L’oro di scampia: la storia vera che ha ispirato il film con Beppe Fiorello

La trama è ispirata a un uomo dalle grandi doti umane

Quando, per la prima volta, Beppe Fiorello ha incontrato Gianni Maddaloni in palestra per interpretarlo ne L’Oro di Scampia, diretto da Marco Pontecorvo, ha compreso le sfide che gli sarebbe toccato affrontare.

Una in particolare si profilava ostica: rappresentare su schermo la vera personalità del mae’ (così lo chiamano tutti), malgrado il rischio di farlo apparire scontroso, antipatico. Lo ha dichiarato l’attore in un’intervista rilasciata a Famiglia Cristiana. Ciononostante si è sentito in dovere di raccontare la verità, anche se i protagonisti hanno un nome differente e qualche aspetto è romanzato.

L’oro di Scampia: la vera storia di Gianni Maddaloni

Scena L'oro di Scampai

Gianni Maddaloni è uno che possiede un coraggio da leone nelle decisioni: dopo l’oro – fabbricato in una palestra di Miano dov’è nato Pino Maddaloni (vincitore della medaglia d’oro a Sydney 2000) – stavano per costruire un secondo impianto in una zona vicina, limitrofa a Scampia, ma altri avevano adocchiato quel pezzo di terreno. Pino temeva per l’incolumità del genitore, lo implorava di andarsene. Desiderava accettare la proposta di una ricca palestra, vicina al Vomero. Intorno c’erano case belle, tranquillità.

Gianni ha detto “no” perché sarebbe equivalso a tradire la sua gente, ha spiegato. Non intendeva fare il maestro di judo, bensì regalare speranza. È nato ai margini, i bambini insieme ai quali giocava sono morti o finiti dietro le sbarre.

Se non avesse avuto i principi trasmessi dalla famiglia, un lavoro da parasanitario e un mentore quale Enrico Bubani, che gli ha insegnato lo spirito e le regole del judo, gli sarebbe toccata la medesima sorte. Sente di aver avuto fortuna e adesso mette il bagaglio di conoscenze al servizio di chi ne ha più bisogno.

Primo piano Gianni Maddaloni

Servizio significa una moltitudine di buone azioni. Servizio è fare i salti mortali con le bollette. Accogliere in prova detenuti a fine pena e ragazzi ai servizi sociali. Aprire la palestra ai bambini gratis, a patto che si iscrivano pure i genitori. In tempo di pandemia, la Star Judo Box continua ad allenare i suoi atleti di caratura nazionale, che puntano alle Olimpiadi del 2024, all’apice della loro maturità atletica. Accanto crescono i campioncini, tra cui un certo Bright Maddaloni, 17 anni, l’ultimogenito di Gianni.

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