L’avete riconosciuto? Scriveva per distrarsi, per lui amare era una catena e scrisse la profezia della sua inaccettabile morte

È stato uno dei più innovativi cantautori della musica italiana. È nato a Bologna il 4 marzo del 1943 da papà Giuseppe e da mamma Jole. Nella sua carriera ha pubblicato ben 54 album e fatto migliaia di concerti in tutta Italia. Ha fatto anche qualche esperienza in campo cinematografico: nel 1967 recita ne I sovversivi di Paolo e Vittorio Taviani ottenendo una candidatura come migliore attore alla Mostra di Venezia, nel 1969 recita in Amarsi male di Fernando Di Leo del 1969 e nel 1975 in La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone di Pupi Avati. Ha firmato le colonne sonore di film diretti da Michelangelo Antonioni, Mario Monicelli e Michele Placido. Uno dei suoi brani più celebri, ovvero Futura, è apparsa nel film americano Ti amerò… fino ad ammazzarti del regista Lawrence Kasdan. Stiamo parlando dell’indimenticabile Lucio Dalla!

Scriveva per distrarsi

Nel 1978, Lucio Dalla scrisse L’anno che verrà, braso musicale che venne pubblicato nell’album Lucio Dalla nel febbraio del 1979. La prima strofa della canzone recita “Caro amico, ti scrivo, così mi distraggo un po’“.

Per lui amare era una catena

In molti la ritengono la più bella canzone che Lucio Dalla abbia mai scritto in tutta la sua carriera. Stiamo parlando del celebre brano Caruso, che nel ritornello recita “Te voglio bene assai, ma tanto tanto bene sai, è ‘na catena ormai che scioglie il sangue dint’e vene sai”. Il cantautore bolognese ha raccontato diverse volte la genesi e il significato del brano. In seguito a un guasto alla propria imbarcazione, Lucio Dalla si trovò costretto a soggiornare in un albergo a Sorrento, proprio nella stanza che anni prima aveva ospitato il tenore Enrico Caruso, poco prima della sua scomparsa. I proprietari dell’albergo gli raccontarono degli ultimi giorni della vita del tenore e della sua passione per una giovane a cui dava lezioni di canto e, proprio da questi racconti, Lucio Dalla è riuscito a scrivere una canzone che rimarrà per sempre nella storia della musica italiana.

Scrisse la profezia della sua inaccettabile morte

Lucio Dalla è morto il 1° marzo 2012, tre giorni prima del suo 69º compleanno, in un hotel di Montreux a causa di un infarto. L’ultima strofa della sua canzone Cara è stata una vera e propria profezia della sua morte perché recita “Lontano si ferma un treno / ma che bella mattina, il cielo è sereno / Buonanotte, anima mia / adesso spengo la luce e così sia“. Dalla, infatti, è morto in una mattina serena in un hotel che non dista molto dalla stazione ferroviaria di Montreux.