distribuito da Eagle Pictures. Negli Stati Uniti, dove è uscito da qualche settimana, ha fatto un bel risultato al botteghino, super importante di questi tempi, ma ha addirittura sdoganato un consenso critico senza precedenti.

La solita cornice. Scherzi demenziali e mostruosamente pericolosi che aggrediscono da ogni lato la dimensione fondamentale dell’esistenza umana, il dolore, per massimizzare il piacere collettivo. C’è una grande verità esistenziale dietro tutto questo, la vedremo tra poco. Per adesso va ricordato che il film è diretto da Jeff Tremaine, la banda è quasi al completo e capitanata dal solito Johnny Knoxville, soprattutto non provate a casa nessuno degli stunt del film. Perché, molto semplicemente, morireste.

Jackass Forever: il tempo passa per tutti, ma il cast non ha perso la voglia di farsi molto male

Jackass Forever - Cinematographe.it

In realtà, a dispetto di tutte le precauzioni del caso, la morte ha bussato alla porta della serie. Non in scena, si intende, altrimenti niente Jackass Forever. Quel che è successo è successo fuori, anche se arrivati a questo punto fa poca differenza. La morte di Ryan Dunn a soli trentaquattro anni nel 2011 non soltanto priva Jackass di una delle sue colonne portanti. Ma introduce, sotterraneo ma non troppo, uno dei temi portanti del nuovo film. Elementare e primordiale come ogni materia sottoposta al trattamento di Jackass Forever, ma non superficiale, è la conclusione amara ma inevitabile che il tempo passa, e tu non puoi farci proprio niente. Al massimo, venirci a patti. Si tratta di capire come.

Il risvolto ottimista è che lo spazio occupato dalle cicatrici di ieri non toglie troppo spazio a quelle di oggi. Il cast di Jackass Forever, che oltre a capitan Knoxville comprende alcuni degli storici, Steve-O, Chris Pontius, Wee Man, Dave England, Danger Ehren e tanti altri, arricchito da un paio di new entry come  Jasper Dolphin e la comica Rachel Wolfson, non ha perso un’oncia dell’istinto autodistruttivo del passato. Sceglie la via del dolore, del dolore puro e insensato, con meno propensione al compromesso.

Jackass Forever cinematographe.it

Abbastanza indicativo del tono generale del film, che procede come carrellata di gag e situazioni sapientemente slegate le une dalle altre, la sequenza introduttiva che non risparmia sui mezzi per offrirci una divertente parodia del genere kaiju (mostro), quello di Godzilla & Co. per intenderci. Qui la lucertolona gigante il realtà è un pene travestito e va dato merito ai realizzatori di non aver perso tempo in chiacchiere. Il focus è centrato sin dalle battute iniziali, il tono sapientemente definito. Da qui in poi serpenti velenosi, orsi, protezioni genitali, più liquido seminale suino di quanto la mente umana possa sopportare, un uso spregiudicato della biancheria intima. Gli sketch vanno capiti e apprezzati sul momento, scendere troppo nei dettagli sarebbe contropoducente.

Le avversità si affrontano insieme e divertendosi con i propri amici. Se c’è una morale in Jackass Forever, è questa

Jackass Forever cinematographe.it

Nessuno ama sentirsi ripetere che un giorno morirà, ma è proprio questo il punto. C’è una grande verità esistenziale nascosta nel cuore di Jackass Forever, anche se il cast ama ricordarci che non c’è niente di intellettuale in quello che fa. Vero. Farsi colpire nei genitali da un dischetto da hockey, sparato tra l’altro a velocità supersonica e con incredibile sadismo da un professionista, non costituisce il tipo di escamotage filosofico che Sartre avrebbe ideato per raccontarci qualcosa di molto interessante su noi stessi. Eppure. Non si può negare come, nella sua brutale onestà esistenziale, il film aggredisca la condizione umana e affronti la questione faccia a faccia. La vita fa male, c’è un mucchio di dolore e di fatica lungo il cammino, le avversità si accumulano le une sopra le altre senza che noi si possa far qualcosa per capirne il senso.

Arrivati a questo punto, non resta altro da fare che imbracciare la via del caos e farsi una bella risata. Il cast di Jackass Forever insegue il dolore e la follia perché è nella sua natura, come per lo scorpione nella storia famosa (ce n’è uno di scorpione anche nel film, coincidenza?). Perché è nella natura di tutti. Ma il dolore si affronta, opponendogli lo sberleffo di un’incredibile capacità di sopportazione e un istinto fortissimo per la risata. La vita fa male, di nuovo, ma le avversità si combattono, non ci si arrende. Occorre divertirsi, se possibile in compagnia dei propri amici.

Ecco come una sequenza di stunt, idioti a monte e a valle, si trasforma in un monumento all’amicizia, leggermente venato di malinconia per il tempo che passa. Johnny Knoxville è un buon capitano. Per gran parte del film resta ai margini dell’inquadratura a ordire scherzi cattivissimi e ridere senza pietà delle disgrazie altrui. Ma quando tocca farsi prendere in pieno da un toro, lui c’è. Jackass Forever riporta l’umanità all’abc emotivo, amore, dolore, fatica, risata, rispettando fedelmente la regola numero uno del cinema. Giocare con la massima ambiguità possibile sul crinale tra autenticità e finzione. Quanto c’è di preparato accuratamente e quanto di spontaneo? Certo molto è preordinato, non potrebbero essere ancora vivi altrimenti. Ma è impossibile tirare le fila di questo caos, in fondo va bene così. Non tutti risponderanno bene ai toni e al gusto del film, ma le sue verità sono lampanti.

Leggi anche Jackass Forever: il trailer del film 

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.4