Martin Scorsese e il regalo confezionato con carta Marvel dalla figlia

Martin Scorsese ha ricevuto dei regali dalla figlia Francesca che sembra essersi divertita a impacchettarli con della carta a tema Marvel.

La figlia di Martin Scorsese sembra essersi divertita a impacchettare i regali per il padre con della carta a tema Marvel.

Come tutti ricordano, Martin Scorsese ha scatenato reazioni contrastanti in seguito a un’intervista rilasciata alla rivista Empire quando ha fatto commenti sul fatto che i film della Marvel non sono veri e propri esempi di “cinema”. Da James Gunn a Robert Downey Jr., a Bob Iger, a Francis Ford Coppola, a John Woo, tutti nel corso delle settimane ha alimentato una grandissima discussione a proposito di quanto dichiarato. Da allora le cose si sono calmate, ma la figlia di Martin Scorsese, l’attrice Francesca, ha avuto quella che potrebbe essere la migliore risposta all’opinione del padre sui film della Marvel Studios. La ragazza ha condiviso tutto nelle sue storie di Instagram e ha pubblicato una foto dei regali di Natale con la didascalia “Guardate come sto incartando i regali di Natale di mio padre”. Si è trattato ovviamente di un gioco scherzoso nei confronti del padre Martin Scorsese, che potrebbe benissimo rappresentare il modo migliore per chiudere questo dibattito e chiudere questo capitolo di grandi contrasti dentro e, soprattutto, fuori dalle sale.

Martin Scorsese, Marvel, cinematographe.it

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Durante la sua intervista con Empire in ottobre, Martin Scorsese ha detto a proposito dei film della Marvel: “Non li vedo. Ci ho provato, sapete? Ma questo non è cinema.” Ha continuato: “Onestamente, l’aspetto più vicino che mi viene in mente, così come sono fatti, con attori che fanno del loro meglio in queste circostanze, sono i parchi a tema. Non è il cinema degli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano”. In un’intervista del New York Times, Martin Scorsese ha approfondito i suoi pensieri sui film tratti dai fumetti. “Molti film oggi sono prodotti perfetti, realizzati per il consumo immediato”, ha scritto. “Molti di essi sono ben fatti da squadre di persone di talento. Tuttavia, manca loro qualcosa di essenziale per il cinema: la visione unificante di un singolo artista”. Ha aggiunto che il modo in cui questi film e franchise dominano “è brutale e inospitale per l’arte”.