Amusia: amore e disagio nel film di Marescotti Ruspoli

Farsi spazio tra amore e disagio in un mondo metafisico.

Amusia, il film debutto di Marescotto Ruspoli, giovane regista romano che firma anche la sceneggiatura dell’opera, presentato in anteprima mondiale il 18 novembre 2022 nel concorso Opera Prima al Tallinn Black Nights Film Festival.

L’amusia, dal greco “a-musia” ovvero “mancanza di armonia”, è una rarissima patologia che consiste nell’incapacità di comprendere e apprezzare i suoni musicali.
Livia (Carlotta Gamba) è amusica e qualsiasi tipo di melodia costituisce per lei una distorsione uditiva che si trasforma in fastidio insostenibile. Figlia di un compositore (Maurizio Lombardi) e una madre indulgente (Fanny Ardant), ha sempre subito il peso della sua diversità, sentendosi sola e vittima di continui pregiudizi.

L’unico modo che conosce per convivere con la sua malattia (che per tutta la vita le hanno accusato essere una messa in scena) è quello di isolarsi ed evitare qualsiasi situazione sociale.
Una notte decide di scappare dalla sua dolorosa quotidianità e, attratta dalle luci del colorato Motel Amour, incontra per caso Lucio (Giampiero De Concilio), un giovane receptionist che nella musica invece si è sempre rifugiato per sentirsi meno solo.
I due protagonisti, totalmente opposti, dopo qualche iniziale attrito si comprendono e si attraggono, decidendo di trascorrere insieme anche i giorni seguenti.

La fotografia onirica e metafisica di Amusia

Colpisce sin dai primi frame la fotografia incantevole e surreale in Amusia. Le ambientazioni oniriche che caratterizzano la pellicola sono in realtà paesaggi malinconici e solitari dell’Emilia-Romagna.

Luca Bigazzi, eccelso direttore della fotografia che firma tra le più importanti pellicole italiane, prende liberamente ispirazione dai paesaggi metafisici di Luigi Ghirri e Giorgio De Chirico creando un’armonia estraniante tra pastelli, neon e strade desolate di un paesino che sembra essersi fermato negli anni ‘60.
Le inquadrature spesso centrali e simmetriche ricordano per certi versi le pellicole di Wes Anderson, in cui l’ambiente circostante non rimane sullo sfondo ma diventa esso stesso un personaggio del racconto, probabilmente il protagonista.
Tutto sembra esserci davvero ma allo stesso tempo sembra tutta finzione: questa sospensione dello spazio e del tempo ci lascia piacevolmente a mezz’aria, senza un vero e proprio appiglio alla realtà. Allo stesso modo, i due giovani protagonisti scappano dalla vita solitaria che si erano creati, per scelta o per caso, con l’obiettivo di rincorrere senza meta i propri sogni.

Questi sono il motore centrale della narrazione: una delle ambientazione più suggestive e ricorrenti è la casa di Lucio, un edificio azzurrino sormontato da una grande insegna con la scritta “SOGNI” che i genitori gli hanno lasciato in eredità dopo essere scomparsi. Proprio all’interno di queste mura si costruirà pian piano la storia d’amore tra i due protagonisti, che iniziano a conoscersi scoprendosi diversi nel modo più affine possibile.
La “mancanza di armonia” di cui soffre Livia, ma in certi versi anche Lucio, viene riportata con sullo schermo attraverso delle immagini che sono invece estremamente armoniche e delicate; il loro dolore e disagio sono sempre presenti, ma li scrutiamo dietro un filtro leggerezza e poesia.

Amusia: un cast convincente

La sceneggiatura è centrata, ci accompagna lentamente nella vita dei personaggi, senza svelare troppo in fretta i veri temi della pellicola.
Brillante e coinvolgente il dialogo sulle “cose preferite” dei due protagonisti, nel quale attraverso un botta e risposta di domande reciproche fatte per studiarsi a vicenda, il regista non manca di inserire riferimenti culturali, musicali e cinematografici a lui particolarmente cari.
Il cast, convincente e azzeccato, ci offre delle interpretazioni intense, tra le quali spiccano i due ospiti d’eccezione Fanny Ardant e Maurizio Lombardo.  
Anche Carlotta Gamba e Giampiero De Concilio, giovanissimi, si dimostrano da subito all’altezza dei loro ruoli trascinandoci sapientemente nelle dinamiche di una storia d’amore fatta di contrasti e comprensione.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.8