Venezia 73 – Filippo Timi consegna a Pippo del Bono il premio SIAE

La serata di giovedì 8 settembre vede la consegna da parte di Filippo Timi, all’interno del Festival di Venezia 73, del premio SIAE a Pippo Delbono per il film Vangelo.

SIAE e Venice Days, rinnovando il sostegno reciproco che dura da tredici anni, danno un nuovo appuntamento a tutto il pubblico del Lido di Venezia: la consegna a Pippo Delbono del Premio SIAE al talento creativo per il film Vangelo, evento speciale della sezione indipendente della Mostra.

Una serata speciale per celebrare l’artista Pippo del Bono, che quest’anno “frequenta” i Venice Days in doppia veste di attore (per il film La ragazza del mondo di Marco Danieli) e regista del suo Vangelo.

“Siamo orgogliosi di premiare il talento creativo di Pippo Delbono – dice Gaetano Blandini, Direttore Generale di SIAE – un artista capace – come pochi altri – di sperimentare sulla scena, di lavorare nel solco fertile tracciato tra autobiografia e cronaca. La sua ricerca artistica deriva da suggestioni della poesia, della letteratura, della danza, del cinema e della musica. Il risultato è un linguaggio nuovo, che sa raccontare storie che attraversano il mondo contemporaneo”.

A consegnare il premio sarà l’attore e regista Filippo Timi, altro grande protagonista della 73ª Mostra (come interprete nel film Questi giorni di Giuseppe Piccioni), vicino a Delbono per il grande eclettismo dimostrato nell’ultimo decennio tra cinema, teatro, televisione e scrittura.

“È una targa speciale per il cinema italiano – ha detto Giorgio Gosetti – come è speciale la presenza di Pippo Delbono nella nostra selezione. Questo speciale riconoscimento nello spirito della Giornate celebra non solo il coraggio e la ricerca di sempre nuovi linguaggi che di Pippo Delbono è tratto distintivo, ma la riuscita corale di una esperienza di lavoro e di vita che il regista condivide fin sulla pelle con i suoi protagonisti, portatori di storie e di sogni che riassumono la durezza del vivere nella società di oggi. Vangelo è però anche un grido potente perché impariamo a tornare ad essere la società dell’inclusione e della partecipazione”