La stoffa dei sogni, miglior sceneggiatura ai David, conquista l’America

Vincitore del premio per la Miglior sceneggiatura ai David di Donatello, La stoffa dei sogni approda in America accompagnato dal regista Gianfranco Cabiddu.

Dopo aver conquistato il David di Donatello per la Miglior sceneggiatura, La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu sta facendo impazzire gli americani.

Il film è stato presentato a Washington, dove è atterrato anche il regista e sceneggiatore Gianfranco Cabiddu. Assieme a lui, La stoffa dei sogni attraverserà gran parte degli Stati Uniti, passando per il Texas fino a raggiungere Detroit e New York.

Il titolo sarà ospite di alcune rassegne cinematografiche d’autore quali il FilmFest che si tiene nella capitale statunitense. Prerogativa del festival è quella di portare sul territorio recenti film stranieri di qualità.

Oltre alle kermesse, La stoffa dei sogni è stato proiettato nelle case della cultura italiana oltreoceano. Alla fine di uno spettacolo tenutosi a Washington, l’accoglienza è stata calorosa, tra applausi e risa del pubblico.

La stoffa dei sogni, miglior sceneggiatura ai David, conquista l’America

La stampa italiana, di fronte a questo magnifico connubio di tradizione e originalità, ha espresso il suo entusiasmo per La stoffa dei sogni. “Uno dei film italiani più originali e sorprendenti di questi anni” è stato scritto, così come “finalmente un film italiano di cui si può andare orgogliosi”. Grandi complimenti anche agli interpreti, giudicati degli “attori straordinari”, con una menzione speciale per Sergio Rubini, “in uno dei suoi ruoli migliori di sempre”.

La stoffa dei sogni (qui la nostra recensione) racconta le vicissitudini di una modesta compagnia di teatranti, con a capo Oreste Campese (Sergio Rubini), che naufraga su una misteriosa isola-carcere, e si ritrova a dover coprire alcuni pericolosi camorristi, decisi a evitare la reclusione confondendosi fra gli attori. Sarà il direttore del carcere (Ennio Fantastichini) a lanciare la sfida al capocomico per scoprire chi nella compagnia è un vero attore e chi un criminale, invitandolo a mettere in scena La tempesta di William Shakespeare.

Mentre il boss camorrista (Renato Carpentieri) “convince” Campese a riscrivere il copione con un linguaggio che lui e i suoi scagnozzi possano imparare e recitare degnamente, sullo sfondo si assiste alla nascita della storia d’amore tra Miranda, figlia adolescente e semireclusa del Direttore del carcere, e il camorrista Ferdinando Aloisi.