WandaVision: recensione finale della serie TV Disney+

Il triste passato di Wanda viene a galla in questi ultimi episodi.

Otto settimane sono volate talmente in fretta che quasi ci dispiace dover scrivere questo pezzo. WandaVision, che apre la Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel, si è conclusa con un finale spiazzante e nove episodi talmente sfaccettati, trascinanti ed originali che l’hanno resa, di diritto, uno dei prodotti Marvel più riusciti. Se ad inizio stagione, con i primi tre episodi, potevamo solo ipotizzarlo, ora a visione conclusa possiamo finalmente confermarlo. Con un crescendo sempre maggiore e carte in tavola svelate nel corso delle puntate e non senza grandi colpi di scena, WandaVision è riuscita a convincere sotto molteplici punti di vista: sia quello più puramente tecnico, legato alla messa in scena, che quello narrativo.

ATTENZIONE SEGUONO ALCUNI SPOILER SULLA MINISERIE MARVEL

WandaVision: un altro pezzo da 90 dell’UCM

Dai primi tre episodi introduttivi – che abbiamo recensito qui – il percorso dei due protagonisti, Wanda Maximoff e Visione, è uscito pian piano allo scoperto: dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Wanda si è rifugiata a Westview creando di fatto una realtà idilliaca, chiamata tecnicamente Hex, in cui vive la propria felice esistenza familiare con Visione e i due gemelli, Billy e Tommy. A scoprire questa anomalia è l’organizzazione S.W.O.R.D. fondata anni addietro da Maria Rambeau – collega e amica di Captain Marvel. In questa organizzazione, che segue per intenti e lo avvicina al più famoso S.H.I.E.L.D., troviamo la figlia di Marie, Monica, che dopo esser tornata dal Blip – lo schiocco di Hulk che riporta in vita gli scomparsi a cinque anni dallo schiocco di Thanos – si rimette in gioco per scoprire il mistero che avvolge la cittadina fantasma. Se oltre le linee dell’Hex troviamo il personaggio di Darcy Lewis (Kat Dennings), che collabora con lo S.W.O.R.D. e crea un forte legame con il cinema Marvel, dall’altra è il personaggio di Agnes a spiccare per le sue inaspettate vesti.

WandaVision

Nel corso del settimo episodio, infatti, abbiamo scoperto la vera identità del personaggio interpretato da Kathryn Hahn: si tratta di Agatha Harkness, una strega che ha preso pieni poteri nella metà del 1600, come mostrato nel prologo del penultimo episodio, e che si è infiltrata a Westview per carpire il potere di Wanda. L’ottavo episodio è certamente l’episodio chiave per comprendere appieno la lettura di questa vincente miniserie Marvel. Con la cattura della protagonista da parte di Agatha, scopriamo finalmente le origini della nostra eroina.

WandaVision: le origini di Scarlet Witch finalmente svelate

Il percorso narrativo e psicologico di Wanda Maximoff risulta come uno dei più stratificati e completi dell’Universo Cinematografico Marvel. Se nei film precedenti abbiamo avuto modo di scoprire solamente la punta dell’iceberg, con questa miniserie siamo andati nei meandri di un personaggio fortemente complesso. Ma non solo, la storia di Wanda ci spinge, per la prima volta, a dover fare i conti con ciò che inizialmente potevamo pensare dei fratelli Maximoff. Il viaggio della protagonista, forzata dalla strega a rivivere momenti tragici del proprio passato, legittimano le azioni della ragazza nel suo presente. Ma ancora: poiché la bravura degli sceneggiatori e l’eccezionale interpretazione di Elizabeth Olsen – che davvero meriterebbe consensi e premi – ci mettono davanti ad una donna straziata dal dolore, ma al tempo stesso capace di grandi cose.

WandaVision - cinematographe.it

WandaVision racconta l’elaborazione di un lutto. Un lutto inteso come le molteplici perdite che ha dovuto piangere la protagonista: a partire dai suoi genitori deceduti davanti ai propri occhi di bambina nell’attacco in Sokovia, passando poi per la morte del suo amato fratello gemello Pietro, e fino al tragico addio del suo amato Visione. Wanda straziata dal dolore ha creato un luogo-rifugio per se stessa, dove poter vivere una vita finalmente serena lontano dal mondo esterno.

WandaVision: espedienti meta-televisivi per raccontare un triste passato

Le rivelazioni sul passato di Wanda rispondono in questo modo alla vera messa in scena di questa miniserie tv. I primi due episodi strizzano l’occhio alle sit-com anni ’50, evolvendo in richiami alle serie tv degli anni ’60, poi ’70, fino ai giorni nostri con riferimenti più o meno espliciti a Malcolm in the Middle e alla più recente Modern Family, soprattutto nello stile di racconto – ad esempio, il settimo episodio è strutturato come finto documentario. La sit-com nella serie tv, l’espediente meta-televisivo, risulta quindi non solamente un modo creativo di raccontare questa storia, ma lo stratagemma vincente che racchiude il passato segnante di Wanda Maximoff che, per la prima volta, diventa Scarlet Witch, creatura mistica in grado di padroneggiare la Magia del Caos. Inoltre, ad aumentare la cura al dettaglio nel racconto vi è l’utilizzo dei famosi finti spot televisivi, presenti, in particolare, nel primo atto di questa miniserie: a posteriori scopriamo che c’è un significato intrinseco e profondo in ognuno di loro e, ancora una volta, legato ai ricordi traumatici della protagonista. Insomma, nulla è lasciato al caso.

wandavision - cinematographe.it

La potente eroina dei fumetti nasce e rinasce in tutta la propria potenza in una miniserie eccellente dal punto di vista narrativo e televisivo, capace di ampliare la propria storia personale non solo all’interno dell’MCU, ma anche attingendo dalla sua storia cartacea. Ritroveremo Scarlet Witch in altre opere Marvel come, in particolare, Doctor Strange and the Multiverse of Madness, pellicola che strettamente si lega a WandaVision. Questi nove episodi ricchi di tensione e colpi scena sono stati utili ad elevare sul giusto podio un personaggio potentissimo come quello di Scarlet Witch. Il finale, che si è rivelato alquanto inaspettato, soprattutto a fronte delle numerose speculazioni dei fan nel corso di queste settimane, ha messo un punto alla storia ambientata a Westview, ma ha aperto un nuovo mondo davanti a noi. A fronte di questo, un’ulteriore considerazione sulle capacità degli sceneggiatori di sviare, intelligentemente e fino all’ultimo secondo, qualsiasi teoria dello spettatore colpendolo con sorpresa. Un’ottima partenza per la Fase 4: una intro coraggiosa, nella sua creatività, e convincente che apre la strada ad una nuova ramificazione di eventi e personaggi.

Per un approfondimento maggiore sul significato del finale e sui collegamenti con l’Universo Cinematografico Marvel, vi rimandiamo al prossimo articolo.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

4.2