Last Day of June: recensione per PC del nuovo titolo di Ovosonico

La nostra recensione per PC di Last Day of June, nuovo titolo sviluppato da Ovosonico, team interamente italiano capitanato da Massimo Guarini.

A tre anni esatti di distanza dal debutto su Playstation Vita con Murasaki Baby, videogame dalle forti tinte Burtoniane, Massimo Guarini ed il suo team italiano Ovosonico approdano su PS4 e PC con Last Day of June, titolo che si pone l’obiettivo di fondere diverse forme d’arte per dare vita a un’indimenticabile esperienza in grado di toccare le corde più profonde dell’anima dei giocatori. Saranno riusciti nel loro intento? Scopritelo nella nostra recensione, stilata sulla versione STEAM del gioco.

Last Day of June – una storia di amore e perdita

Se avete provato l’ebbrezza di essere innamorati, almeno una volta nella vostra vita, e di aver intrapreso una relazione amorosa, Last Day of June è un titolo che vi colpirà al cuore sin dai primi momenti di gioco per via delle tematiche narrate e della bellezza dei personaggi rappresentati. Il prologo si apre con il racconto della vita apparentemente serena di Carl e June, fatta di escursioni al lago e di dipinti che rimembrano i momenti più belli. Questa fiaba idilliaca, però, si trasforma in breve tempo in una tragedia che li priva di tutto.

A seguito di un terribile incidente automobilistico, Carl si risveglia in un mondo desolato senza la sua adorata June. In preda al panico, si accorgerà di avere dei poteri magici che gli consentono di poter viaggiare indietro nel tempo e sfruttare i dipinti della sua amata per cercare di evitare la catastrofe. Gli eventi che conducono all’incidente possono essere visti e vissuti attarverso gli occhi dei diversi abitanti della cittadina: un bambino, il vicino di casa di Carl, un cacciatore ed un anziano signore.

Non faremo altri spoiler per evitare di rovinare la vostra esperienza di gioco, ma possiamo assicurarvi che il finale è davvero unico e che, nonostante la scarsa longevità offerta, Last Day of June si configura come il titolo più emozionante di questa annata videoludica ed il fatto che sia stato prodotto da un team interamente italiano non può far altro che riempirci di orgoglio.

Last Day of June

Dal punto di vista del gameplay, Last Day of June rientra nell’ampia categoria dei puzzle adventure, richiamando lo stile punta e clicca dei classici alla Monkey Island e la struttura del pluripremiato Life is Strange. L’unico difetto riscontrato consiste nella ripetitività degli enigmi da affrontare e nel senso di frustrazione che può scaturire da alcuni di questi. Rivedere per diverse volte di seguito l’incidente automobolistico, infatti, farà storcere il naso a molti, ma si tratta pur sempre di una scelta narrativa voluta, perfettamene coerente con la tematica raccontata.

La cittadina di Last Day of June nasconde parecchi segreti che vengono alla luce sotto forma di collezionabili che dovranno raccogliere per scoprire la singola storia dei personaggi presenti. Un motivo in più, dunque, per immergersi totalmente in quello che sembra un vero e proprio riquadro impressionista fatto a videogioco.

Tecnicamente parlando, la nuova creatura di Ovosonico presenta uno stile grafico minimalista ma efficace, con un tocco cartoonesco alla Disney Pixar ed il silenzio emotivo di un’opera Burtoniana. Il fatto che i personaggi tacciano per tutto il gioco, infatti, contribuisce a creare un impatto emotivo forte e duraturo. La struggente colonna sonora composta dal musicista Steve Wilson, infine, chiude in bellezza il riquadro di un piccolo gioiello videoludico.

Last Day of June è una profonda avventura interattiva sull’amore per la vita e la perdita, brillantemente rappresentata come un’intensa esperienza cinematografica

È stato molto difficile giudicare Last Day of June, ma dopo un’attenta analisi non abbiamo potuto far altro che ritenere questo titolo una perla di rara fattezza. Ovosonico è riuscita a dare alla luce un prodotto che incarna, in poco meno di quattro ore di gioco, tutto ciò che si possa aspettare dalla narrativa videoludica. Se avete da sempre lottato contro chi si rifiutava di considerare il videogame come importante medium culturale, invitatelo a provare Last Day of June. Dopo essere rimasto in lacrime, cambierà sicuramente idea.