Women in Cinema Award: il premio omaggia le donne afghane per il loro coraggio

La cerimonia di premiazione si terrà al Lido di Venezia il prossimo 7 settembre alle ore 18.00 presso lo Spazio Fondazione Ente dello Spettacolo.

Women in Cinema Award, il premio nato per valorizzare i talenti delle donne del cinema nazionale e internazionale, consapevole della difficile situazione che stanno vivendo le cineaste, le professioniste, le attiviste e tutte le donne afghane in questo terribile momento, ha deciso di rendere omaggio a due di loro, testimoni di coraggio e resilienza. Il WiCa va a Shahrbanoo Sadat, giovane scrittrice e regista che con il primo lungometraggio Wolf and Sheep, girato a soli 20 anni, ha vinto il premio principale alla Quinzaine des Realizateurs di Cannes nel 2016. La regista, non potendo partecipare alla cerimonia, invierà un video messaggio. Il WiCA per il sociale andrà invece a Zahara Ahamadi, attivista e imprenditrice sfuggita all’orrore e ora al sicuro in Italia. Con questi due riconoscimenti, Women in Cinema vuole omaggiare e ricordare indirettamente le tante loro madri, sorelle e figlie che sono rimaste in Afghanistan.

Women in Cinema Award; cinematographe.it

Shahrbanoo Sadat

Durante la cerimonia di premiazione, presentata da Claudia Conte, che si terrà al Lido di Venezia il prossimo 7 settembre alle ore 18.00 presso lo Spazio Fondazione Ente dello Spettacolo, verranno premiate anche Jasmila Zbanic, autrice sempre in prima linea nel raccontare storie forti ed accendere i riflettori su vicende scomode, vincitrice nel  2006 dell’Orso d’oro a Berlino con l’opera di esordio Il segreto di Esma e quest’anno candidata all’Oscar per il miglior film di lingua non inglese per Quo vadis, Aida, Marta Donzelli, produttrice e presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, prima donna a presiedere una delle più importanti istituzioni di cinema riconosciute in tutto il mondo, e  Virginie Efira, attrice belga divenuta in Francia la “regina” delle commedie grazie a pellicole come Uomini a mollo di Gilles Lellouche, ma estremamente a proprio agio in ruoli drammatici come  dimostrano Elle di Paul Verhoeven e Un amour impossible di Catherine Corsini fino al recente Benedetta sempre di Verhoeven in concorso a Cannes 2021.