Biografilm 2016 – Presenting Princess Shaw: recensione

Presenting Princess Shaw è un docu-film scritto e diretto da Ido Haar, in cui viene narrata la storia di Samantha Montgomery, in arte Princess Shaw, una donna che vive a New Orleans che cerca in tutti i modi di non arrendersi alla sua vita infausta, scrivendo e cantando canzoni dal buio della sua dimora. Princess Shaw è una donna irrealizzata, incisiva e determinata, una donna dai tratti marcati, quasi eccessivi e grotteschi, che carica video su YouTube in modo incessante e continuativo, utilizzandolo un po’ come un diario di bordo delle sue sventure. Questa sirena dai capelli rosso vivo, una moderna Ariel dei fondali metropolitani, sopravvive lavorando in una casa di cura per anziani. Ma la sua esistenza è ben più complessa. Ha un passato devastante, che continua a segnarla nel presente, un lavoro che non le permette di riuscire nemmeno a pagare le bollette, nessun sostegno familiare, o meglio l’unico che viene distaccatamente presentato è un filamentoso legame con la madre, ma ha un sogno sempiterno nel cuore: essere una cantautrice di successo.

presenting princess shaw

Presenting Princess Shaw accoglie con tacita letizia l’ascesa di questa Wonder Woman vermiglia in lotta contro se stessa e il mondo che la attornia

Affinché ciò possa accadere, considerata l’estrema difficoltà nel potersi affermare nel mondo della musica, non si dà mai per vinta e partecipa strenuamente ad eventi in città in cui poter misurare il suo spessore da perfomer. Quando si rende conto che New Orleans è un vestito che ormai indossa con fatica e dispiacere, si trasferisce ad Atlanta, che è da tutti considerata una Motown senza barriere, città in cui poter finalmente farsi notare, farsi apprezzare e avere opportunità forse maggiori. La narrazione di Haar di Presenting Princess Shaw, è alternata tra personali sfoghi di donna Princess davanti ad una web cam ed esibizioni live in locali (le capiterà tra le tante di potersi raffrontare con i provini di The Voice). Ma è una strada a senso unico purtroppo, un talent anche se affermato non sempre coglie le giuste sfumature o le necessità di un’artista in ascesa. Il mercato, soprattutto quello discografico ti vuole pronta, attraente, solare, un prodotto da poter vendere ed essere spendibile senza remore. Ma lei ha il grande dono di scrivere ciò che soffre e di cantarlo con fiducia. La sua voce è armoniosa, ha un timbro che è inciso dalle dune della sua anima, potente, viscerale.

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Lo slancio filmico di Presenting Princess Shaw, per così dire, avviene a totale insaputa della protagonista e per mano di un artista il cui mestiere è lavorare ad insaputa dell’interessato. Ophir Kutiel, in arte Kutiman, è un musicista israeliano. Kutiman, le cui creazioni sono disseminate principalmente da elementi funk, jazz e soul, utilizza una tecnica straordinaria, il mashup, (comunemente realizzato unendo più brani pre-registrati) che, nel caso specifico, è basato sul mixaggio di performance e di spettacoli amatoriali caricati su YouTube da persone di qualsiasi parte del mondo, che cantano e suonano gli strumenti più variegati. E lui, senza il loro permesso, li assembla dando vita ad un coro strumentale che armonizza e sintetizza, creando arrangiamenti e canzoni singolari, fino a renderli parte di un altro tipo di mise en scene, come nel caso di Princess Shaw. Nel 2009 Kutiman ha pubblicato ThruYOU, un progetto che ebbe inizialmente una risonanza enorme soprattutto a New York, in cui vinse un premio e venne proiettato, al museo Guggenheim, un suo video-progetto musicale, anzi, un mashup di Brahms più precisamente della Danza Ungherese, suonata dalla Noname Ensemble della Julliard School accompagnata magistralmente da gentili musicisti presi da YouTube. Kutiman riuscì a scovare il canale di Princess Shaw, nonostante le pochissime visualizzazioni ricevute, si invaghì delle sue canzoni e delle sue storie, e cominciò a lavorare a sua insaputa ad una canzone, creando e sottoponendo una sua versione a cappella ad una base che potesse sostenere il carisma della sua voce. Give it up è uno dei primi piccoli capolavori creati dall’artista israeliano che continuano ad avere successo e ad essere commentati e apprezzati.

Presenting Princess Shaw

Princess Shaw è molto dotata come cantante ma è nella scrittura che spicca, e Kutiman nota proprio questa sua particolarità. Lui vede tutti i suoi video e si accorge di come la sua vita sia difficile e di come lei avesse bisogno di qualcuno che sottoponesse le sue canzoni a delle note reali. Princess non dispone di grandi quantità di denaro per cui trova nelle nuove tecnologie il modo più veloce ed economico di farsi ascoltare. Non tutti i lavori riescono a sostenere le passioni parallele, tant’è che in un momento difficile della sua vita si ritroverà con la corrente staccata, la macchina inutilizzabile in seguito ad un furto e l’impossibilità di poter registrare un demo o potersi permettere di mancare da lavoro per partecipare ad audizioni o spettacoli. Nonostante tutto ciò che si evince è che Princess non cede, è una donna intransigente, forte delle sue delusioni, delle sue disperazioni, che dopo abusi e violenze subite nel focolare domestico in tenera età, riesce ad esternare tutto e apprezzare quanto la vita l’abbia resa infinitamente diversa, forse bizzarra ma unica. Presenting Princess Shaw accoglie con tacita letizia le doti, l’ascesa e l’appagamento di questa Wonder Woman vermiglia, in lotta contro se stessa e il mondo che la attornia e la comprime, che dopo le brutture inflitte e le meschinità e la solitudine, avrà la giusta ricompensa e la giusta dose di gratificazioni atte a poter perseguire la sua passione più grande.

Regia - 3.5
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1