Il Testimone Invisibile: recensione

Stefano Mordini dirige un thriller che basa il proprio fulcro sui dettagli e sulle parti che ognuno può ricoprire nella ricerca della verità.

La vita è fatta di tanti piccoli particolari. I ricordi che ricostruiscono nella nostra mente una storia, le incongruenze tra le parole dette e l’atteggiamento espresso, la percezione che può condizionare la realtà. Elementi di cui si fa carico anche il thriller, che nelle molteplici possibilità delle diverse forme che può assumere la verità, cerca di creare racconti che non solo rincorrono l’intrigo, ma si promuovono di rendere plausibile i passaggi di una storia. A volte, anche, di una testimonianza. È quello che il genere è solito proporsi, quello che ha fatto Oriol Paulo con il suo Contratiempo, e quello in cui si è cimentato Stefano Mordini con il remake della pellicola spagnola del 2016.

Il Testimone Invisibile è la ricerca smodata del dettaglio che, nel complesso totale di un racconto, ricerca il quadro generale per comporre un’indagine e la sua conseguenze soluzione, incastrando ogni risvolto e ogni pezzo, anche quello all’apparenza più irrilevante, per soggiogare l’inganno e far sopraggiungere la verità. Un’operazione che Mordini, sull’adattamento del rifacimento italiano scritto insieme al collaboratore Massimiliano Catoni, si accinge ad esplorare, ponendo la massima cura nell’attenzione e rendendo anche il più piccolo indizio l’equivalente di quella crepa nel muro alzato dalla menzogna che può indurre la giustizia a penetrare e scombinare i piani.

Il Testimone Invisibile – I luoghi, i personaggi e le verità che caratterizzano il film il testimone invisibile cinematographe

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio) è stato ritrovato da solo, in una camera d’albergo serrata dall’interno, con il corpo esanime della sua amante Laura (Miriam Leone). Nessuno è potuto entrare, nessuno è potuto uscire dalle finestre sigillate senza maniglia. O l’assassino ha messo a punto l’omicidio perfetto o il colpevole è il famoso imprenditore, che nega con tutte le forze di aver ucciso la donna. L’avvocatessa Virginia Ferrara (Maria Paiato) ha soli centottanta minuti di tempo per affermare l’innocenza del suo cliente Doria, ma per farlo ha bisogno che la storia venga raccontata dal principio. Fino all’ultimo dettaglio.

È una scatola chiusa quella che propone Il Testimone Invisibile. Un mistero che passa da una stanza all’altra, da quella contaminata dalla morte di una donna a quella in cui viene ripercorsa la memoria del suo presunto assassino. Ma Adriano Doria, ricattato e distrutto, giura di non essere il colpevole. Un thriller che si espande tanto nei suoi interni, quanto in quegli esterni grigi che portano il freddo fin nelle ossa dei protagonisti. Luoghi che straboccano ambiguità, la stessa che caratterizza il dualismo della storia del film di Stefano Mordini, la stessa che mostra la maschera che ogni personaggio deve interpretare o, ancora, gli viene fatta interpretare.

Il Testimone Invisibile – Il thriller e la ricerca ultima del dettaglioil testimone invisibile cinematographe

È la parte che ognuno si assegna ad alimentare il fulcro principale de Il Testimone Invisibile, e quella che, per convenienza, paura, distrazione o furbizia, assegniamo noi alle persone. Sono le differenti vie che, incontrandosi nel vicolo cieco dell’autenticità, si diramano dall’omicidio della morte di Laura per scandagliare tutte le ipotesi concepibili e tornare, soltanto alla fine, a quella veridicità che sembra sfuggire fin proprio alla resa dei conti. È la mescolanza tra l’ironia tragica dell’indossare un ruolo che non ci appartiene e dell’appropriarsene per mezzo di altri. Una ricerca a cui l’opera di Mordini rimane saldamente attaccata, poggiando su paradigmi classici del cinema giallo e sostenendo un’intensità costante che vuole condurci pedissequamente alla sua conclusione.

Un thriller che dall’imbroglio e dalla cautela, dalla farsa e dalla maniera per raggirarla, estrapola le minuzie utilizzate per costruire un intero film che, proprio da quelle piccolezze mai lasciate al caso, trova un perno stabile per i vari ruoli e le varie ipotesi. Un’opera che maneggia tanto i suoi personaggi quanto l’interesse del pubblico, che non si alzerà dalla sedia finché tutto non verrà spiegato. Fino all’ultimo dettaglio.

Il Testimone Invisibile, prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia e Pacomedia, è in uscita nelle nostre sale il 13 dicembre 2018, distribuito da Warner Bros.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1