TFF35 – Casting: recensione

Casting è il film tedesco sulle difficoltà del set, sullo stress del lavoro sul set, opera ironica presentata al Torino Film Festival

Il set ti divora. Ti fa urlare, arrabbiare, chiama a sé tutte le tue forze per trasformale poi in lacrime. Il set può portarti al limite ed è questo che vuole mostrare, in una chiave causticamente distruttiva e ironica, l’ultimo film del regista Nicolas Wackerbarth (Anfänger, Westernstadt, Half Hours, Lower Upper Cut, Everyday Objects), l’indecisione, il dolore, la difficoltà delle scelte, tutte racchiuse nella commedia dai tratti di dramma maligno Casting.

Vera (Judith Engel) vuole che tutto sia perfetto per la sua trasposizione televisiva del classico della cinematografia tedesca Le lacrime amare di Petra von Kant dell’intramontabile icona nazionale Rainer Werner Fassbinder. Arrivata alla finzione dello spettacolo dopo una carriera nel documentario, Vera non riesce a trovare il protagonista ideale, quello che sappia rappresentare al meglio il personaggio che nel 1972 fu vestito da Margit Carstensen, giungendo alle soglie dell’inizio di una produzione che non può avviarsi senza la giusta attrice. È così che si susseguiranno i pochi giorni che precedono l’inizio delle riprese: provini, su provini, su ulteriori provini, i quali vedranno sostituirsi interpreti tra loro sempre diverse eppure nessuna in grado di assorbire interiormente l’animo straziato del personaggio.

Casting – Il duro mondo cinematografico e televisivo riportati in tv

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Casting è il duro mondo della tv e del cinema che avvolge tecnici e artisti nella propria spirale per succhiare dai propri addetti sudore e sangue. Una crudeltà intrinseca nella natura di uno dei più insinuanti lavori che l’industria abbia mai creato, un covo di serpi in seno che cercano solo il loro tornaconto, sperando di investire in un successo da cui mungere guadagni e riconoscimento. Usando la commedia per raccontarne le sfumature più avverse, Nicolas Wackerbarth, affidandosi alla collaborazione con Hannes Held (Fracht, Spieler) stende una sceneggiatura sulla quale vengono tratteggiate le molteplici, discordanti, a volte conflittuali, linee di pensiero che possono invadere le file di un set, lo scontro che nasce tra determinazione della fabbrica e la ricerca del bello dell’autore che lottano in una disputa senza fine.

La regia della pellicola intraprende lo stile finalizzato a dar l’impressione di trovarsi di fronte a inquadrature destinate al fuori onda, non di natura documentaristica, ma come commissionate per un eventuale prodotto che porta nella macchina da presa il backstage del rifacimento televisivo di un classico senza tempo. Il film Casting insegue troupe e figuranti condotti principalmente dalla regista interpretata da Judith Engel  e dall’attore assunto soltanto per ciò che riguarda la parte dei provini, l’esuberante arrivista Gerwin, sorta di filo rosso della narrazione e ruolo affidato a Andreas Lust. Un uomo che, sembrando estraneo al contesto, è in grado di incanalarne ingenuamente le illusioni, le pretese, i desideri e le delusioni, cadendo a sua volta in una rete in cui non voleva rimanere ingarbugliato e che invece lo vede bramare il suo impercettibile secondo di notorietà.

Casting – “Grazie, la richiameremo.”

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Un’opera che tramite la commedia mostra il lato tragico del mestiere sul campo dell’intrattenimento e risulta simpatico allo spettatore per la sua nevrotica certezza. La stravagante verità che si consuma a luci spente, facendo in modo che l’umorismo possa trovare la propria strada per liberarsi, pur confrontandosi con la frenesia dei vari compiti da portare a termine. Una pellicola che sa far sorridere, ma difficilmente strappa risate più sostenute, andando perdendosi nel corso della sua durata e, pur incuriosendo, non interpella veramente mai lo spettatore.

Casting è la legge dello show business che alimenta già svariate psicosi, un provino che va sfilacciandosi nel proseguire di un film il quale perde pian piano la sua verve. Un risultato buono, ma poco incisivo. Il produttore che dice “Non è male. Grazie, la richiameremo”.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.3