L’avete riconosciuto? Soffre di ipocondria, è stato un marito pignolo e insopportabile e un giorno maledetto gli ha rovinato la vita

Ha portato in scena alcune delle maschere più amate dal pubblico!

Se gli darete dell’ipocondriaco, lui negherà ogni vostra affermazione e magari si sentirà pure offeso. Ma della passione provata per la medicina Carlo Verdone non ne fa affatto mistero. Una passione nata quando era poco più che bambino. Figlio del docente universitario e critico cinematografico Mario Verdone e Rossana Schiavina, prematuramente scomparsa, nasce a Roma il 17 novembre 1950. Sebbene al grande schermo venga fin da piccolo avvicinato dalla figura paterna, fino almeno a 18 anni non nutre particolari ambizioni artistiche.

Conseguito il diploma presso il Liceo ginnasio Torquato Tasso, Carlo Verdone si laurea con il massimo dei voti in Lettere Moderne all’Università La Sapienza. Sin da giovanissimo si diletta nella ripresa amatoriale di cortometraggi. A inizio carriera, è molto attivo nel cabaret. Enzo Trapani, regista televisivo, lo scopre e nel 1977 lo fa debuttare davanti alle telecamere, nel programma Non stop: il successo è enorme. Sergio Leone ne rimane affascinato e gli dà l’opportunità di esordire sul set.

Carlo Verdone: un uomo dai mille volti

Carlo Verdone - cinematographe.it

Il debutto di Carlo Verdone dietro alla macchina da presa avviene nel lungometraggio Un sacco bello (1980), film dove interpreta i personaggi caratteristici del proprio repertorio. Nel successivo Bianco, rosso e verdone (1981) ripete la stessa formula.

Tra le varie maschere portate in scena, Furio è probabilmente il più iconico, il marito pignolo e insopportabile da avere affianco. Infonde, invece, tenerezza Mimmo, un goffo ragazzo ingenuo che accompagna la nonna (Elena Fabrizi). Da alcuni è considerato il naturale erede di Alberto Sordi, insieme al quale prende parte a due pellicole, entrambe sceneggiate da loro con Rodolfo Sonego: In viaggio con papà e Troppo forte.

Carlo Verdone, cinematographe.it

Dalla comicità Carlo Verdone vira gradualmente verso la commedia e aggiunge al registro un retrogusto amaro. Oltre ai lavori già citati, spiccano Compagni di scuola, titolo corale in cui dirige 18 interpreti coprotagonisti, Maledetto il giorno che ti ho incontrato, storia d’amore tragicomica di due insoddisfatti nevrotici, interpretata in coppia con Margherita Buy, Al lupo al lupo, in cui analizza le complesse dinamiche familiari, e Viaggi di nozze, riproposizione della struttura ad episodi e dello stile macchiettistico degli inizi.

Nel nuovo millennio consegue recensioni positive soprattutto per Io, loro e Lara, Il mio miglior nemico (il suo più grande successo al botteghino) e Grande, grosso e… Verdone.

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