Virginia Raffaele e l’imitazione che fa infuriare il ministro Sangiuliano: ecco cos’è successo [VIDEO]
Il ministro Sangiuliano avrebbe contattato i vertici Rai per un'imitazione di Virginia Raffaele, ritenendola offensiva.
L’imitazione di Beatrice Venezi realizzata da Virginia Raffaele nel corso della trasmissione Colpo di luna, in onda su Rai Uno, scatena furenti discussioni. Ancora una volta, lungo la nostra penisola tiene banco il dibattito sulla satira: benché sia un diritto fondamentale, essa costituisce un’arma a doppio taglio, in grado di ferire la sensibilità di alcuni.
L’imitazione di Virginia Raffaele indigna Sangiuliano
Ad avviso dei detrattori, il siparietto di Virginia Raffaele è da interpretare come una critica al ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, “reo” di lavorare in veste di consulente musicale di Venezia. La showgirl veste i panni della direttrice d’orchestra, invitando a essere chiamata “direttore” anziché “direttrice”. Inoltre, ironizza sul fatto che il ministro Sangiuliano abbia scelto di affidarle il compito di rappresentare l’Italia al concerto del Primo Maggio.
In tanti hanno apprezzato il numero di Virginia Raffaele, ma non tutti. Infatti, sui social network divampano opinioni contrastanti. Se c’è chi applaude l’attrice, altri ritengono sia stata offensiva.Il più combattivo è il ministro Sangiuliano. Irritato dallo spettacolo messo in scena, avrebbe chiesto spiegazioni ai vertici Rai, secondo quanto riferisce Il fatto quotidiano.
La presidentessa della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha condannato le pressioni esercitate dalle istituzioni politiche sul servizio pubblico contro Virginia Raffaele, rivendicando il diritto di espressione. A suo avviso, la satira costituite un diritto intoccabile e non può essere censurata.
Di rimando, il PD ha reagito con fermezza, suggerendo che la destra potrebbe voler introdurre un presunto “reato di satira”. Per il deputato Emanuele Fiano, l’attacco di Sangiuliano è grave e pericoloso. Il segnale di un movimento più autoritario e intollerante.
Per quanto riguarda la TV di Stato, gli esponenti hanno smentito le accuse. In una nota l’azienda sottolinea come la Rai difenda la libertà di satira e non censuri i suoi programmi.