Parsifal: iniziano le riprese del film di Marco Filiberti
Cosa sarà il Graal nella riscrittura che Filiberti opera sul mito epico-cristiano?
Attualmente le riprese si stanno svolgendo nell’Abbazia di San Galgano nel comune di Chiusdino, e proseguiranno a San Galgano per una durata di cinque giorni
Sono iniziate la scorsa settimana in Toscana le riprese del film Parsifal, quarto lavoro del regista, scrittore e sceneggiatore Marco Filiberti, noto al pubblico e alla critica per film quali Il Compleanno e Poco più di un anno fa – Diario di un pornodivo.
Il cast artistico del film è costituito dagli attori della Compagnia degli Eterni Stranieri: Matteo Munari, Diletta Masetti, Luca Tanganelli, Giovanni De Giorgi, Elena Crucianelli, Zoe Zolferino (e lo stesso Marco Filiberti).
Le riprese del film, prodotto dalla neo-nata Dedalus SRL e A.L.B.A. Produzioni come produzione esecutiva, avranno una durata di 5/6 settimane e si svolgeranno in buona parte a Cinecittà, dove verrà costruita una metafisica “terra desolata” dei primi del Novecento.
Le riprese esterne invece avverranno nel territorio toscano in luoghi come l’Abbazia di San Galgano, l’Abbazia di Sant’Antimo, la Pieve di Corsignano, i Bagni di San Filippo, la Cripta dei Longobardi a Abbadia San Salvatore e le celle di San Francesco a Sarteano, con l’aggiunta di squarci paesaggistici della Val d’Orcia e della Val di Chiana.
Questa è la sinossi del film:
Palamède e Cador, due marinai, ingannano il tempo a bordo della loro imbarcazione, il Dedalus, in un imprecisato porto del Nord, un luogo senza tempo nel quale sono ben chiari i segni di un mondo oltre la rovina. L’arrivo di Parsifal, un giovane svagato e ingenuo di cui nessuno conosce nulla e che sembra non appartenere ad alcun luogo del mondo, costringe i due marinai a scendere a terra, dopo che il ragazzo ha sciolto il nodo che tiene ancorato il mercantile. I due marinai si imbattono in Elsa e Senta, due prostitute conosciute nella taverna-bordello del porto gestita da Kundry, una donna che, grazie al suo straordinario carisma, riesce ad avvicinare Parsifal del quale lei solo sembra conoscere il passato. Parsifal, lasciato il porto, prosegue la sua peregrinazione fino ad arrivare in un luogo solenne e rovinoso dove un uomo, Amfortas, ferito all’inguine, è abitato da visioni apocalittiche e straziato dal dolore del mondo del quale si sente responsabile, poiché a dominarlo è ancora una volta il lancinante e insopprimibile desiderio. Parsifal, turbato da quella visione, si dirige inconsapevolmente nel tempo e nel luogo dove quella ferita ha avuto origine, la taverna-bordello di Kundry…Ma cosa sarà il Graal nella riscrittura che Filiberti opera sul mito epico-cristiano?