La guerra dei mondi: recensione dei primi episodi della miniserie BBC

La nostra recensione de La guerra dei mondi, una miniserie in costume targata BBC, avvincente e affascinante, tra drama e fantascienza.

I classici della letteratura e della cinematografia – vuoi per la loro capacità di innovare il genere di appartenenza, vuoi per la forza del coinvolgimento – non passano mai di moda. È curioso immaginare che la semplice riscrittura di una storia possa ancora ottenere successo, eppure i remake ben fatti hanno ancora il potere di affascinare e conquistare il pubblico. Uno dei classici di fantascienza per eccellenza, La guerra dei mondi, è appena tornato sul piccolo schermo con un rifacimento in costume targato BBC. La miniserie britannica, adattamento dell’omonimo romanzo del 1898 di H. G. Wells, mira a riscrivere con maggiore fedeltà la trama originaria, ambientando la vicenda alla fine dell’Ottocento e donando così alla serie un piacevole tocco vintage.

La guerra dei mondi: dal libro alla serie TV, tra passato, presente e futuro

La guerra dei mondi: un confronto difficile con i precedenti

Quella dei remake non è certo una vita facile. Nati per essere un rifacimento in chiave alternativa o in qualità migliore delle storie originarie, devono dimostrare di aver imparato dagli errori dei precedenti sia su un piano narrativo che tecnico.
In particolare La guerra dei mondi si trova a fronteggiare un panorama seriale e cinematografico (e non solo!) estremamente vasto. Il romanzo di Wells è stato infatti sottoposto a trasposizioni di vario tipo. Dopo il primo adattamento radiofonico del 1938, tenuto da Orson Welles, la vicenda dell’invasione dei Tripodi alieni è stata recuperata anche da Byron Haskyn in un film del 1953.

A una particolare versione musicale degli anni ‘70 è seguito un videogioco, mentre la versione probabilmente più nota a chi non è proprio un appassionato di fantascienza è La guerra dei mondi, diretta da Steven Spielberg e interpretata da Tom Cruise.

La guerra dei mondi Cinematographe.it

Tom Cruise nel film del 2005 La guerra dei mondi

Dopo questi e diversi altri adattamenti, la miniserie della BBC (andata in onda in Italia su Sky LaEFFE) sembra quasi voler riportare agli albori la vicenda ideata da Wells, cercando di avvicinarsi il più possibile all’idea dell’autore ottocentesco. Lo fa ricreando un’ambientazione passata e una situazione fedele all’originale. La fedeltà non comporta tuttavia la mancanza di originalità: La guerra dei mondi presenterà anche vicende nuove, alle prese non solo con l’invasione aliena, ma con drammi personali sempre attuali.

A donarci una versione moderna sarà invece Howard Overman, su Canal + (Fox in Italia) dal 4 novembre, con un’ulteriore trasposizione seriale.

La guerra dei mondi: la versione della BBC svela potenzialità nel suo avvincente pilot

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Non è facile stupire con una storia nota come quella presentata da La guerra dei mondi, già esplorata da diversi autori e registi. La versione delle BBC non pretende di raccontare qualcosa di nuovo, ma lo fa con uno stile autentico.
La voce fuori campo ci svela fin da subito il fulcro della questione, dandoci un assaggio della terribile minaccia che sta per colpire la terra. La serenità che si respira nella routine dei personaggi, nelle loro vite fatte di impegni quotidiani e relazioni, si pone in netto contrasto con queste cupe anticipazioni.

Mentre l’Impero Britannico sembra essere al massimo della sua egemonia come potenza mondiale, i protagonisti George (Rafe Spall) e Amy (Eleanor Tomlinson) vivono un’intensa storia d’amore, malvista dall’opinione comune e dai parenti di lui. George è infatti ancora sposato con una donna che non ama, ma che non cede alle sue richieste di divorzio. La relazione poco stabile e poco convenzionale nella quale è felicemente impegnato, lo pone in contrasto anche con il fratello Frederick (Rupert Graves), ma una minaccia più grande mette a soqquadro la vita della coppia di innamorati. Un giorno una sorta di strano meteorite cade sulla terra, scatenando l’interesse delle autorità inglesi e della comunità scientifica, tra cui anche l’amico di George e Amy, Ogilvy (Robert Carlyle). Il meteorite si rivela essere qualcosa di molto più pericoloso del previsto: un’entità aliena che dà vita a una vera e propria colonizzazione, sterminando la popolazione e distruggendo tutto ciò che si pone sul suo cammino.

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La guerra dei mondi regge piuttosto bene il confronto con le trasposizioni che lo hanno preceduto. La patina vintage data dall’ambientazione storica contribuisce fin da subito alla gran parte del fascino di questo prodotto. La bellezza dei costumi d’epoca, la peculiare architettura, il contesto socio-culturale che ci viene presentato, ci immergono con successo in una realtà costantemente oscillante tra tradizione e progresso. Le suggestive immagini dello spazio e dei suoi pianeti – cupo presagio della minaccia che da quei luoghi sta per arrivare – dona un tocco di modernità all’Inghilterra di fine Ottocento nella quale si muovono i protagonisti. La guerra dei mondi dimostra così le sue caratteristiche ibride: a metà tra serie drama in costume e prodotto di fantascienza, tra epoca passata e modernità scientifica. Questa natura piacevolmente sfaccettata non può che donare complessità alla visione.

La guerra dei mondi: un ritmo serrato, tra drammi personali e riflessioni socio-politiche

Una nota di merito va anche al ritmo narrativo, che mai annoia. I due episodi d’esordio de La guerra dei mondi scorrono velocemente, grazie alla cadenza ritmata degli eventi e alla sporadicità dei momenti di calma. La serie ci getta quasi subito nel vivo dell’azione, creando facilmente una tensione che resta addosso fino alla fine della visione. Alla tranquillità dei primi minuti, si sostituisce ben presto l’angoscia di un pericolo proveniente da molto lontano e che prende presto forma.

I Tripodi, nemici già conosciuti nel romanzo di Wells e nelle sue trasposizioni, seminano anche in questa serie il panico tra i cittadini, sottolineando l’impotenza dei soldati e di chi si trova a dover affrontare queste minacce tecnologicamente più avanzate.
Il ritmo serrato si traduce anche nella scelta di dare vita a una narrazione non lineare. A una situazione presente in cui George e Amy affrontano le conseguenze dell’invasione, si alterna infatti quella dell’Inghilterra di qualche anno dopo, devastata dalla guerra aliena. L’ottima colonna sonora composta da Russ Davies dona al tutto una patina ancora più angosciante.

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La componente fantascientifica e d’azione non soffoca tuttavia quella emotiva, il dramma di due innamorati che in una situazione incredibile si devono ritrovare e riabbracciare, nonché la triste riflessione portata avanti dallo stesso Wells a fine Ottocento, ma sempre attuale.
Quanto è diversa la colonizzazione dei Tripodi ai danni degli esseri umani, da quella compiuta da secoli dagli stessi uomini su popolazioni da loro considerate inferiori?

La guerra dei mondi ha dimostrato di possedere le potenzialità per essere una serie valida: è avvincente pur senza puntare tutto sulla sua componente action. Coinvolge emotivamente con una storia d’amore contrastata e affascina per la sua sapiente commistione di generi. Fantascienza e drama si intrecciano in un prodotto che intrattiene fin dai suoi primi episodi, lasciandoci la curiosità di assistere agli esiti dell’attacco alieno nell’ultimo episodio. Questo andrà in onda sul canale LaEffe di Sky il 18 ottobre 2019.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.8

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