L’avete riconosciuto? Era un artista a tutto tondo, ha fatto ridere e piangere e il suo talento letterario è ancora sotto i riflettori

Ha sorpreso il pubblico in varie occasioni, dimostrando, che per uno come lui, nulla gli era precluso

Se provate a consultare i sinonimi e contrari, alla parola eclettico troverete probabilmente associato il suo nome. Un artista nel vero senso della parola, che si è destreggiato tra il cabaret, la recitazione e la scrittura. Scomparso a Torino il 4 luglio 2014, Giorgio Faletti ha lasciato in eredità un patrimonio culturale straordinario.

Giorgio Faletti: larger than life

Giorgio Faletti primo piano

Giorgio Faletti nacque il 25 novembre del 1950 ad Asti. Conseguita la laurea in giurisprudenza, preferì intraprendere la via dello spettacolo. Si trasferì a Milano, dove frequentò corsi teatrali e calcò il Derby negli anni Settanta. Il locale visse un’epoca d’oro, caratterizzata dalla presenza di rampanti talenti, tra cui Enzo Jannacci e Diego Abatantuono.

Con gli anni Ottanta, Giorgio Faletti conobbe la notorietà televisiva. Dapprima affiancò Raffaella Carrà a Pronto Raffaella. Quindi, entrò nella squadra di Drive In, programma di Antonio Ricci. Il suo personaggio più celebre fu Vito Catozzo, anche se ne interpretò diversi altri dal buon riscontro.

L’escalation professionale proseguì: Fantastico, Stasera mi butto… e tre! e Striscia la Notizia (in coppia con Landro Buzzanca) lo consacrarono ulteriormente nei Nineties.

Intanto, Giorgio Faletti sfondò pure nella musica. Il suo secondo disco, Disperato ma non serio (1991), catturò l’attenzione soprattutto con Ulula, pezzo dal notevole successo commerciale e radiofonico. Per Mina scrisse Traditore. Nel 1994 chiuse secondo al Festival di Sanremo, ricevendo il Premio della critica con la canzone Signor tenente, ispirata alle stragi di Capaci e di via d’Amelio.

Giorgio Faletti a un incontro

Nel 2002 Giorgio Faletti sorprese i lettori con Io uccido, il suo primo thriller, venduto in più di quattro milioni di copie. Due anni più avanti seppe ripetersi, grazie a Niente di vero tranne gli occhi. Seguirono Fuori da un evidente destino, Io sono Dio, Appunti di un venditore di donne e Tre atti e due tempi.

In parallelo alla prolifica attività di scrittore, interpretò Antonio Martinelli, spietato professore di lettere, nel film Notte prima degli esami (2006). La sua performance gli valse la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista.

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