For Honor: recensione del nuovo titolo Ubisoft per PS4

Dopo aver messo in stand by, almeno per quest’anno, la fortunata saga di Assassin’s Creed, Ubisoft ha deciso di lanciare sul mercato videoludico una IP del tutto innovativa, chiamata For Honor. Saranno bastati adrenalinici duelli all’arma bianca per creare un prodotto di alto livello? Scopritelo nella nostra recensione, stilata sulla versione PS4 del titolo.

For Honor – L’arte di combattere e sopravvivere

Nel corso degli anni sono stati molteplici i giochi d’azione usciti su console e PC ma, ad oggi, nessuno ha mai raggiunto l’ardua premessa di For Honor, ovvero quella di portare in scena un vero e proprio simulatore di guerra medievale. Il nuovo titolo di Ubisoft, infatti, si discosta dalla saga di Dark Souls e Dinasty Warriors non solo per l’ambientazione, ma soprattutto per un sistema di combattimento tattico, innovativo, e che richiede molta pazienza per essere padroneggiato in maniera ottimale.

Si tratta di un’esperienza di gioco davvero stimolante, sia in single player che in multiplayer, nonostante alcuni difetti strutturali presentati dalla modalità storia.

Fin dal suo annuncio risalente all’E3 del 2015, infatti, era evidente che For Honor si sarebbe concentrato maggiormente sui combattimenti in rete, lasciando la Campagna a mero tutorial per aver dimestichezza con il gameplay. I giocatori vestiranno i panni di tre iconiche classi di guerrieri (vichinghi, samurai e cavalieri), ciascuna con il proprio set di armi, abilità e sfide.

Imparare a gestire l’ambiente circostante e le skill di ogni personaggio sarà fondamentale per sopravvivere, soprattutto alla difficoltà più elevata. La trama è alquanto deludente e pone l’accento su una legionaria di nome Apollyon, il cui obiettivo è quello di scatenare un conflitto di proporzioni epiche, che coinvolge le classi sopra citate. Peccato che il tutto si risolva in maniera frettolosa e discordante, coadiuvato da una longevità scarna, di circa 6/7 ore.

Una volta entrati nella modalità multiplayer, ecco che inizia il bello di For Honor. Catapultati in varie esperienze tra cui scegliere (Duelli, 4 vs 4, Guerra tra fazioni, ecc.) i giocatori proveranno l’ebrezza di un combattimento medioevale dove la difesa diventa più potente, e importante, dell’attacco.

Ogni volta che si affronterà con sucesso un duello, si potrà potenziare il proprio personaggio, sia dal punto di vista estetico che da quello delle abilità, ed aumentare di livello allo scopo di scalare il ranking delle partite online. Nonostante alcuni problemi di lag sorti al lancio, Ubisoft ha migliorato notevolmente il matchmaking con la pubblicazione di alcune patch. Gli sviluppatori hanno inoltre confermato che in futuro verrà garantito il supporto ad altre classi di guerrieri, al fine di aumentare la longevità del titolo e l’esperienza totale.

For Honor è un gioco di guerra unico nel suo genere, a metà tra un picchiaduro alla Tekken ed un’ambientazione alla Game of Thrones

Dal punto di vista grafico, For Honor si comporta in maniera egregia viaggiando a 30fps al secondo e con pochissimi cali di frame rate, soltanto nelel fasi più concitate, dovute alla presenza di numerosi nemici a schermo. Anche il comparto sonoro, sebbene non raggiunga la maestosità di uno Skyrim, per citare un titolo, è molto buono ed i rumori delle armi che si scalfiscono o delle urla dei guerrieri, conferiscono al titolo una sensazione di realismo davvero apprezzata, dando l’idea di trovarsi sul campo di battaglia.

Considerazioni Finali

Ubisoft ha voluto rischiare il tutto e per tutto, cimentandosi con una IP che in pochi si sarebbero aspettati. Seppur limitato da una modalità storia quasi nulla, For Honor è un titolo unico ed appagante che qualsiasi giocatore, prima o poi, deve provare nella sua vita, per cimentarsi in scontri medioevali all’arma bianca dall’alto tasso adrenalinico. Confidiamo in un sequel che possa migliorare i limiti del primo titolo ed elevarlo ad un livello successivo ma, per il momento, ci sentiamo di promuovere For Honor a pieni voti.