Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga: recensione del primo film d’amore lesbico di Bollywood

Diretto da Shelly Chopra Dhar nel 2019, Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga è il primo film bollywoodiano a parlare di un amore tra persone dello stesso sesso.

Dopo aver letto (o meglio, cercato di leggere) il titolo di questo lungometraggio, ad ogni spettatore verrà spontaneo chiedersi: perché dovrei guardare questo film indiano dal nome impronunciabile che ho trovato su Netflix? Diretto dalla regista Shelly Chopra Dhar nel 2019, Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga è il primo film bollywoodiano a parlare di un amore tra persone dello stesso sesso. Oltre a questo, però, si presenta come un’occasione del tutto sprecata.

Capace di suscitare un forte interesse nel pubblico grazie alla società in cui il film è ambientato e all’importante tematica affrontata, Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga segue le complesse vicende sentimentali di Sweety Chaudhary (Sonam K Ahuja), una ragazza del Punjabi costretta a scontrarsi con una famiglia che, profondamente tradizionale, la vuole vedere sposata con Sahil Mirza (Rajkummar Rao), un uomo che lei non riuscirebbe mai ad amare a causa di un importante segreto che cela da sempre: è lesbica. Da diverso tempo, infatti, la giovane è innamorata di un’altra donna, Kuhu (Regina Cassandra). Traducibile in italiano con il più semplice Come mi sono sentita quando ho visto quella ragazza, il lungometraggio prodotto dal colosso di Bollywood cerca di analizzare tutte le paure e le paranoie che una persona omosessuale è costretta a vivere prima di trovare il coraggio per affrontare una famiglia e una società che difficilmente riusciranno a capirli. Un concetto potenzialmente interessante e, se si pensa a una mentalità all’apparenza chiusa e rigidamente tradizionale come quella del Punjabi, controverso che, purtroppo, non è stato realizzato nel migliore dei modi.

Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga: il film dalle potenzialità non sfruttate

Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga cinematographe.it

Se, sulla carta, ha le premesse giuste per caratterizzarsi come un lungometraggio coraggioso in grado di rivoluzionare il panorama cinematografico di appartenenza, Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga si presenta come una banale interpretazione della famiglia tradizionale, un film che, sforzandosi di essere una gemma inedita e anticonformista, finisce per essere tutto ciò a cui il mondo di Bollywood ha sempre abituato il suo pubblico.

Dopo aver visto il trailer, nessuno si aspetterebbe mai di vedere un capolavoro, ma sicuramente tutti spererebbero che la storia raccontata nel film di Shelly Chopra Dhar fosse sincera e commovente, filtrata attraverso la sensibilità di una prospettiva femminile. Eppure quella che ci troviamo davanti è una narrazione in cui il nucleo emotivo è del tutto nullo e in cui si procede per esemplificazioni, in particolar modo per quanto riguarda i personaggi: le personalità presenti in Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga, infatti, sono forse un po’ troppo poco delineate e definite da un’unica ed estremizzata caratteristica – il fratello maggiore, interpretato da un notevole Abhishek Duhan, per esempio, è eccessivamente aggressivo.

Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga cinematographe.it

Nonostante tutti i difetti che riguardano la deludente messinscena, Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga è un film dal forte impatto sociale: l’omosessualità, infatti, è stata poche volte soggetto di analisi da parte del cinema bollywoodiano, un’industria che non si era mai soffermata sull’amore lesbico prima d’ora. Eppure la narrazione del rapporto omosessuale che lega le due protagoniste, fulcro di tutto il lungometraggio, si sviluppa solamente grazie alle macchinazioni e alle trovate di Sahil, il promesso sposo, per conquistare il cuore di Sweety: quindi, il personaggio maschile risulta quasi più centrale, quasi più necessario delle figure femminili.

Sebbene la sua volontà di portar luce a un importante problema che merita di essere affrontato sia apprezzabile, l’ultimo film di Shelly Chopra Dhar si presenta un lungometraggio debole sotto vari aspetti – partendo dalla trama stessa fino ad arrivare alla personalità dei personaggi – e che cerca di manipolare emotivamente un pubblico con cui, a causa dei sentimenti contraffatti che finisce per trasmette, non riesce a empatizzare.

Regia - 3
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.4

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