Forse è solo il mal di mare: recensione del film di Simona De Simone

Recensione del film Forse è solo il mal di mare di Simona De Simone, che racconta la storia di un bellissimo rapporto padre-figlia- Al cinema dal 23 maggio.

Arriva nelle sale italiane Forse è solo il mal di mare, primo lungometraggio di Simona De Simone da un’idea di Matteo Querci. Il film narra la storia di Francesco, ex fotografo toscano che, dopo essersi sposato con Claudia e aver avuto con lei una figlia, Anita, decide di lasciare tutto e trasferirsi nel luogo natio della moglie, la piccola isola siciliana di Linosa, per fare il pescatore. Diciassette anni dopo, però, l’idillio con Claudia finisce: la donna abbandona improvvisamente Francesco e Anita per fuggire a nord con un altro. Padre e figlia si ritrovano soli in questa piccola isola, popolata di persone gentili e allo stesso tempo “pittoresche”, un luogo lontano da ogni cosa, dove il tempo segue un ritmo tutto suo, e ogni cambiamento viene percepito con un iniziale timore. Le cose iniziano proprio a cambiare quando Anita, appassionata pianista, fa richiesta di iscrizione al conservatorio di Lugano e nel frattempo arriva la sua nuova insegnante, Laura.

Forse è solo il mal di mare: un bellissimo rapporto padre-figlia

Forse è solo il mal di mare cinematographe.it

Il lungometraggio di Simona De Simone, Forse è solo il mal di mare, è una delicata opera prima, un film che mescola commedia e storia di formazione, insegnando come non siano solo gli adolescenti ad aver bisogno di crescere. Al centro della pellicola c’è il bellissimo rapporto padre-figlia, una relazione piuttosto matura nonostante Anita abbia solo 17 anni. Non c’è ipocrisia o vergogna nel parlarsi, e non si sente il bisogno da parte di entrambi di fingere sentimenti che non ci sono.

Francesco (Francesco Ciampi) e Anita (Beatrice Ripa) sono allo stesso modo bisognosi di un’evoluzione: mentre la ragazza è naturalmente sulla soglia dell’età adulta, con tutti i problemi che essa comporta – in primis quello di dover necessariamente effettuare delle decisioni – Francesco, da uomo fatto e finito, deve anch’egli “maturare”. Infatti non è ancora capace di accettare la realtà delle cose e agire di conseguenza: l’abbandono della moglie Claudia (Maria Grazia Cucinotta) mette in crisi la rassicurante comfort zone che si era faticosamente costruito negli anni, dove poter fingere che tutto andasse bene senza preoccuparsi di nulla. Un cantuccio sicuro, che ha però finito con il tempo di deresponsabilizzarlo eccessivamente, con tutte le conseguenze che ne sono scaturite.

È servito l’arrivo di Laura (Anna Maria Malipiero) per tirarlo finalmente fuori da questo rifugio: la nuova professoressa di sua figlia l’ha risvegliato dal suo torpore, e Francesco ha finalmente ricominciato a osservare gli altri e sé stesso per davvero.

Forse è solo il mal di mare: la bellezza di Linosa e l’equilibrio della sceneggiatura

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Forse è solo il mal di mare trae poi linfa vitale dall’ambiente in cui viene collocato: la bellissima isola di Linosa. I paesaggi meravigliosi e le colorate casette del porto sono più che uno sfondo su cui far svolgere la vicenda dell’opera di De Simone, un vero acquerello di tinte pastello e luci sul mare. La dimensione insulare è perfetta, poi, per poter esprimere al meglio uno dei concetti alla base di questo film: nessun uomo, in fondo, è un’isola, proprio come Francesco e Anita, chiusi in loro stessi ma desiderosi, allo stesso tempo, di esplorare fino in fondo il rapporto con il prossimo. E per farlo devono partire innanzitutto da quello, primario e indissolubile, che hanno con la loro terra, vera “madre” di tutti i personaggi.

E nel caratterizzarli, la sceneggiatura svolge un ottimo lavoro: ognuno di loro ha il giusto spazio, persino i comprimari o i caratteri che quasi fungono da comparse. Non c’è un uso eccessivo della situazione comica, e infatti le sequenze, anche quelle che potrebbero essere più banalmente ridicole, non sfociano mai nel grottesco, ma restano in assoluto equilibrio nell’impianto generale dell’opera: un esempio è il “quadrato amoroso” che nasce tra Laura, Francesco e i suoi due amici dell’isola, il bel Nino (Cristian Stelluti) e il simpatico Amedeo (Orfeo Orlando), tutti invaghitisi della donna.

Il film di Simona De Simone si rivela senza pretese e, anche per questo, perfettamente godibile: un’opera fresca e genuina, che non fa leva su nomi altisonanti né su grandi produzioni, ma che racconta una storia con garbo e delicatezza, riuscendo a rendere fruibile da tutti una vicenda che affonda la propria essenza nel suo luogo di appartenenza.
Forse è solo il mal di mare è uscito al cinema il 23 maggio distribuito da Cibbè Film.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3