Come niente: recensione del film di Davide Como

L’esordio alla regia di Davide Como, Come niente, arriva sulle principali piattaforme di streaming on demand

Diretto dall’esordiente Davide Como e disponibile sulle principali piattaforme streaming dal 12 marzo 2021, Come niente è una pellicola a metà tra dramma e commedia. È  stata tra le prime a essere girata dopo il lockdown della scorsa primavera, con tutto il cast e la troupe isolati nell’eremo del Beato Rizzerio a Muccia, nel maceratese. A fare da set all’opera, però anche un paesino delle Marche colpito dal sisma del 2016, Pievebovigliana. E proprio la precarietà che aleggia nelle zone post sismiche, dove i pochi abitanti rimasti sono costretti a vivere nelle casette “temporanee” delle SAE – le soluzioni abitative d’emergenza – permea il film nella sua struttura, nella sua ambientazione e, soprattutto, nel profilo dei suoi personaggi.

Come niente: la storia narrata dalla pellicola

Come niente

Greta e Caterina (Valentina Bivona e Greta Mecarelli), cresciute in una famiglia difficile con una madre affetta da problemi mentali, vengono affidate per i mesi estivi al nonno Franco (Franco Oppini), uomo scorbutico e anaffettivo che non vedono da molti anni, sopravvissuto al grande terremoto del centro Italia. Greta è una giovane promessa del calcio femminile, ma troppo arrabbiata con il mondo per accettare che le cose belle possano succedere anche a lei. La sorellina Caterina è invece una bambina persa nelle sue fantasie: indossa un casco a suo dire magico che le consente di parlare agli alieni, nascondendo in questo modo tutte le sue preoccupazioni.

Le due sorelle piombano dunque, come schegge impazzite, in un paesino segnato ancora dalle cicatrici del terremoto, affidate a un uomo che non ha saputo come fare il padre e che adesso, invece, è costretto a imparare a fare il nonno. Ma la voglia di ripartire è tanta e presto fungerà da collante per tenere insieme i pezzi delle loro vite.

Come niente: l’incertezza del singolo e della comunità

Come niente

L’incertezza e la sospensione sono i perni su cui ruota la vicenda raccontata da Come niente: la precarietà di un futuro che si ha paura di immaginare e l’impossibilità di fare i conti con il proprio passato sono i pesi che i protagonisti devono portare sulle spalle. Le due giovani sorelle, abbandonate dalle figure genitoriali, vagano senza una meta precisa alla ricerca di qualcuno che sappia, e che voglia soprattutto, prendersi cura di loro. Franco sembrerebbe non essere la persona adatta: troppo segnato dal distacco avvenuto con la figlia, rassegnato al nulla che la dimensione post sismica gli ha imposto, sembra avere come unica preoccupazione quella di ritrovare un falco da lui accudito anni e anni prima, come se l’animale dovesse in qualche modo riconoscergli un ruolo genitoriale e per questo essergli grato. Un transfert emotivo palese che nasconde un dolore che, solo nel finale, l’uomo avrà finalmente il coraggio di affrontare.

A metà tra dramma e commedia, il film di Davide Como affronta con leggerezza tematiche di spessore che attraversano trasversalmente il dolore del singolo e della comunità, la quale è rappresentata dal silenzio surreale del paesino che funge da location per Come niente. Nonostante le preziose intenzioni, però, a far zoppicare un po’ i risultati della pellicola è la debolezza della sceneggiatura – forse segnata da qualche cliché di troppo – e la rigidità di alcune interpretazioni. Come niente è disponibile dal 12 marzo sulle piattaforme di Chili, Rakuten, Google Play, Apple TV, The Film Club e, a seguire, su Amazon.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.2